Nota a margine sul Green Deal Industrial Plan. La Commissione mette una certa enfasi sul ruolo del libero scambio per la promozione dell’industria verde europea. Ma che c’entra il commercio con il Green Deal?, potreste giustamente chiedervi. C’entra, c’entra.
L’estate scorsa l’#UnioneEuropea e la Nuova Zelanda hanno concluso i negoziati per un accordo di libero scambio. Il patto prevede la possibilità, per ciascuno dei firmatari, di imporre sanzioni sull’altro in caso di violazione degli impegni presi con l’accordo di Parigi.
La Commissione non vuole soltanto stimolare la decarbonizzazione oltre i confini dell’Unione, ma anche gettare le basi per un nuovo sistema di commercio mondiale “sostenibile”, con tariffe punitive verso i grandi inquinatori. Il trattato con la 🇳🇿 è un (piccolo) passo in avanti.
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I tagli dell’OPEC+ sul #petrolio – lo sappiamo – non saranno realmente di 2 milioni di barili al giorno ma circa di 1: la maggior parte dei membri del cartello sta già producendo meno di quanto concordato. Ad accollarsi i tagli sarà soprattutto l’#ArabiaSaudita: -500.000 b/g.
Su quali acquirenti ricadranno i tagli sauditi? Non sugli asiatici, pare: Riad non ha alzato i prezzi di vendita in Asia perché avrebbe fatto un regalo alla #Russia, che le sta togliendo mercato con il suo greggio scontato (no: Riad e Mosca non sono proprio alleate).
Nemmeno sugli europei, sembra: anzi, i sauditi hanno abbassato i prezzi di vendita in Europa nordoccidentale/Mediterraneo, dove le raffinerie sono in cerca di greggio non-russo. Riad deve mantenersi competitiva. bloomberg.com/news/articles/…
Scholz è andato in #Canada alla ricerca di forniture di GNL con cui sostituire il gas russo. Ha trovato un governo scettico: ha senso spendere soldi per costruire terminali sulla costa atlantica, se la Germania e l’Europa vogliono distaccarsi a breve dai combustibili fossili?
Trudeau non ha escluso la possibilità di impianti per il GNL a est, ma ne ha sottolineato le difficoltà economiche. Visti i piani europei di decarbonizzazione, al Canada forse conviene puntare sulla costa pacifica, vicina ai luoghi di produzione interni e al mercato asiatico.
Più che di GNL, il Canada vuole diventare un esportatore di #idrogeno, un combustibile maggiormente coerente con la transizione energetica. Martedì Trudeau e Scholz hanno appunto annunciato una «alleanza sull’idrogeno» per la creazione di una filiera transatlantica.