Dario D'Angelo Profile picture
Jan 10, 2023 19 tweets 9 min read Read on X
🇦🇫 "SCONFIGGEREMO I TALEBANI E LIBEREREMO L'AFGHANISTAN". COME PROCEDE LA RESISTENZA DI AHMAD MASSOUD

1/19

A più di un anno dal ritiro delle truppe occidentali, l'Afghanistan è un luogo in cui domina il terrore. Il regime talebano ha riportato indietro le lancette della Storia.
2/n
A farne le spese le minoranze etniche, i giovani, ma soprattutto le donne. Di pochi giorni fa la notizia che alle ragazze afghane è stato vietato di studiare all'università. In alcune zone del Paese, le donne sono state costrette a chiudere i loro negozi con la motivazione di
3/n
aver indossato in maniera inadeguata il velo (vi ricorda qualcosa?). Le donne non possono essere curate da medici maschi, non possono camminare per strada senza essere "scortate" dagli uomini, gli è fatto divieto persino di recarsi in un parco pubblico. A lottare contro gli
4/n
oppressori, sono rimasti pochi coraggiosi. Sono gli uomini e le donne che si riconoscono in #AhmadMassoud.
Suo padre, Ahmad 'Shah' Massoud, si è meritato sul campo l'appellativo di "Leone del #Panjshir": dalla sua terra ha scacciato prima i Sovietici, poi i #Talebani.
5/n
Era l'incubo di Osama bin Laden, che non a caso pensò bene di eliminarlo con l'inganno due giorni prima di buttare giù le Torri Gemelle, sapendo che l'America - rispondendo a quell'attacco - avrebbe trovato in Massoud, in Afghanistan, un formidabile alleato.
6/n
Ora tocca al figlio portare avanti la battaglia del padre, rispondere alle speranze di un popolo che riconosce nella sua voce e nei suoi lineamenti il Dna del condottiero, che intravede nel suo cammino il destino di un nuovo giovane Leone.
Per comprendere quale sia oggi la
7/n
situazione in Afghanistan, quella sul campo di battaglia, quali siano le ambizioni della resistenza, ho contattato il "ministro degli Esteri" di Ahmad Massoud. Lui è Ali Maisam Nazary, Responsabile delle relazioni con l'estero del Fronte di Resistenza Nazionale
8/n
dell'Afghanistan (NRF). Ad intervistarlo, nei mesi scorsi, sono state testate prestigiose come il Washington Post, la CNN e Foreign Affairs.

D. Ali, i Talebani non sono cambiati: quali sono oggi le condizioni di vita nel Paese? Il regime del terrore è tornato?

A. Purtroppo
9/n
la situazione nel Paese è tetra per la popolazione, soprattutto per le donne. I Talebani sono un gruppo terroristico che ha sequestrato un intero Paese con la sua gente. Questo gruppo non è al potere per servire il popolo, ma per sfruttare il più possibile il Paese per i suoi
10/n
interessi e per quelli dei suoi finanziatori stranieri. In questo momento l'Afghanistan è privo di un governo, di legge e ordine, di integrità territoriale. È fondamentalmente in uno stato di anarchia. Le donne sono state cancellate dalla vita pubblica, i giovani stanno
11/n
perdendo la speranza e i loro sogni sono stati infranti. Per non parlare del fatto che a migliaia di terroristi e criminali stranieri è stato permesso di entrare in Afghanistan per perseguire il loro jihadismo regionale e globale.

D. Lei rappresenta all'estero il Fronte di
12/n
Resistenza Nazionale guidato da Ahmad Massoud, il giovane figlio del Leone del Panjshir. Attualmente questo movimento è la sola credibile opposizione al regime talebano: qual è il suo obiettivo?

A. La visione del NFR è quella di stabilire una repubblica democratica
13/n
pluralista in Afghanistan, dove tutti i cittadini, a prescindere dalla loro etnia, religione e genere, avranno pari diritti. Stiamo combattendo per la libertà e la dignità del nostro popolo e siamo determinati a continuare questa lotta fino alla vittoria.

D. Qual è la
14/n
situazione militare del NRF oggi, mentre parliamo? Si combatte ancora in Afghanistan? Quali territori sono sotto il vostro controllo?

A. La situazione è a nostro favore. L'anno scorso l'NRF ha avuto una stagione di combattimenti di successo (in Afghanistan tradizionalmente
15/n
si combatte da aprile fino a ottobre: è il momento in cui la neve libera i passi di montagna, consentendo di ripristinare i collegamenti per il rifornimento di munizioni e il movimento di uomini, ndB). Siamo stati in grado di espanderci in 12 province. Un anno fa, di questi
16/n
tempi, eravamo in "modalità sopravvivenza" e dovevamo affrontare molte difficoltà. Eravamo soltanto nella provincia del Panjshir e nella valle dell'Andarab e non sapevamo se saremmo sopravvissuti al rigido inverno delle montagne dell'Hindu Kush. Eppure, non solo siamo
17/n
riusciti a sopravvivere, ma ci siamo espansi e abbiamo sfidato con successo i Talebani.

L'intervista prosegue affrontando questi temi:
- Cosa attende la resistenza del NRF contro i Talebani;
- Perché è urgente che le potenze occidentali sostengano Massoud e i suoi;
18/n
- Perché l'esercito afgano è collassato dopo il ritiro delle truppe occidentali;
- Qual è il ruolo di Ahmad Massoud.

I seguenti contenuti sono disponibili qui per gli iscritti al Blog. 👇

dangelodario.it/2023/01/10/sco…

@alinazary @AhmadMassoud01 @NRFafg
19/n
Grazie per essere arrivato fino in fondo. Dietro un'intervista del genere c'è molto lavoro. Se apprezzi i miei sforzi, sostieni il Blog nell'unico modo veramente utile a garantirne la permanenza online: iscriviti ora.

steadyhq.com/it/dangelodario

• • •

Missing some Tweet in this thread? You can try to force a refresh
 

Keep Current with Dario D'Angelo

Dario D'Angelo Profile picture

Stay in touch and get notified when new unrolls are available from this author!

Read all threads

This Thread may be Removed Anytime!

PDF

Twitter may remove this content at anytime! Save it as PDF for later use!

Try unrolling a thread yourself!

how to unroll video
  1. Follow @ThreadReaderApp to mention us!

  2. From a Twitter thread mention us with a keyword "unroll"
@threadreaderapp unroll

Practice here first or read more on our help page!

More from @dariodangelo91

Mar 12
🚨🇷🇺🇺🇦🇺🇸 Un documento di estrema importanza. Redatto a febbraio, ottenuto da un servizio di intelligence europeo e visionato dal Washington Post. Soprattutto: preparato per il Cremlino da un think-tank di Mosca noto per la sua vicinanza ai servizi segreti russi. Perché conta? Perché delinea chiaramente la strategia di Vladimir Putin nei negoziati con gli Stati Uniti e con l'Ucraina. Analizziamo gli aspetti principali.

1/8 🧵Image
2/n
🚨🇷🇺🇺🇦🇺🇸 Il documento afferma anzituto che la Russia dovrebbe lavorare per indebolire la posizione negoziale degli Stati Uniti, contribuendo ad alimentare le tensione fra l'amministrazione Trump e altri Paesi, da quelli dell'Unione Europea fino all'insospettabile Cina. Gli stessi sforzi del presidente Trump per stringere un accordo di pace entro 100 giorni dal suo insediamento vengono definiti come "impossibili da realizzare". Di più: "Una risoluzione pacifica della crisi ucraina", secondo il dossier, "non può avvenire prima del 2026".Image
3/n
🚨🇷🇺🇺🇦🇺🇸 Una missione di peacekeeping? Niente da fare. Il documento respinge qualunque proposta di contingente sul territorio ucraino: la forza sarebbe "sottoposta a seria influenza occidentale". Insiste poi sul riconoscimento della sovranità russa sui territori ucraini occupati e si spinge oltre, proponenedo un'ulteriore divisione del territorio di Kyiv per la creazione di una "zona cuscinetto" nel nord-est del Paese al confine con le regioni russe di Bryansk e Belgorod, oltre che un'area smilitarizzata nel Sud, vicino alla Crimea, e inclusa la regione di Odesa. C'è altro? Sì.Image
Read 8 tweets
Feb 8
1/6
🚨🇮🇱 Le notizie che arrivano da Israele sono preoccupanti. Le condizioni dei 3 ostaggi rilasciati oggi da Hamas sono peggiori di quello che avremmo sperato. Facciamo un punto nave con tutte le informazioni fin qui a nostra disposizione.

dangelodario.it/2025/02/08/aff…Image
2/6
🚨🇮🇱 Fonti sanitarie israeliane confermano la presenza di una grave malnutrizione per tutti e tre gli ostaggi. Chiamano in causa quella che i medici definiscono "cachessia", un grave stato di deperimento associato a malattie croniche. Le ossa facciali esposte, la massa muscolare ridotta, le profonde occhiaie, sono tutti segnali evidenti di persone che hanno attraversato l'inferno a Gaza. Si stima che i tre, nei 15 mesi di prigionia, possano aver perso fino al 30% del proprio peso corporeo.Image
3/6
🚨🇮🇱 Da Tel Aviv specificano che i primi controlli effettuati dai medici prevedono analisi del sangue e degli elettroliti presenti nell'organismo. Uno dei rischi da evitare in questa fase è il sovraccarico calorico: dopo un periodo di privazione così prolungato, l'organismo non è in grado di gestire una quantità importante di cibo e calorie. L'approccio verso il cibo sarà estremamente graduale, con un monitoraggio costante dei livelli elettrolitici, della funzionalità degli organi e della salute del cuore. Israele ha mobilitato non a caso specialisti in nutrizione, cardiologia, neurologia e recupero dei traumi per reintrodurre con cura il cibo e monitorare eventuali complicazioni.Image
Read 6 tweets
Feb 7
1/7
🚨🇮🇱 Sono dichiarazioni esplosive. Sono le parole dell'uomo che ha preso parte al processo decisionale che a partire dal 7 ottobre ha cambiato il volto del Medio Oriente. Sono notizie. Sono atti d'accusa. Sono rimpianti. Sono racconti di dolore e di paura.

E sono risposte, risposte ad alcune delle domande che torturano il passato recente di Israele, che ne condizionano il presente, che plasmeranno il suo futuro.

Di quanto detto da Yoav Gallant nelle ultime ore si parlerà a lungo. Un thread veramente imperdibile, ricco di retroscena. Buona lettura. 🧵👇Image
2/7
🇮🇱 La mattina del 7 ottobre e "il più grande rimpianto della mia vita"

Il racconto comincia dal 7 ottobre - e come potrebbe essere altrimenti? - da quello che Gallant definisce "il più grande rimpianto della mia vita". Quale, di preciso? Quello di non essere stato svegliato nel cuore della notte: "Mi è stato impedito l'ultimo punto di intervento. Sono abituato a essere svegliato di notte. Lo hanno fatto molte volte. L'ho sempre preso sul serio. Ho sempre dato ordini rigorosi. So con certezza che avrei fatto una cosa, basandomi su tutta la mia esperienza di vita. Avrei detto loro: 'Sento la vostra valutazione della situazione e quello che state facendo. Supponiamo che la vostra valutazione sia sottostimata, quali misure operative e quali forze state impiegando per garantire la sicurezza nel caso in cui vi stiate sbagliando e la situazione sia più grave?' (...) La conseguenza sarebbe stata l’invio immediato di più aerei e truppe di terra, soprattutto dei comandanti'".

La sua gestione della crisi inizia alle 6:29 del mattino, con una telefonata di sua figlia: "Mi dice: 'Ci sono sirene d’allarme a Tel Aviv'. Un minuto dopo chiamo il Capo di Stato Maggiore e lui mi dice: 'È da Gaza: non sono solo razzi, c'è anche qualcosa via terra, sto entrando in una valutazione della situazione'. Cambio i miei vestiti da ciclismo – stavo per andare a fare un giro in bici – e indosso gli abiti neri. (...) Non sono tornato a casa per i successivi 3 mesi. Quando arrivo alla Kirya, il quartier generale della difesa, vedo che c’è una grande confusione. (...) L'atmosfera di pesantezza e fallimento è evidente. Tuttavia, le persone stanno lavorando. Per prima cosa guardo il capo di stato maggiore: lavora, dà ordini, riunisce il comando. È impegnato nella gestione del sistema militare e non lo disturbo in quel momento. Ma entro nella sua sala durante la valutazione della situazione prima delle 8:00 del mattino e vedo che c'è una sensazione di incomprensione. Nessun panico, ma una chiara mancanza di chiarezza su ciò che sta accadendo dappertutto. Se io sono sotto shock? No. Durante la valutazione delle 8:00 dico a tutti: 'Questa è una guerra. Aprite tutti i magazzini, tutto ciò che abbiamo, mobilitate chiunque possibile, sia riservisti che truppe regolari. Mandateli a sud – lo stanno già facendo – ma anche a nord, perché non credo che Hamas inizi una guerra senza che Hezbollah sia coinvolto'. Quando troviamo i computer e gli hard disk di Hamas, a dicembre e poi a febbraio, diventa assolutamente chiaro che Hamas contava sull'intervento di Hezbollah".Image
3/7
🇮🇱 Netanyahu sotto shock: "Metteranno gli ostaggi sui tetti delle case"

Gallant riferisce dettagli molto importanti sulla reazione di Bibi Netanyahu all'attacco del 7 ottobe. Nelle settimane successive al massacro posto in essere da Hamas, diversi report parlano di un primo ministro israeliano quasi paralizzato dallo shock. Lo stesso Joe Biden, quando chiude la prima comunicazione con Tel Aviv, si rivolge ai suoi consiglieri con un messaggio che suona più o meno così: Bibi non sembra Bibi, devo andare in Israele.

L'allora ministro della Difesa fornisce un quadro più circostanziato, ma non se la sente di affermare che Netanyahu mancasse della lucidità necessaria per guidare il Paese: "Penso che il Primo Ministro fosse di umore molto cupo, non solo quel giorno, ma anche l'11 ottobre e prima dell'offensiva di terra. (...) Non assegno voti al Primo Ministro su come ha operato o meno. Quando lo incontro, le cose funzionano, ma (...) dal primo giorno, nelle prime settimane, certamente fino alla conclusione del primo accordo sugli ostaggi, ha trasmesso un senso di pessimismo al quale io non ho mai aderito.

In vista dell'operazione di terra a Gaza, diceva: 'Ci saranno migliaia di morti. Useranno gli ostaggi come scudi umani. Li metteranno sui tetti, agli ingressi delle case'. (...) Gli ho detto: 'Noi e Hamas condividiamo solo una cosa: vogliamo entrambi proteggere gli ostaggi. Loro perché li usano come leva, noi perché sono i nostri figli'".Image
Read 7 tweets
Feb 5
🚨🇺🇸🇮🇱 Quella di stanotte passerà alla storia come una delle conferenze stampa più importanti e per certi versi sconvolgenti mai realizzate da un Presidente degli Stati Uniti.

Riportare solo qualche dichiarazione non è abbastanza.

Per restituire la portata e il possibile impatto del "piano Trump" per Gaza - quello che per comodità ho ribattezzato Mar-a-Gaza, dal nome della sua residenza in Florida - è necessario isolare tutti i passaggi fondamentali del confronto con i giornalisti.

Ho fatto questo lavoro per voi: video, parole, traduzione.

Tenetevi forte: attenti alle sfumature e allacciate le cinture. The Donald ha sganciato una vera e propria bomba.

1/8🧵👇Image
2/8
🚨🇺🇸🇮🇱 Prima parte. Trump: "Prenderemo il controllo di Gaza"

Trump: "Credo fermamente che la Striscia di Gaza, che per così tanti decenni è stata un simbolo di morte e distruzione, sia stata dannosa per le persone che vivono nelle sue vicinanze e, soprattutto, per coloro che vi abitano. Onestamente, è stata davvero molto sfortunata. È stata un luogo sfortunato per molto tempo. Trovarsi lì non è stato positivo, e non dovrebbe essere sottoposta a un processo di ricostruzione e occupazione da parte delle stesse persone che vi hanno combattuto, vissuto e sofferto una misera esistenza. Invece, dovremmo rivolgerci ad altri Paesi interessati e con un cuore umanitario – e ce ne sono molti che vogliono farlo – costruire vari insediamenti che, alla fine, ospiterebbero gli 1,8 milioni di palestinesi che vivono a Gaza, ponendo fine alla morte, alla distruzione e, onestamente, alla sfortuna. Questo potrebbe essere finanziato da Paesi vicini con grande ricchezza. Potrebbero essere numerosi siti, oppure uno solo di grandi dimensioni. Ma le persone potranno vivere in comodità e in pace, e faremo in modo che venga realizzato qualcosa di davvero spettacolare. Avranno la pace. Non verranno più colpiti, uccisi e distrutti come questa popolazione meravigliosa ha dovuto sopportare finora. L’unico motivo per cui i palestinesi vogliono tornare a Gaza è che non hanno alternative. In questo momento è un cantiere di demolizione. È semplicemente un sito di demolizione. Praticamente ogni edificio è crollato. Stanno vivendo sotto macerie di cemento, in condizioni molto pericolose e precarie. Invece, potrebbero stabilirsi in un’area completamente nuova, con case sicure, dove vivere in pace e armonia, senza dover tornare indietro e rivivere tutto da capo. Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza e faremo un buon lavoro anche lì. Saremo responsabili della rimozione di tutte le bombe inesplose e delle altre armi presenti sul territorio, della demolizione dei resti degli edifici distrutti, livelleremo il sito e ci sbarazzeremo degli edifici distrutti, lo spianeremo, creeremo uno sviluppo economico che fornirà un numero illimitato di posti di lavoro e di alloggi per la popolazione della zona, faremo un lavoro vero, faremo qualcosa di diverso. Non si può tornare indietro. Se si torna indietro, finirà nello stesso modo in cui è stato per 100 anni".
3/8
🚨🇺🇸🇮🇱🇸🇦 Seconda parte. Trump: "Creeremo migliaia di posti di lavoro a Gaza"

Giornalista: "È possibile raggiungere un accordo di normalizzazione con l'Arabia Saudita senza il riconoscimento di uno Stato palestinese? Questa domanda è per lei, signor Ministro. E signor Presidente, visto quello che ha detto su Gaza, gli Stati Uniti hanno inviato truppe per aiutare a garantire il vuoto di sicurezza?"

Trump: "L'Arabia Saudita sarà di grande aiuto, e lo è già stata. Vogliono la pace in Medio Oriente. È molto semplice. Conosciamo molto bene il loro leader e i loro dirigenti. Sono persone meravigliose e vogliono la pace in Medio Oriente. Per quanto riguarda Gaza, faremo ciò che è necessario. Se sarà necessario, lo faremo. Prenderemo il controllo di quell’area, la svilupperemo e creeremo migliaia e migliaia di posti di lavoro. Sarà qualcosa di cui tutto il Medio Oriente potrà essere molto orgoglioso. Tutti ritengono che continuare con lo stesso processo ripetuto all’infinito - che poi porta all’inizio delle uccisioni e di tutti gli altri problemi - non sia la soluzione, perché alla fine ci si ritrova sempre nello stesso punto. E noi non vogliamo che ciò accada. Perciò gli Stati Uniti, con la loro stabilità e la loro forza, prenderanno il controllo, soprattutto grazie alla potenza che abbiamo sviluppato negli ultimi tempi, direi davvero a partire dalle ultime elezioni. Penso che saremo un grande custode di qualcosa che è molto, molto forte, molto potente e molto, molto buono per l'area, non solo per Israele, per l'intero Medio Oriente. Sarà molto importante, avremo di nuovo migliaia di posti di lavoro, e ci saranno posti di lavoro per tutti, non per un gruppo specifico di persone, ma per tutti".
Read 8 tweets
Feb 4
1/5
🚨🇺🇸🇻🇦🇷🇺 Giorni fa, quando ho iniziato a scrivere questo pezzo incuriosito da una prima rivelazione del NYT, credevo onestamente che sarebbe stato difficile venire a capo di questo giallo.

Tulsi Gabbard, la candidata prescelta da Donald Trump per il ruolo di Direttrice dell'Intelligence Nazionale (nelle prossime ore è atteso il voto della Commissione Intelligence del Senato sulla sua nomina), la scorsa estate è salita a bordo di un volo che l'ha portata a Roma pur di prendere in parte ad una riunione in Vaticano dai contorni poco chiari. Un incontro di diplomazia sotterranea, non ufficiale, pensato per stabilire dei contatti propedeutici alla fine della guerra in Ucraina.

Questo viaggio le è costato, tra le altre cose, l'iscrizione in un programma di sorveglianza federale denominato "Quiet Skies", cieli sereni. Ha previsto la presenza di agenti in borghese sui suoi voli successivi: una misura pensata a tutela degli altri passeggeri.

Il motivo? La presenza di due punti di contatto tra il viaggio di Gabbard ed un soggetto inserito in un database del Terrorist Screening Center dell'FBI.

Di nuovo: non lo credevo possibile, non così a breve termine, ma proprio grazie al lavoro svolto in Commissione Intelligence si è riusciti a risalire al contatto "incriminato", a risolvere il mistero.

Continuate a leggere, ne vale la pena.👇
2/5
🚨🇺🇸🇻🇦🇷🇺 È stato il senatore democratico Mark Warner, pubblicamente, a chiedere a Tulsi Gabbard se fosse informata del fatto che a pagare il suo viaggio a Roma fosse stato un certo Pierre Louvrier, della Clementy Foundation.

Chi è Pierre Louvrier? È un investitore con simpatie..."particolari".

Anni fa è stato immortalato (come da foto) accanto ad Igor Girkin, ex ufficiale dei servizi segreti russi, meglio conosciuto come “Strelkov“, e per anni – prima di diventare scomodo – uomo di Vladimir Putin in Crimea.

Ho scritto Putin? Ho scritto Crimea?

Louvrier non ha mai nascosto il suo apprezzamento per Vladimir Putin. In passato, sotto la lente di ingrandimento, sono finiti pure alcuni suoi post social in compagnia di Gerard Depardieu, in cui Louvriev celebrava la cosiddetta "riunificazione della Crimea alla Russia". Non è finita qui. 👇Image
3/5
🚨🇺🇸🇻🇦🇷🇺 Louvrier intrattiene infatti rapporti molto stretti (traduco: investimenti in comune) con un personaggio ben noto alle cronache. E non per i suoi meriti. Si tratta di Konstantin Malofeev, oligarca russo, a partire dal 2014 oggetto di sanzioni negli Stati Uniti - cito testualmente dal sito del Dipartimento di Giustizia - "per aver minacciato l'Ucraina e fornito sostegno finanziario alla regione separatista di Donetsk".

Secondo l'FBI, Malofeev "ha svolto un ruolo di primo piano nel sostenere l'invasione dell'Ucraina orientale da parte della Russia nel 2014, continua a gestire una rete di propaganda pro-Putin e recentemente ha descritto l'invasione militare dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022 come una 'guerra santa'".

Per inciso: Malofeev, non troppo tempo fa, ha sposato Maria Lvova-Belova, la commissaria russa per i diritti dell'infanzia che la Corte penale internazionale ha incriminato nel 2023 per complicità nel crimine di guerra delle deportazioni illegali di bambini dai territori occupati dall'Ucraina. Bella coppia.Image
Read 5 tweets
Dec 29, 2024
1/6🚨 Il punto nave di oggi si apre con un retroscena che abbiamo a lungo inseguito, cercato, su cui i grandi media internazionali si sono arrovellati per settimane, talvolta prendendo un granchio, in altri casi avvicinandosi alla verità.👇 Image
2/6 🇮🇱🇮🇷 Dopo l'ammissione del ministro della Difesa israeliano non c'era più motivo per farsi scudo della censura militare: Israele ha rivendicato con orgoglio il suo coinvolgimento nell'uccisione di Ismail Haniyeh a Teheran. E Canale 12 ha offerto una serie di dettagli molto interessanti sulla pianificazione e sull'eliminazione del leader politico di Hamas.

Si inizi col dire questo: fin dal momento in cui ha autorizzato la sua uccisione, lo Stato Ebraico ha dovuto risolvere un dilemma non banale. Come farlo, ovviamente, ma soprattutto "dove"?

L'idea iniziale era la seguente: colpire Haniyeh durante i funerali di Ebrahim Raisi, il presidente iraniano morto in un incidente in elicottero in una piovosa giornata di maggio. Ma il piano è stato scartato: troppo alto il rischio di un bagno di sangue tra i civili.

Israele avrebbe potuto colpirlo in Qatar, ma farlo avrebbe fatto naufragare i negoziati sugli ostaggi, essendo Doha mediatrice nella trattativa con Hamas.

Restavano allora tre opzioni, i tre Paesi frequentati da Ismail Haniyeh: Turchia, Mosca e Teheran.

Nel primo caso c'era il rischio di scatenare l'ira di Erdogan, oltre al fatto che la Turchia è pur sempre un Paese NATO. Allo stesso modo Israele non voleva rischiare di provocare una reazione spropositata da parte di Vladimir Putin. Restava così l'Iran.

I servizi segreti israeliani sapevano già dove cercare: Haniyeh era infatti solito soggiornare sempre nella stessa pensione dei Guardiani della Rivoluzione, in un lussuoso quartiere settentrionale di Teheran. Gli agenti del Mossad - con l'aiuto decisivo di infiltrati pasdaran o di Hamas - hanno piazzato dell'esplosivo vicino al suo letto un giorno prima del suo arrivo nella capitale iraniana, per l'inaugurazione del nuovo presidente Pezeshkian. Eppure proprio all'ultimo momento, quasi per uno scherzo del destino, l'intera operazione ha rischiato di saltare.

Un guasto all'aria condizionata presente nella stanza di Haniyeh ha portato il leader di Hamas a lamentarsi, a lasciare la camera per chiedere assistenza. E nel caso un'altra sistemazione.

L'assenza è stata così lunga da portare Israele a temere che Haniyeh fosse stato accontentato, che il fato avesse remato contro il piano così attentamente orchestrato. Ma il tecnico chiamato ad aggiustare il climatizzatore si è rivelato il miglior alleato di Israele: il guasto è stato sistemato, Haniyeh non ha cambiato stanza. È andato a dormire totalmente ignaro del destino che lo aspettava.

Intorno all'1:30, un'esplosione ha scosso l'intero complesso, bucando la parete della stanza: Haniyeh era morto sul colpo, come avrebbe stabilito la prima unità di soccorritori dell'IRGC accorsa sul posto nel giro di pochi istanti. Il vice di Haniyeh, Khalil al-Hayya, di lì a poco, avrebbe fatto irruzione nella stanza, crollando in ginocchio, piangendo sul corpo insanguinato del leader di Hamas.Image
3/6 🇬🇪 Pochi minuti fa la presidente georgiana Salomé Zourabichivili ha preso una decisione difficile: lasciare il palazzo presidenziale mentre il regime di Tbilisi conduce le operazioni di insediamento del nuovo leader (illegittimo, come il Parlamento), l'ex calciatore del Manchester City, Mikheil Kavelashvili.

"Sarò con voi", ha detto Zourabichvili prima di unirsi alle proteste di piazza, "questo edificio era un simbolo solo finché qui sedeva un presidente legittimo. Porto con me la legittimità. Porto con me la bandiera. Porto con me la fiducia del popolo".

Zourabichvili avrebbe rischiato l'arresto, secondo le minacce del governo georgiano in carica. La decisione è chiara: preservare la libertà della presidente, continuare a svolgere un ruolo di rappresentante della Georgia sulla scena internazionale, come prescritto dalla stessa Costituzione georgiana a proposito della figura presidenziale.Image
Read 6 tweets

Did Thread Reader help you today?

Support us! We are indie developers!


This site is made by just two indie developers on a laptop doing marketing, support and development! Read more about the story.

Become a Premium Member ($3/month or $30/year) and get exclusive features!

Become Premium

Don't want to be a Premium member but still want to support us?

Make a small donation by buying us coffee ($5) or help with server cost ($10)

Donate via Paypal

Or Donate anonymously using crypto!

Ethereum

0xfe58350B80634f60Fa6Dc149a72b4DFbc17D341E copy

Bitcoin

3ATGMxNzCUFzxpMCHL5sWSt4DVtS8UqXpi copy

Thank you for your support!

Follow Us!

:(