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Jan 15 7 tweets 2 min read
La morte e le vittime innocenti sono la costante di ogni guerra,il marketing bellicista le usa alla bisogna cioè per alimentare la guerra non per fermarla.
Di fronte alle macerie di Dnipro credo che ognuno di noi dovrebbe dirsi:
1/6
“se si fosse fatta la pace, quelle vite sarebbero state risparmiate”. Della catena dei “se”, questo è l’ultimo anello cronologico, so che altri preferiscono ripercorrerla fermandosi ad altre stazione tipo “se i russi non avessero iniziato” o “se ci aveste dato più armi”
2/6
“Se voi non aveste attaccato i russofoni in Donbas” o “Se aveste rispettato gli accordi di Minsk”. Insomma discussioni vuote e senza fine, utili ad alimentare l’odio, il rancore, la caccia al colpevole, in breve le ragioni della guerra e non quelle della pace.
3/6
A me sembra tutta una grande follia ma mentre lo scrivo mi sale l’acidità di stomaco perchè penso a tutti i commenti di odio che si riverseranno su questo mio thread, come al solito, che è poi odio verso la pace e amore per la guerra, cioè il prodotto di campagne del #PUB
4/6
Di fronte ai questi morti ieri il top influencer ucraino (ex dei neonazisti di Azov) scriveva con toni feroci che farà in modo che non vengano dimenticati i nomi di quelli (con la spuntà blu) che si oppongono alle armi all’Ucraina. Sotto, la foto delle macerie.
Chiaro
5/6
La colpa è di chi chiede pace non di chi schiuma rabbia immaginando di vincere una guerra senza fine.
La mia solidarietà alle vittime civili, il mio disprezzo per i signori della guerra contano poco. Se quei morti vogliamo rispettarli e non contarne altri: Chiediamo pace
6/6
Anticipavo che questo thread avrebbe fatto da magnete per gli insulti. Sarà una coincidenza che l’ondata diffamatoria è partita dopo il retweet di un giornalista che mi dava in pasto ai suoi come un nemico? L’ho bloccato. Segue polemica su “mi ha bloccato”? Mah

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Jan 17
#17gennaio rispetto ad alcune opinioni si può non essere d’accordo ma ci sono opinioni che non vanno prese per nulla in considerazione. Dovrebbero essere ignorate perché provengono da fonti non credibili. Come si fa a stabilirlo? Io ho un criterio semplice: Chi paga?
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Non mi fido dei vari fellow/analisti/influencer di centri studi, fondazioni, think thank finanziati da alleanze militari tipo Nato o da produttori di armi. Prendiamo per esempio il CEPA, chi paga? Facile basta guardare qui
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cepa.org/about-cepa/our…
Troverete nell’elenco i principali produttori di armi al mondo, che stanno beneficiando grandemente dal protrarsi del conflitto. Ora io non dico che se prendi, indirettamente, soldi di questa provenienza sei corrotto, NO. Dico solo che a) sarô sbagliato io ma non mi fido
3/4
Read 5 tweets
Jan 13
Autore di un bel libro su Putin, @MattiaBBagnoli ha scritto un thread su quest’anno di guerra. Consiglio di leggerlo (prima di leggere le mie osservazioni. Che seguono in un 🧵
👇
Punti su cui non sono d’accordo: Putin è l’invasore, ha torto ma la colpa della guerra è anche di chi (diciamo comunità internazionale) ha fatto in modo che otto anni servissero non a stabilizzare l’area ma a prepararsi allo scontro finale
Gli Usa hanno una responsabilità enorme nella spaccatura europea per cui “pregano” da anni.
Sono pienamente d’accordo (ne ho scritto in maledetti pacifisti ad aprile) sul fatto che l’Unione sia spaccata tra vecchia e nuova Europa, la citazione è di Rumsfled a riprova di quanto
Read 8 tweets
Jan 12
La narrazione sui cambi ai vertici delle forze armate russe è davvero scoraggiante, #PUB al 100%. Il solito “coretto”racconta del segno della disperazione di Putin. A mio avviso le cose sono molto più complesse e preoccupanti. Di certo ci sono dietro manovre di palazzo
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Cioè quelle cose russe che mai abbiamo (quasi) capito e che oggi men che mai capiamo. Dichiarati i limiti delle nostre (noi da fuori) interpretazioni, la spiegazione può essere duplice: 1) Surovikin era legato al capo di Wagner Prigozhin che attaccava sempre Gerasimov
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2) A Surovikin è stato fatto fare il lavoro “impopolare” vedi la ritirata da Kherson, creando le condizioni per questo esito (compresa la recente ammissione del bombardamento di capodanno con molti caduti).
Mi sembrano comunque fattori relativi rispetto alla preoccupante
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Jan 11
#11gennaio Dopo settimane di intensi combattimenti e mesi di manovre Soledar è caduta nelle mani dei russi (no conferme ufficiali) una porta aperta su Artyomovsk/Bakhmut in buona parte accerchiata. Piccoli centri le cui vicende possono però aiutare a capire molto della guerra
1/9
In primo luogo le truppe ucraine paiono accerchiate, almeno a Soledar non è chiaro quante e se avremo una resa numericamente consistente. Sta di fatto che se i russi hanno speso vite e risorse per una faticosissima avanzata, gli ucraini
2/9
Non hanno scelto la tattica delle ritirate per risparmiare uomini e mezzi. al contrario dell’estate scorsa. Hanno resistito pagando un prezzo molto alto. L’estate scorsa la superiorità tattica degli ucraini era emersa proprio con quelle ritirate, fonti occidentali (riportate
3/9
Read 9 tweets
Jan 10
#10gennaio un punto militare sulla guerra in #Ucraina. Faccio una premessa: è tempo che non scrivo più aggiornamenti del genere. Da un lato perchè sono sempre più convinto che a questo conflitto non c'è soluzione militare e ogni minuto in più passato a combattere è
1/25
Uno spreco di vite umane e risorse sottratte ad usi civili; dall'altro perchè il conflitto (lo dico da aprile) è in stallo completo, i cambiamenti registrati sulle mappe sono solo parte di "balletti" tattici senza valore strategico.
Ma veniamo alla situazione:
2/25
Con un grande ritardo rispetto al solito (eh sì il riscaldamento globale) in questi giorni le temperature stanno crollando in maniera costante e consistente questo significa che la stagione del fango è finita. Il terreno comincia a congelarsi e torna ad essere compatto.
3/25
Read 24 tweets
Jan 8
#8gennaio L’editoriale sul @washingtonpost di due falchi come Rice e Gates andrebbe studiato nelle università per la sua lucidità d’analisi coniugata ad un furore bellicista totalmente ideologico.
I due ammettono che l’Ucraina è in pezzi
1/6

washingtonpost.com/opinions/2023/…
Sostanzialmente continua ad esistere solo per gli aiuti economici e militari occidentali, ammettono una cosa (che vado ripetendo da anni) cioè che l’oblio è una leva politica dell’Occidente e che quindi potremmo presto dimenticarci dell’Ucraina, vedono trattative di pace
2/6
Come il demonio in quanto resa a Putin (ma allora spiegateci perchè la narrazione occidentale descrive le forze armate ucraine vittoriose e quelle russe a pezzi? Se cosî fosse Kyev tratterebbe da posizioni di forza no?). Il filo conduttore è #PUB 100% cioè ci vogliono
3/6
Read 6 tweets

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