Thread by @_Nico_Piro_

#8gennaio L’editoriale sul @washingtonpost di due falchi come Rice e Gates andrebbe studiato nelle università per la sua lucidità d’analisi coniugata ad un furore bellicista totalmente ideologico.
I due ammettono che l’Ucraina è in pezzi
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washingtonpost.com/opinions/2023/…

Sostanzialmente continua ad esistere solo per gli aiuti economici e militari occidentali, ammettono una cosa (che vado ripetendo da anni) cioè che l’oblio è una leva politica dell’Occidente e che quindi potremmo presto dimenticarci dell’Ucraina, vedono trattative di pace
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Come il demonio in quanto resa a Putin (ma allora spiegateci perchè la narrazione occidentale descrive le forze armate ucraine vittoriose e quelle russe a pezzi? Se cosî fosse Kyev tratterebbe da posizioni di forza no?). Il filo conduttore è #PUB 100% cioè ci vogliono
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Più armi e bisogna fare in fretta, la vittoria va sigillata in un anno, ma la richiesta (cioè la logica) è quella di ogni conflitto senza via di uscita, non solo ci vogliono più armi ma armi “migliori”. La spirale bellicista non ne ha mai abbastanza.
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Ricordate i capitoli della narrazione? All’inizio erano i santi javellin, poi è toccato agli himars “salvavita” (capolavoro di un titolista italiano dal talento comico) poi alla contraerea tipo Patriot, adesso c’è bisogno degli Abrams, i carri americani, e se si mandano i
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Bradley subito beh vabbè ma è poco. A breve si riaprirà il capitolo dei jet, gli F-15, e poi? E poi continueremo a prolungare un conflitto senza soluzione militare fino a dimenticarlo e poi a giungere ad un accordo che sarebbe potuto costare molte meno vite e meno distruzione
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