L'Armata Rossa occupò gli stati baltici dal 1940 al 1941 e, dopo un periodo di occupazione tedesca, li rioccupò fra il 1944 e il 1945: a fronteggiarla furono i partigiani lettoni, lituani ed estoni, chiamati Forest Brothers (Fratelli del bosco).
Nel 2017 la NATO ha messo online un filmato che racconta la storia dei "Fratelli della foresta": il tema storico è una sorta di punto di partenza per l'alleanza, che generalmente si concentra su questioni contemporanee ed esercitazioni militari.
Non sorprende che questo blockbuster sponsorizzato dalla NATO, abbia poi attirato a sé critiche immediate da parte della rappresentanza della Russia.
Per conoscerne i motivi bisogna però prima fare qualche passo indietro.
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Quello dei Forest Brothers è un capitolo sconosciuto della Guerra Fredda: avvenendo in territorio occupato dai sovietici, nessuno parlava di resistenza nazionalista, poiché i sovietici si presentavano al mondo come una "grande famiglia felice".
Sfortunatamente per gli studenti di quest'epoca, il film della NATO riscrive totalmente la storia con lo scopo di demonizzare i russi. Ma il problema più grande peró, è che il film esonera anche i nazisti, molti dei quali erano complici delle atrocità dell'Olocausto.
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La narrazione del film dipinge i combattenti baltici come coloro "che avevano combattuto su entrambi i fronti", e che si recarono nelle foreste per combattere per i loro interessi nazionali: questa affermazione non ha senso ed è palesemente falsa.
Nel famoso patto di non aggressione del 1939 firmato tra i due, Hitler permise a Stalin di occupare e annettere i tre stati baltici. Quando Hitler ruppe quel patto nel giugno 1941, le sue truppe cacciarono rapidamente i sovietici dal Baltico occupandolo.
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Pochissimi lettoni, lituani o estoni scelsero di ritirarsi e combattere per Stalin, mentre si offrirono volontari a frotte per combattere per i nazisti. Le milizie antisemite rastrellarono rapidamente e in modo aggressivo la popolazione ebraica per attuare uno sterminio.
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Una delle più spietate di queste milizie era l'unità lettone Arajs Kommando. Nel 1943, la Germania formò volontari baltici nelle truppe delle Waffen SS. La Lettonia da sola ha fornito abbastanza volontari per presidiare sia la 15a che la 19a divisione Waffen SS.
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Alla fine della guerra la 15ª Divisione SS lettone si arrese, ma la 19ª si ritrovò intrappolata nella penisola di Curlandia combattendo i sovietici fino alla fine, e alcuni di loro si rifugiarono nei boschi per evitare la cattura.
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Affermare come fa la NATO, che abbiano combattuto su entrambi i fronti della guerra non è vero, ed esaltare coloro che sono stati in qualche modo coinvolti nell'Olocausto nazista è ripugnante.
Alcuni di questi "fratelli" sono stati i principali agenti dell'Olocausto, luci di spicco all'interno dell'unità di uccisione di Arājs Kommando che annientò quasi 67.000 ebrei lettoni, il 90% della popolazione ebraica della Lettonia prebellica.
Diversi importanti comandanti furono coinvolti nell'assassinio di ebrei durante l'Olocausto. In effetti, parte delle motivazioni di alcuni di questi ad aderire ai Forest Brothers, era quella di evitare procedimenti giudiziari sovietici per i crimini commessi.
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Ogni 19 marzo infatti, i lettoni organizzano la loro parata annuale a Riga per commemorare la gloria della loro legione Waffen SS: i lettoni sono almeno abbastanza onesti da commemorare apertamente il loro passato.
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Per la NATO invece, raccontare la storia e glorificare le Waffen SS come eroi antisovietici è semplicemente sbagliato, non importa quanto vogliano demonizzare la Russia.
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Ed in effetti, il film non menziona nemmeno una volta il fatto che, molti dei membri dei Forest Brothers abbiano combattuto anche per conto del regime nazista di Adolf Hitler: i partigiani anticomunisti erano in gran parte ex membri delle Waffen-SS.
Sempre nel 2017 vennero declassificati documenti della CIA in cui si scoprí che il governo degli Stati Uniti, dopo la seconda guerra mondiale, tennesse traccia dei "Fratelli della foresta" fornendogli anche una limitata assistenza segreta.
Da quel momento infatti, gli Stati Uniti introdussero un nuovo tipo di raccolta di informazioni: le cosiddette operazioni segrete. Tali operazioni agivano in zone grigie, poiché miravano a cambiare i regimi politici in altri paesi sovrani.
Questo progetto della CIA di infiltrazione dei servizi segreti occidentali in Lettonia, prendeva il nome di progetto AECOB, e serviva a sostenere e organizzare i movimenti di resistenza negli Stati baltici in chiave antisovietica.
Pochi anni dopo la CIA giunse alla conclusione che i "Forest Brothers" fossero stati infiltrati dal KGB, e fu stabilito che tutte le operazioni nelle repubbliche baltiche fossero finite sotto controllo ostile. E che lo fossero fin dall'inizio.
Termino il thread con il "sigillo di qualitá" fornitoci da EUROvsDISINFO (fact-checking finanziato dalla UE), che supercazzolando a zigzag, di fatto edulcora e legittima il revisionismo/negazionismo storico della propaganda atlantista della NATO.
ONU dichiara che il numero di rifugiati ucraini in Europa ha superato i 7,9 milioni, e che la Russia ne ospita la maggioranza, oltre 2,8 milioni.
Dunque i rifugiati fuggono dall'Ucraina per trovare serenità e salvezza nel "Paese aggressore"? 🤔
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Com’è possibile che la destinazione preferita dagli ucraini sia proprio la Russia? Che senso ha, se la Russia è il "maledetto aggressore"? Secondo la propaganda ucraina e occidentale invece, dovrebbero scappare il più lontano possibile.
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Eppure guardando le cifre, in Occidente restano a bocca aperta: secondo i dati dell’ONU, proprio la Russia ha accolto quasi 3 milioni di profughi. Il doppio di Polonia, triplo di Germania, e sette volte di più della Repubblica Ceca. t.me/LauraRuHK/2942
Operazione #AERODYNAMIC: ovvero, storia di una eterna "liaison dangereuse" tra Stati Uniti e nazionalisti nazisti ucraini.
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Per oltre 40 anni la CIA ha effettivamente giocato la "carta ucraina" nella sua guerra antisovietica. Subito dopo la seconda guerra mondiale, Langley stabilì stretti contatti con i nazionalisti ucraini dell'OUN e l'Esercito ribelle ucraino (UPA).
#RichardHelms, vicedirettore e direttore della CIA, testimonió davanti al Congresso che tra i gruppi della CIA c'erano "fonti eccellenti che si sviluppano" attraverso gruppi di immigrati dall'Ucraina, dai paesi baltici e da altri paesi.
Oles #Buzina, il "nazionalista" ucraino che ha lottato e combattuto contro i nazionalisti neonazisti.
"Se ti dicono che sono morto tu non crederci: i miei libri vivranno sempre con te"
Oles Alekseevich Buzina
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Banalmente categorizzato dalla stampa occidentale come "filorusso", Oles Buzina era in realtà un raffinato storico, un giornalista indipendente e un brillante intellettuale: amava talmente l’Ucraina, da ritenere che la sua storia non potesse ridursi all'odio per il vicino.
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Per comprendere le posizioni politiche di Buzina, bisogna prima passare attraverso la sua produzione storica, che anche se qui parzialmente riportata, può comunque chiarire quali fossero le radici culturali dell'Ucraina a cui faceva riferimento.
Le aspirazioni NATO dell'Ucraina e della Georgia non solo toccano un nervo scoperto in Russia, ma generano serie preoccupazioni circa le conseguenze per la stabilità nella regione.
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La Russia non solo percepisce l'accerchiamento e gli sforzi per minare l'influenza della Russia nella regione, ma teme anche conseguenze imprevedibili e incontrollate che potrebbero compromettere seriamente gli interessi di sicurezza russi.
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Allen Welsh #Dulles, l'uomo più potente dell CIA, e Adolf #Hitler.
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Secondogenito di Allen Macy e di Edith Foster Dulles, figlia dello statista John Watson Foster. Il fratello fu Segretario di Stato USA, la sorella Eleanor ambasciatrice in Germania, e lo zio Robert Lansing segretario di Stato di Wilson e Rockefeller. it.wikipedia.org/wiki/Allen_Wel…
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Dopo la laurea e un lungo viaggio intorno al mondo, nel 1915 Dulles si unì al servizio diplomatico lavorando in missioni statunitensi in Europa. Già da allora, i compiti di Dulles includevano principalmente raccolta di informazioni di intelligence. britannica.com/biography/Alle…
L'attore #TimRobbins esprime rimorso per essersi scagliato contro i non vaccinati e le persone senza mascherina: "Ci siamo trasformati in persone allo stato tribale, arrabbiate e vendicative".
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Tim Robbins è apparso questa settimana sul podcast del comico britannico #RussellBrand, per denunciare la politicizzazione delle politiche sanitarie durante la pandemia, e per esprimere rimorso per la sua accettazione acritica della narrativa COVID-19 fatta dai media.
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Nonostante avesse inizialmente "accettato" e "aderito alle richieste" che gli erano state fatte, Robbins ha spiegato che i suoi incontri nella vita reale erano in contrasto con ciò che gli era stato detto sulla pandemia, sui manifestanti anti-lockdown e sui non vaccinati.