Thread by @_Nico_Piro_

#5aprile il lavoro dell’inviato è stare in mezzo ai fatti e provare a capirli, fuori dai preconcetti. Questi giorni con il popolo di Trump mi hanno rafforzato in una convinzione: i supporter del palazzinaro sono migliori del loro idolo e incarnano un problema politico chiave
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https://twitter.com/tg3web/status/1643665401933332489

Di solito vengono descritti come cospirazionisti, bigotti, razzisti, ignoranti. Li frequento dal 2016, sono stato con loro in saloon anti covid, fiere del bestiame, “sagre” delle armi.
Non sono intellettuali del secolo breve nè neomarxisti. Ma non sono nemmeno quel basket
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Of deplorables come li chiamava Hillary. Sono classe media impoverita e working class che sa che non potrà dare ai propri figli/nipoti quello che era stato dato loro dai propri genitori: l’avanzamento sociale.
È gente con cui la sinistra non riesce più a parlare da anni,
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Dopo essersi concentrata
solo su aree urbane ed elitè con istruzione medio-alta e dopo aver dato solo (non anche) attenzione ai diritti civili, sposando il neoliberismo nel campo del lavoro e dell’economia (in vero Biden ha cominciato ad invertire questa tendenza).
È gente
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che ha perso la lotta di classe culturale, a cui è stato fatto credere che non puó auto rappresentarsi nella richiesta di “pane e rose”, che deve fare invece affidamento su un miliardario dalle cui tasche troppo gonfie di soldi
possono cader spiccioli da raccogliere
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Emblematico il pellegrinaggio di questi nuovi poveri sul ponte da cui guardare il resort di Mar-a-Lago, per farsi un selfie. La foto non costa nulla mentre entrare nel resort di Trump è economicamente proibitivo, parte di quella macchina per soldi in cui il palazzinaro
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Newyorkese ha trasformato la sua battaglia politica. Il paradosso è che questa gente detesta il socialismo (sono convinti che negli Usa ci sia già grazie a Obama e Biden) quando avrebbe bisogno di un po’ di equità. Fa il tifo per quei milionari, frutto del sistema delle
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ineguaglianze che ha demolito la classe media cioè loro stessi. C’è poi certo una quota di fanatismo religioso e di razzismo ma il popolo di Trump non puó essere identificato con i terroristi dell’assalto al Campidoglio.
Con irresponsabilità politica e per mero interesse
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personale Trump li usa ma il problema, a mio avviso, è quello di una sinistra che li ha abbandonati. Da quando la ruggine ha scolpito la rust belt, trasformandola nella patria della deindustrializzazione americana, i democratici si sono convinti che il “blue wall” (la loro
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roccaforte operaia) sarebbe stata sostituita da un illuminato popolo urbano a cui parlare di diritti civili, benestante a sufficienza quindi non davvero interessato ai diritti dei lavoratori. Previsioni sbagliatissima diventata poi una iattura di tutte le forze
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progressiste occidentali. Piuttosto che criminalizzare la gente che vota Trump bisognerebbe chiedersi perché la si è lasciata tanto soli da spingerla nelle braccia di un nemico di classe. Si dirà che i democratici hanno vinto nelle ultime elezioni no? Si
Come hanno vinto?
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Spostando voti dall’astensione, non riallacciando rapporti con le fasce sociali consegnate a Trump. Ma non c’è solo materia di autocritica per la sinistra, molto ha da pensare anche il giornalismo. Ogni volta che ho seguito un evento di Trump il clima di astio verso
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La stampa era standard (tipici i cori “CNN sucks”). Ogni volta c’è stato qualcuno che mi ha chiesto se io fossi lì per dire la verità o solo per parlar male di Trump. Sul southern boulevard a Palm Beach nei giorni scorsi, ho investito molto tempo a parlare con gente
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che alla fine detesta la stampa perchè non si sente rappresentata, non riesce ad avere voce. Dalle loro redazioni sulle due coste, i giornalisti regalano spesso sermoni a gente che sulle due coste non vive, consegnandola alla “verità” alternativa. Parliamo di spazzatura
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come quella di Alex Jones o di podcaster arrabbiati che spacciano balle per contro informazione.
In sintesi stampa e politica scontano un problema di rappresentanza che diventa frattura sociale, tanto grave da spingere gli Usa verso la guerra civile (lo so suona ridicolo
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ma non lo è). Per la sinistra e i media non si tratta solo di tornare a dare voce a milioni di esclusi, hanno la responsabilità della coesione sociale. Se parleranno solo a chi già li vota/ascolta/legge reggeranno il gioco di chi irresponsabilmente capitalizza le divisioni
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