🚨Lo scrittore indiano Salman Rushdie è stato aggredito sul palco durante un evento a New York.
Nel 1988, dopo la pubblicazione del suo libro "I versetti satanici', l'ayatollah iraniano Khomeini lanciò una fatwa contro di lui offrendo una ricompensa da 3 milioni di dollari a chi
lo avesse ucciso. La guida suprema Ali Khamenei ha rinnovato la fatwa nel 2017, e nel 2019 via Twitter.
L'assalitore è stato fermato, ma non sono note le condizioni di salute di #SalmanRushdie.
Secondo quanto riportato da cronisti presenti all'evento, alcune persone avrebbero prontamente offerto soccorso a #SalmanRushdie, sollevandogli le gambe nel tentativo di far affluire una maggiore quantità di sangue al cervello. Ancora nessuna news sulle sue condizioni.
#SalmanRushdie elitrasportato verso l'ospedale a New York.
🚨Polizia di New York: "Salman Rushdie è stato ferito al collo da un'arma da taglio".
Governatrice New York, Kathy Hochul: "Salman Rushdie è vivo e sta ricevendo le cure di cui ha bisogno in ospedale".
Chuck Schumer, leader Democratici al Senato USA: quello a Salman Rushdie è "un attacco scioccante e spaventoso, un attacco alla libertà di parola e di pensiero, due valori fondamentali del nostro paese e dell'Istituzione Chautauqua".
Governatrice di New York, Kathy Hochul: "Un agente di polizia si è alzato in piedi e ha salvato la vita a Salman Rushdie: ha protetto lui e il moderatore della conferenza".
Un eroe.
Salman Rushdie è in sala operatoria, lo rende noto il suo agente.
#SalmanRushdie è attaccato ad un respiratore, non parla e potrebbe perdere un occhio. Così il suo agente, dopo l'operazione d'urgenza: "Salman probabilmente perderà un occhio, nervi del braccio sono stati recisi e il suo fegato è stato danneggiato, le notizie non sono buone".
Fonti della polizia dichiarano al New York Post che Hadi Matar, il ventiquattrenne che ieri ha accoltellato #SalmanRushdie, "ha simpatie per le autorità iraniane".
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L'ultimo saluto di #PieroAngela. Da un grande italiano agli italiani:
"Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.
Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito
a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente
#Brunetta: "Non penso che sia una cosa così importante, ma poiché in molti mi chiedono quale sarà il mio futuro, lo chiarisco una volta per tutte: resto dove sono, non vado da nessuna parte. Rimarrò fino alla fine a onorare con orgoglio il mio
impegno da ministro del Governo #Draghi, nel perimetro degli affari correnti, come richiesto dal presidente #Mattarella, per portare a compimento i provvedimenti che necessitano di essere perfezionati".
#ForzaItalia: "Facciamo chiarezza: non c'è nessun attacco alla persona del presidente Sergio #Mattarella. Il centrodestra ha inserito nel suo programma l'elezione diretta del presidente della Repubblica all'interno delle regole della Costituzione e dello stato democratico. Il
fantomatico attacco a #Mattarella per il quale si sta agitando la sinistra che non ha programmi e non ha proposte, non esiste. Le dichiarazioni del presidente #Berlusconi sono ovvie. Perché è evidente che cambiando la forma costituzionale ci sono conseguenze: introducendo il
presidenzialismo con l'elezione diretta del presidente della Repubblica ci sarebbe al più un periodo transitorio da una forma all'altra e lo stesso presidente della Repubblica potrebbe avvertire l'esigenza di lasciare il mandato per magari essere anche rieletto. È tutto alla luce
#Berlusconi: "Se entrasse in vigore il #presidenzialismo#Mattarella dovrebbe dimettersi, poi magari potrebbe essere eletto di nuovo. Una mia candidatura? Mah, restiamo alle cose attuali...".
#Calenda: "Dopo aver cacciato #Draghi adesso anche #Mattarella. Non credo che Berlusconi sia più in se. Berlusconi, non è Mattarella a doversi dimettere ma tu a non dover essere eletto. Ci stiamo lavorando".
#DiMaio: "Che il #presidenzialismo fosse nel programma della destra lo sapevamo ma ora sappiamo il vero motivo. #Berlusconi vuole il presidenzialismo per buttare giù #Mattarella. Non c'è nulla di moderato in tutto questo".
Non è banale che il 1° paragrafo dell'accordo programmatico firmato da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi Moderati sia dedicato alla politica estera. Si tratta di una scelta che restituisce la dimensione del grande tema di queste
elezioni per il centrodestra, una coalizione che non ha problemi di consenso ma di credito a livello internazionale. Né può essere attribuito ad un mero caso che #Meloni stia rendendosi protagonista di svariati interventi volti a rassicurare l'estero che conta
rispetto al fatto che una sua vittoria non sia da vivere come l'arrivo di un asteroide sul pianeta Italia: né per i mercati, né a livello geopolitico.
Il 1° punto del primo paragrafo sembra scritto di suo pugno, ed è forse il modo di imprimere a fuoco la sua leadership sulla
"I leader dei partiti che compongono il centrodestra hanno condiviso e dato il via libera al programma di governo che la coalizione realizzerà dopo le elezioni del 25 settembre quando, finalmente, l'Italia potrà avere un governo
coeso e capace di dare al Paese delle risposte concrete.
Un programma che si articola in 15 punti, serio e realizzabile, incentrato sulla tutela dell'interesse nazionale e della Patria, sulla crescita economica e sulla difesa del potere d'acquisto delle famiglie.
Nel documento,
elaborato nelle scorse settimane da un tavolo tecnico composto dai delegati di tutte le forze del centrodestra, vengono ribaditi i nostri valori e la nostra collocazione in Europa, nell’Alleanza Atlantica e in Occidente, la necessità di una profonda riforma fiscale con la