Thread by @riannuzziGPC

Mentre sta per iniziare l’annuale Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, in Germania, all’insegna dell’imperativo di proseguire la “guerra alla Russia”, pochi ricordano il discorso che Putin tenne proprio a Monaco 16 anni fa.
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#MSC2023

In quell’occasione il presidente russo espresse la propria preoccupazione per “le cosiddette basi americane flessibili di prima linea, ospitanti fino a 5.000 uomini ciascuna”.
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#MunichSecurityConference2023
en.kremlin.ru/events/preside…

“Emerge il fatto”, disse Putin, “che la NATO ha posto le sue forze di prima linea ai nostri confini, mentre noi continuiamo a rispettare rigorosamente gli obblighi del trattato e non reagiamo affatto a queste azioni”.
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“Penso sia ovvio che l'allargamento della NATO non abbia alcuna relazione con la modernizzazione dell'Alleanza stessa o con la necessità di garantire la sicurezza in Europa. Al contrario, rappresenta una grave provocazione che riduce il livello di fiducia reciproca”.
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“E noi abbiamo il diritto di chiederci: contro chi è destinata questa espansione? E che fine hanno fatto le assicurazioni fatte dai nostri partner occidentali dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia? Nessuno le ricorda nemmeno”.
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“Ma mi permetterò di ricordare a questo pubblico ciò che è stato detto. Vorrei citare il discorso del Segretario Generale della NATO Manfred Woerner a Bruxelles il 17 maggio 1990”.
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“All'epoca egli disse che: ‘il fatto che siamo pronti a non collocare un esercito NATO al di fuori del territorio tedesco dà all'Unione Sovietica una ferma garanzia di sicurezza’.”
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Putin faceva riferimento alle garanzie ripetutamente date a Mosca dai responsabili NATO in occasione della riunificazione della Germania, riassunte nello slogan “Non un centimetro a est”.
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nsarchive.gwu.edu/briefing-book/…

Il discorso tenuto da Putin a Monaco nel 2007 fu al più ignorato e deriso, e poi dimenticato, se non addirittura distorto e manipolato, per ritrarlo come la prima testimonianza della rinnovata aggressività di una Russia revanscista.
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Varrà allora la pena ricordare quanto scrisse George Kennan (decano dei diplomatici USA e artefice della politica di contenimento dell’Unione Sovietica durante la guerra fredda) ben 10 anni prima, nel 1997, sulle pagine del New York Times.
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nytimes.com/1997/02/05/opi…

Kennan scrisse che “espandere la NATO sarebbe il più fatale errore della politica USA nell'era post-guerra fredda”, poiché “riporterà l'atmosfera della guerra fredda nei rapporti Est-Ovest, e spingerà la politica estera russa in direzioni decisamente non di nostro gradimento”
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Sia le preoccupazioni di Putin che gli ammonimenti di Kennan sono rimasti inascoltati.
L’idea che la Russia rimanesse un nemico da accerchiare e rovesciare continuò a perpetuarsi all’interno dell’establishment USA.
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robertoiannuzzi.substack.com/p/smembrare-la…