Anna Politkovskaja inizia il suo libro "La Russia di #Putin" soffermandosi sull'esercito russo, uno dei pilastri del regime sovietico e in seguito di quello putiniano. "Un campo di concentramento per i giovani che finiscono dietro il suo filo spinato" lo definiva (1/...)
...un luogo di violenza, di illegalità e di omertà dove i soldati sono considerati una proprietà personale dei comandanti, che possono letteralmente affittarli come schiavi. Un sistema che ogni anno fa centinaia di morti per violenza e altrettanti per incuria (2/...)
...un vero e proprio Stato nello Stato corrotto nel profondo sul quale nessun giudice osa indagare, nonostante le grida di tante madri (3/...)
Ricordo ancora il terrore con cui me ne parlava un amico russo, quando il sommergibile Kursk finì in fondo al mare e Putin rinunciò a salvare i suoi uomini pur di non mostrarsi debole e abbassarsi a chiedere tempestivamente aiuto (4/...)
Oggi questa stessa macchina di schiavi resi brutali dalla sopraffazione è all'opera in #Ucraina. Anna Stepanovna #Politkovskaja sapeva quello che scriveva, era russa e viveva in #Russia, non sopportava la fascinazione degli occidentali per #Putin (5/...)
...Chissà come potrebbero aiutarci adesso il suo acume e la sua scrittura. Ma in realtà chi l'ha uccisa ha solo reso la sua voce ancora più potente (6/6)
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