Ogni anno in Italia muoiono più di 11'000 persone per infezioni resistenti agli antibiotici. E il problema non riguarda soltanto soggetti anziani, debilitati o ospedalizzati.
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Se il fenomeno dell'antibiotico resistenza non viene arginato ci ritroveremo con moltissimi batteri letali.
Gli antibiotici che fino ad oggi ci hanno aiutato a gestire questa battaglia sono definiti la più grande scoperta della medicina moderna.
Fagoterapia LAB studia i batteriofagi (fagi) che sono un tipo particolare di virus specializzato nell'attaccare soltanto i batteri e mira a sviluppare protocolli clinici utili per il loro impiego.
I fagi attaccano e distruggono i BATTERI, ma sono innocui per l'uomo.
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Sappiamo che la lista di batteri resistenti agli antibiotici si allunga continuamente, quindi come si sceglie il batteriofago?
Con diverse metodiche, ma l'impiego dell'intelligenza artificiale risulta quello più rapido ed efficace.
Fagoterapia LAB ha creato un #algoritmo in grado di predire quale fago combatterà meglio l'infezione batterica con un approccio di precision medicine,
infatti a parità dello stesso batterio, ogni paziente potrebbe necessitare di un fago diverso per trattare l'infezione.
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Fagoterapia LAB ambisce a diventare un punto di riferimento per il trattamento di infezioni da batteri resistenti agli antibiotici mediante terapia fagica.
Tali infezioni se non verranno gestite potrebbero uccidere 10milioni di persone all'anno nel 2050
Ogni pensiero, ricordo o movimento nasce dall’energia chimica ricavata dal glucosio: a riposo il sistema nervoso consuma circa il 20 % del fabbisogno energetico totale, e nella prima infanzia arriva a superare il 40 %.
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La glicolisi trasforma questo zucchero in ATP, alimentando il ciclo di Krebs, il potenziale d’azione e la sintesi dei neurotrasmettitori.
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Anche lievi oscillazioni glicemiche si riflettono su attenzione, memoria e tono dell’umore, mentre squilibri prolungati possono ridurre materia grigia, connettività e performance cognitive.
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Sì, i vaccini fanno parte della prevenzione cardiovascolare.
Non solo riducono il rischio di infezioni come influenza, polmonite o SARS-CoV-2, ma diminuiscono anche la probabilità di eventi cardiaci maggiori, soprattutto nei pazienti più fragili.
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Una nuova Consensus pubblicata dalla Società Europea di Cardiologia (ESC) ribadisce un concetto ormai solido: le infezioni respiratorie aumentano il rischio di infarto, scompenso e complicanze cardiovascolari.
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Vaccinarsi non serve solo a evitare la malattia infettiva in sé, ma può prevenire le sue conseguenze cardiache. Le evidenze disponibili mostrano una netta riduzione del rischio cardiovascolare dopo la vaccinazione, specialmente nei soggetti con malattia coronarica.
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Non esistono dubbi: l’esposizione solare senza protezione causa il cancro della pelle. Le prove arrivano da studi epidemiologici su larga scala e da meccanismi molecolari ben documentati.
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Da tempo la comunità scientifica ha stabilito un nesso causale tra esposizione ai raggi ultravioletti (UV) e sviluppo di tumori cutanei. Non si tratta solo di associazioni statistiche: l’evidenza è ampia, solida e coerente.
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Gli studi epidemiologici mostrano che chi vive in aree geografiche con alta intensità solare ha un rischio maggiore di melanoma e di carcinomi cutanei non-melanoma. Il rischio aumenta anche in chi ha avuto frequenti scottature solari, soprattutto in età giovanile.
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Hanno sconfitto il vaiolo, tenuto a bada poliomielite e morbillo — e oggi si candidano a cambiare l’oncologia.
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Un’ampia rassegna, «Cancer vaccines and the future of immunotherapy» di Orrin Pail et al. (Mount Sinai), fotografa i progressi più promettenti.
• Vaccini profilattici
– HPV e HBV hanno già ridotto l’incidenza di tumori cervicali e epatocellulari.
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• Vaccini terapeutici
– Adjuvant: nei trial su melanoma e pancreas diminuiscono malattia minima residua e recidive.
– In-situ: in stadio avanzato di polmone, mammella e linfomi innescano regressioni sistemiche.
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Il vapore acqueo che esce dai motori degli aerei congela ad alta quota formando scie di condensazione.
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Analisi spettrometriche riportate dal ministero dell’ambiente inglese non rivelano bario, alluminio o altri additivi segreti. Durata e intreccio delle scie dipendono solo da umidità, temperatura e rotte di volo.
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Tre falsi miti da archiviare
“Restano a lungo, quindi contengono sostanze chimiche pesanti”
La persistenza è legata all’umidità: in aria satura d’acqua, i cristalli di ghiaccio si sublimano lentamente.
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