#COVID19, #Influenza, #RSVirus, ospedali pediatrici al collasso e milioni di italiani a casa con la febbre.
Cosa sta succedendo?
A thread 1/n
Disclaimer: la situazione attuale è parecchio complessa, DIFFIDATE da chiunque vi proponga una soluzione semplice per spiegarla. Quando una singola teoria spiega eventi molto complessi dovete sempre dubitare.
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Che succede?
Risposta secca: torna l'inverno e tornano i virus stagionali, tutto nella norma!
Prima della Covid (e che molti di noi diventassero virologi =) ogni inverno venivamo presi d'assalto da centinaia di virus e batteri detti "stagionali".
Durante l'inverno passiamo più tempo al chiuso, l'umidità cambia, il ricircolo d'aria è minore, al freddo i nostri sistemi di difesa funzionano meno e produciamo meno vitamina D --> ci ammaliamo più spesso!
Quindi è normale per molte persone ammalarsi d'inverno. I bambini sono una categoria a parte in quanto sia ammalano durante tutto l'anno siccome il loro sistema immunitario non è ancora sviluppato.
Ma ora che succede?
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Almeno 2 fenomeni distinti possono spiegare parzialmente la situazione attuale:
- Mancata esposizione 2020/21
- Interferenza Virale
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La mancata esposizione detta anche impropriamente 'debito di immunità' è un fenomeno reale!
Piccola nota sul perchè l'espressione 'debito di immunità' non si può usare.
A livello di comunicazione la parola 'debito' è negativa.
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La parola debito (negativa) viene associata alla mancata infezione, quindi logicamente ci fa percepire l'infezione come positiva! Solo che questo è molto sbagliato, qualsiasi infezione è negativa e va EVITATA.
Torniamo alla mancata esposizione nel 2020/21, non c'è bisogno di ricordarlo ma grazie alle misure anti-covid19 abbiamo ridotto o addirittura annullato la circolazione di molti virus respiratori!
Caso influenza è emblematico.
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Ma normalmente come funziona?
Ogni stagione un certo numero di persone contrae l'influenza, TENDENZIALMENTE, l'anno dopo le stesse persone non riprendono l'influenza a causa della memoria immunitaria.
Grafico esemplificativo!
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Questa spiegazione parziale può essere anche applicata a RSV. Virus che colpisce i bambini 0-5 anni e che infetta più volte un bambino prima che questo crei un immunità.
I casi nel 2020-21 sono crollati e sono anche scesi gli anticorpi specifici che proteggono dal RSV.
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Va ricordato inoltre che le mamme attraverso la placenta o l'allattamento forniscono gli anticorpi ai bambini quindi anche una mancata esposizione della madre si potrebbe ripercuotere sul bambino.
Ribadisco il concetto: il fatto che i bambini NON siano esposti al virus è una cosa POSITIVA! infatti non sappiamo l'esito dell'infezione sul singolo bambino, il sistema immunitario non si indebolisce per la mancata esposizione.
L'unico modo per allenare il SI è il vaccino!
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Veniamo ora all'Interferenza Virale
Nel 2020-21 l'unico virus che circolava abbastanza indisturbato era il Sars-CoV2.
Oltre ad essere estremamente più contagioso degli altri virus incontrava pochissima resistenza, in quanto pochissimi di noi erano vaccinati e/o guariti
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Insomma il Sars-CoV2 faceva da padrone. Sappiamo però che ogni tanto tra virus si instaura il meccanismo dell'interferenza virale, cioè durante un infezione o subito dopo siamo 'immuni' verso un'altra infezione.
Lo spiego qui:
In pratica il Sars-Cov2 oltre ad essere super diffuso e super contagioso teneva a bada gli altri virus. Oggi però le cose sono diverse, certo il Sars-Cov2 circola ancora ma trova meno terreno fertile di prima infatti moltissimi di noi sono vaccinati e/o guariti.
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E cosa succede? I virus competono per lo stesso ospite, l'uomo! Quindi vince il più veloce, se per due anni non abbiamo avuto l'influenza e ci troviamo esposti molto probabilmente ci ammaleremo!
- Covid19 ha indebolito sistemi immunitari e quindi ora c'è aumento altri virus? Va dimostrato con i dati! per ora è una fantasiosa teoria
- Misure anticovid non hanno allenato sistema immunitario ? No, unico allenamento è il vaccino!
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Che succederà? Non possiamo saperlo ma speriamo che dopo la perturbazione del 2020-21 si torni ad un equilibrio come nel 2019.
Noi nel frattempo proteggiamoci e vacciniamoci!
L’acqua in bottiglia non ha alcun vantaggio rispetto a quella del rubinetto.
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Il primo rapporto del Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque-ISS, basato su 2,5 milioni di analisi (2020-22), certifica una conformità superiore al 98 % ai parametri di legge in tutto il Paese.
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🔹 2,5 milioni di analisi (2020-2022) in 18 Regioni → conformità media > 98 %
🔹 Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte ai vertici; lievi non conformità locali gestite con principio di massima precauzione
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1. Sole senza protezione
L’esposizione ai raggi UV senza ombra, indumenti o SPF ≥ 30 aumenta il rischio di melanoma e altri tumori cutanei: la difesa è la protezione quotidiana
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2. Vaccini
In 50 anni l’immunizzazione di massa ha evitato ~154 milioni di morti, pari a sei vite salvate ogni minuto.
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3. Grassi saturi
Una revisione sistematica (Christensen et al., Atherosclerosis 2024) mostra che l’eccesso eleva l’LDL e il rischio cardiovascolare; sostituirli con insaturi è la scelta più sicura.
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L’omeopatia non utilizza principi attivi, ma si fonda su diluizioni estreme: a partire da circa 12C non resta neppure una molecola del principio originale, perché la soluzione è diluita oltre il numero di Avogadro.
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Molti rimedi arrivano a 30C (1 parte in 10^60), una concentrazione che equivale a cercare un granello di sale in oceani di acqua: di fatto non esiste alcun principio attivo
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La presunta “memoria dell’acqua” non ha mai trovato conferma sperimentale, e quindi non c’è un meccanismo plausibile che possa produrre effetti farmacologici.
L’assenza di molecole si riflette nei risultati clinici.
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«Un cornetto può cancellare 45 minuti di corsa». Non è provocazione, è aritmetica: l’attività fisica rappresenta in media solo il 30 % del dispendio energetico quotidiano, mentre la quota dominante dipende da metabolismo basale.
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Sui chili di troppo i dati parlano chiaro. In una dose-response meta-analysis di 116 trial randomizzati (7 000 adulti), 150 min di aerobica settimanale producono cali modesti di peso e circonferenza vita; servono volumi superiori per risultati clinicamente rilevanti
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Ancora più eloquente il confronto tra strategie: i programmi che combinano dieta e movimento battono l’esercizio da solo di circa 5–6 kg già a 6 mesi (–5,33 kg) e a 12–18 mesi il divario sale oltre 6 kg (Aveyard et al., 2014)
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Negli ultimi anni, i carboidrati sono diventati i grandi imputati della nutrizione: c'è chi li elimina del tutto, chi li teme come se fossero veleno e chi si professa orgogliosamente "carbofobico". Ma davvero fanno sempre male?
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Un nuovo studio pubblicato su JAMA Network Open (Ardisson Korat et al., 2025) ribalta la narrazione dominante.
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Analizzando oltre 47.000 donne per più di trent’anni, i ricercatori hanno osservato che un'elevata assunzione di carboidrati di alta qualità – da cereali integrali, frutta, verdura e legumi – si associa a una maggiore probabilità di invecchiare in salute.
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Negli ultimi anni la dieta carnivora è stata proposta come soluzione radicale a disturbi infiammatori, problemi intestinali e persino malattie autoimmuni. Ma quando si guarda ai dati, emergono tre problemi fondamentali: compliance, salute e sostenibilità ambientale.
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Sul piano della salute, un’alimentazione priva di fibre vegetali, frutta, verdura, legumi e cereali integrali non solo compromette la qualità del microbiota intestinale, ma espone a carenze nutrizionali e squilibri metabolici.
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Diete ad alto contenuto di grassi saturi – come quelle fortemente basate su carne rossa e lavorata – sono associate a un aumento del colesterolo LDL e del rischio cardiovascolare, come dimostrato da una revisione pubblicata su Atherosclerosis (Christensen et al., 2024)
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