Il #Cile, paese dove ho vissuto e studiato diritto costituzionale, ha certamente bisogno di una nuova costituzione che recida i legami con la dittatura di Pinochet, ma non che sia una lista dei desideri che impegna lo Stato su diritti sociali senza le coperture finanziarie. 1/
Si parla della costituzione vigente come se negli ultimi 30 anni il #Cile non avesse sviluppato una società democratica e una delle economie più solide dell’America Latina. Costituzione che è stata emendata più volte e garantisce libertà fondamentali, diritti politici e civili 2/
Il timore - più o meno fondato - che ha spinto la grande maggioranza dei cileni a respingere il nuovo testo nel plebiscito è stato quello di vedere il paese diventare un’Argentina costantemente sull’orlo della bancarotta o peggio un Venezuela. 3/
Un amico costituzionalista cileno (e di sinistra) mi dice che era un testo molto, forse troppo, “millenial” per un paese che nelle regioni rurali vive ancora di agricoltura e miniere, persone che non capiscono i vantaggi dei diritti civili avanzati cari alla borghesia urbana. 4/
C’era una sovra-rappresentazione dei diritti dei popoli indigeni. Il Cile non è la Bolivia. Sull’Isola di Pasqua il Sì ha vinto con solo il 55%, i Mapuche in Araucania sono divisi sul tema e nel sud c’è da tempo un’escalation di violenza di cui parlo qui / lawfareblog.com/chiles-securit…
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Thread: ho riassunto qui la presenza - senza eguali in Europa - dei propagandisti russi sulla Tv italiana, connessi al governo e talvolta ai servizi della #Russia. Un'anomalia grave che permette alla #propaganda sull'#Ucraina di inquinare l'informazione e l'opinione pubblica. 1/5
Tra i propagandisti russi invitati dalle Tv italiane la maggioranza sono "giornalisti". Tutti di media controllati dal governo in #Russia e in alcuni casi dal Ministero della Difesa e dai servizi FSB. Seguono diplomatici, accademici e intellettuali di enti pubblici russi. 3/5
THREAD Jihad in Bosnia 1) I traveled to the Islamic core of #Bosnia where in 1992-1995 hundreds of FFs joined El Mudžahid unit and fought along with Bosniaks, the first jihadist military presence in Europe. I also investigated the current Salafist scene @ISPI_Terrorism#terrorism
2) The industrial town of #Zenica was the main Muslim HQ in central Bosnia. Hundreds of Arab-Afghan veterans and new jihadists converged here to be later deployed to the frontline. 1995 military parade of the 7th Muslim Brigade linked to El Mudžahid in the presence of Izetbegović
3) Local population is extremely reluctant and annoyed to talk about wartime and follows a code of silence to avoid ethnic tensions. This makes it hard to visit remote villages or ask for details. Bosnian Muslims don’t want to be associated with jihadist #terrorism and war crimes