Ogni anno in Italia muoiono più di 11'000 persone per infezioni resistenti agli antibiotici. E il problema non riguarda soltanto soggetti anziani, debilitati o ospedalizzati.
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Se il fenomeno dell'antibiotico resistenza non viene arginato ci ritroveremo con moltissimi batteri letali.
Gli antibiotici che fino ad oggi ci hanno aiutato a gestire questa battaglia sono definiti la più grande scoperta della medicina moderna.
Fagoterapia LAB studia i batteriofagi (fagi) che sono un tipo particolare di virus specializzato nell'attaccare soltanto i batteri e mira a sviluppare protocolli clinici utili per il loro impiego.
I fagi attaccano e distruggono i BATTERI, ma sono innocui per l'uomo.
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Sappiamo che la lista di batteri resistenti agli antibiotici si allunga continuamente, quindi come si sceglie il batteriofago?
Con diverse metodiche, ma l'impiego dell'intelligenza artificiale risulta quello più rapido ed efficace.
Fagoterapia LAB ha creato un #algoritmo in grado di predire quale fago combatterà meglio l'infezione batterica con un approccio di precision medicine,
infatti a parità dello stesso batterio, ogni paziente potrebbe necessitare di un fago diverso per trattare l'infezione.
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Fagoterapia LAB ambisce a diventare un punto di riferimento per il trattamento di infezioni da batteri resistenti agli antibiotici mediante terapia fagica.
Tali infezioni se non verranno gestite potrebbero uccidere 10milioni di persone all'anno nel 2050
Non ce nulla di male ad iniziare la giornata con latte e biscotti! Ultimamente si è diffusa la carbofobia, la paura ingiustificata dei carboidrati. Zuccheri aggiunti e cibi processati vanno limitati, ma se inseriti nel modo giusto nella dieta non danno nessun problema. 1/n
Demonizzare tutti i carboidrati non trova riscontro nella ricerca: la salute metabolica dipende piuttosto dalla qualità delle fonti, dal controllo delle porzioni e dall’equilibrio con fibre, proteine e grassi.
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Un’alimentazione che include frutta, verdura, cereali integrali e legumi — con circa metà dell’energia totale proveniente da carboidrati — ha mostrato di ridurre la pressione arteriosa e migliorare i marker cardiometabolici in poche settimane.
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Quando il peso diventa oggetto di scherno, non si ferisce solo l’autostima: si accorcia la vita.
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Un’analisi su oltre 18 000 adulti dei grandi studi statunitensi HRS e MIDUS rivela che subire discriminazioni legate al peso aumenta il rischio di morte di quasi il 60 % (HR 1,57 e 1,59), indipendentemente da età, stile di vita, condizioni cliniche e dallo stesso BMI.
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L’effetto è più marcato di quello osservato per altre forme di discriminazione.
Perché succede
• Lo stigma è uno stress cronico: innalza cortisolo, infiammazione e pressione arteriosa.
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No, non sono le creme solari a causare il cancro ma le scottature.
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L’idea che le creme solari “facciano venire il cancro” è infondata. Al contrario, a mettere davvero a rischio la pelle sono le scottature, specialmente durante l’infanzia e l’adolescenza.
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Uno studio pubblicato su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention ha seguito oltre 100.000 donne per 20 anni, valutando sia l’esposizione cronica ai raggi UV che la presenza di scottature gravi in giovane età. I risultati sono netti:
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No, il pollo non è la nuova carne rossa. Uno studio italiano ha trovato un’associazione tra consumo elevato di pollame e aumento della mortalità, ma è uno studio osservazionale e isolato.
Le evidenze scientifiche disponibili, incluse le analisi di oltre 700.000 soggetti in studi internazionali, mostrano che l’uso del cellulare non aumenta il rischio di cancro al cervello né di altri tumori.
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Né oggi né con la diffusione del 5G, che usa frequenze non ionizzanti: troppo deboli per danneggiare il DNA.
Il timore che i telefoni cellulari possano provocare tumori si basa su due fattori.
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Il loro utilizzo vicino alla testa e il fatto che emettono radiazioni a radiofrequenza. Ma si tratta di radiazioni non ionizzanti, cioè troppo deboli per alterare il DNA, a differenza dei raggi X o del radon.
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Serve a qualcosa cambiare lo sciroppo di fruttosio con lo zucchero di canna?
Assolutamente no.
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Nonostante lo zucchero di canna goda di un’immagine più “naturale”, il confronto con lo sciroppo di fruttosio non cambia la sostanza: entrambi sono fonti concentrate di zuccheri semplici e calorie, con effetti simili sul metabolismo se consumati in eccesso.
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Lo sciroppo di fruttosio contiene una percentuale variabile di glucosio e fruttosio, mentre lo zucchero di canna è quasi interamente saccarosio (un disaccaride formato da glucosio e fruttosio). Una volta assorbiti, i loro effetti metabolici si equivalgono.
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