Alcuni eventi che hanno impressionato in questo climaticamente assurdo 2022 🔥🥵 #ClimateCrises. Cominciamo dalle #Alpi. Anno estremo: siccità e caldo torrido hanno portato ad un vero e proprio infarto glaciale (1/9) #tropicoalpino@CoyaudSylvie@Caserinik
Ghiacciaio del Gries, Alpi vallesane: nel mezzo del ghiaccio, il substrato roccioso è visibile in un crepaccio ↙️. Tra pochissimi anni il ghiaccio sparirà, dividendo così il ghiacciaio in due parti. Il grafico del bilancio di massa ↘️ è impressionante. Fuori scala...😱 (2/9)
Più a lungo si misura, più rari dovrebbero diventare i record senza cambiamenti climatici. E i record dovrebbero essere battuti da margini sempre più ridotti. In realtà non lo sono. Per nulla. Ecco altri due bilanci di massa di questo 2022 alieno...😱😱 (3/9)
Alla Konkordiaplatz sull'#Aletsch persi 6m di spessore di ghiaccio in una sola stagione, quando di solito se ne vanno fra 1 e 2 metri .↙️ > 6% di volume in meno nel solo ultimo anno! Quasi il 40% in meno in soli 20 anni! ↘️ Ma è ancora poco, rispetto ai prossimi…😱😱(4/9)
Il cambiamento di massa glaciale è talmente al di là della variabilità storica che, statisticamente, è praticamente impossibile trovare eventi simili. Ma dovremo abituarci all'impossibile. Perdita di ghiaccio per la prima volta sulla Jungfraujoch (a 3500 mslm) in 100 anni! (5/9)
Oltre caldo torrido, il 2022 è stato anche un anno molto siccitoso. Vediamo qui sotto il Lac des Brenets (Svizzera occidentale) alla fine di una delle estati recenti più torride e asciutte (quella del 2015) e in paragone quasi alla fine della scorsa estate aliena… 😱(6/9)
In questo studio ancora in revisione ▶️ bit.ly/3WThmjf, vengono valutati gli straordinari tassi di fusione dei ghiacciai svizzeri nell'estate 2022. Gli autori hanno riscontrato più della metà della perdita di massa media estiva 2010-2020 in soli 25 giorni!! 😱😱 (7/9)
Andiamo infine in Groenlandia. Evento di fusione massiccio e da record dei ghiacci ad inizio settembre, con quasi 600.000 kmq di area di fusione! Questo sarebbe considerato un evento di fusione significativo al culmine della stagione, ma non ad inizio settembre! (8/9) #Meltlandia
In prossimità del Nordgletscher a 61,5 N e 45 O e da 800-1500 m. Notare il cambiamento dal 31/8 al 5/9 ↘️. (/end)
Alcune immagini che testimoniano dello stato pietoso dei comprensori sciistici di questi giorni in Svizzera (ad eccezione delle località che possono permettersi di portare turisti sopra i 3000/3500 mslm come Zermatt) #neve@MMmarco0@CoyaudSylvie
↙️ Villars-sur-Ollon ↘️ Gstaad
A Gstaad hanno iniziato a portare neve dall'alto verso le praterie con elicotteri come fanno per es. sui Pirenei (qui sotto per es. a Luchon-Superbagnères). bit.ly/3Cvd4GGbit.ly/3vLRoCv
Ecco il limite delle nevicate (buon indicatore della linea di equilibrio che separa la zona di accumulo dalla zona di ablazione) sul ghiacciaio del Rodano (➡️bit.ly/3ooW8dC) di questi giorni rispetto all'estate "clemente" del 2021 e quella canicolare del 2018. (2/16)
Nel 2018 il limite delle nevicate di fine estate (18 settembre) era in media a 3150 m. A metà luglio 2021 era posto a 2800 m. La stessa quota è stata già toccata quest’anno un mese prima, a metà giugno, per poi salire fino a 3050 m 5 giorni fa. (3/16)
Una veranda su un futuro anticipato?
Questa estate europea e alpina è un’ennesima grande finestra su un futuro climatico previsto che – almeno in questa regione, ma non solo – sembra in realtà in anticipo di decenni. Un breve 🧵 (1/13) #tropicoalpino#Heatwave2022
Gli scenari climatici CH2018, con orizzonte temporale al 2060, prevedono per la 🇨🇭 4 principali effetti: inverni con ➖ neve, ➕ precipitazioni estreme, ➕ periodi siccitosi soprattutto in estate, ondate di calore ➕ frequenti, durature e intense. bit.ly/2PuIer9 (2/13)
Inverni senza neve: 7 degli ultimi 10 sono stati inverni alpini poveri di neve, l’ultimo estremamente povero, come sappiamo. 2 su 3 negli ultimi 30 anni. (3/13)
Finita la prima #canicola dell'estate 22 nella regione alpina. In molte località🇨🇭si sono stracciati record di temperatura per il mese di giugno (vedi sotto ➡️Tmax giorn. di domenica, nei box rossi le stazioni con un nuovo record per giugno, in giallo i record eguagliati)🧵 (1/9)
Anche su scala continentale questa ondata ha colpito duro, dalla 🇫🇷 alla 🇩🇪 alla 🇵🇱.
Remember⚠️:
1) Ogni t aggiuntiva di CO2 emessa sta peggiorando e aumentando la frequenza di questi eventi!
2) Le persone muoiono di calore a causa dei combustibili fossili bruciati! (2/9)
Per quanto riguarda la relazione tra temperature estreme e #GlobalWarming, è molto semplice: più il riscaldamento globale aumenta, più diventano calde le temperature estreme. (Txx è il giorno più caldo dell'anno) (3/9)
➡️ nature.com/articles/natur…
Ci sono indicazioni che l’estate nascente in Europa centro-occidentale e nella regione alpina possa essere l’ennesima di una impressionante serie di stagioni roventi. 8 delle 10 estati più calde da inizio serie nelle Alpi svizzere sono tutte negli ultimi 20 anni. 🧵(1/26)
Al primo posto l’ormai leggendaria estate 2003, seguono poi quelle del 2019, 2015, 2018, 2017, 2012, 2021, 2006. Solo 1994 e l’outlier 1928 sono fuori da questa inquietante concentrazione recente. Insomma: viviamo anni ed estati decisamente torride. (2/26)
Persino la scorsa estate quasi “monsonica”, con piogge diluviali quasi da record e che ai più sembrava una falsa stagione, in realtà (e grazie ad un mese di giugno molto caldo) è risultata una delle 10 più calde. L’ultima estate relativamente fresca è stata quella del 2014.(3/26)
(1/12) Qualche riflessione sulla catastrofe #floodinggermany che ha colpito nei giorni scorsi l’Europa centro-occidentale, fra Svizzera, Germania SW (2 mesi di pioggia in 2 giorni!) e Benelux. La domanda che ricorre è se questa catastrofe sia collegata al #climatechange in atto
(2/12) Il rischio che una catastrofe naturale possa provocare danni e vittime dipende dalla frequenza dell’evento innescante, dall’esposizione e dalla vulnerabilità della società. L’esposizione è aumentata nel corso del tempo perché ci sono più infrastrutture sul territorio.
(3/12) La vulnerabilità in molti casi è pure aumentata a causa di una gestione non ottimale del territorio, ad es. per eccessiva cementificazione, disboscamento a monte, arginature e/o coperture di alvei fluviali ecc.