#30aprile ho analizzato l'ormai famigerata intervista a @ellyesse su @vogue_italia se allacciate cinture di sicurezza ve la racconto in un lungo thread. Se però volete fare da soli, ecco l'intervista che al solito tanti hanno commentato e pochi letto
1/25 vogue.it/article/elly-s…
L'intervista è di 3764 parole (incluse didascalie foto) di queste 45 dedicate alla risposta sul power dressing (da cui la cit dell'amicromia che ha fatto titolo ovunque).
1/80 dell'intervista. 293 caratteri spazi inclusi su 23749
Voi direte beh magari nel resto
2/25
dell'intervista non dirà nulla di interessante. Falso. @vogue_italia ha ottenuto quell'intervista a tutto campo che tanti colleghi (come capita in questi casi) hanno presumibilmente inseguito per settimane.
La Schelin parla di Musica, Leader politici di riferimento,
3/25
Cambiamento climatico, Equilibrio vita privata pubblica,Privacy violata della compagna, Diritti LGbtq, Pride, serie tv, burn out, metodo di lavoro, Mobilità sostenibile ma soprattutto, nella prima parte, parla di politica.Una prima parte completamente ignorata dai media
4/25
Perchè? A mio avviso per la radicalità delle risposte (della narrazione ne parliamo alla fine). Ecco alcuni esempi:
"Su cosa costruiscono la loro retorica i nazionalisti? Su un capro espiatorio, l’origine di tutti i mali è chi nelle nostre società fa più fatica.
5/25
È sempre colpa di una persona “diversa”, di un migrante, di una persona Lgbtq+, di una donna troppo emancipata per i loro gusti"
...
"Faccio spesso una battuta: non lasciamo l’internazionalismo ai nazionalisti"
6/25
"la grande avversaria dovrebbe essere la diseguaglianza. Te lo spiego con un’immagine. I nazionalisti puntano il dito verso il basso, cioè dicono: se stai male è perché arriva qualcuno che minaccia la tua situazione – di solito è una persona che sta peggio di te"
7/25
"Il problema non è l’ultimo arrivato, magari con una barca attraversando il Mediterraneo, ma è chi ha fatto molti profitti evadendo ed eludendo il fisco, senza quindi contribuire in maniera proporzionata al benessere di tutti gli altri, e ridurre le diseguaglianze"
8/25
"Non mi fido dei politici che fanno i tuttologi"
..
"C’è una mobilitazione europea che tiene insieme la giustizia sociale e climatica, passando per la dignità del lavoro, contro lo sfruttamento e il precariato e per l’uguaglianza nei diritti, nelle opportunità di partenza"
9/25
"Io vorrei vedere i sovranisti, quelli che difendono il diritto di ogni Stato ad agire autonomamente, spiegare come le differenze tra i sistemi fiscali europei concedano ad alcune multinazionali di ottenere delle aliquote prossime allo 0. Vorrei che i nostri nazionalisti
10/25
andassero da lavoratrici e lavoratori a spiegare che quando difendono la sovranità nazionale stanno difendendo anche quella di alcuni Stati europei a creare delle agevolazioni fiscali enormi per le grandi multinazionali che pagano quasi zero tasse
11/25
, quando loro, i lavoratori, sono tassati sopra il 40%"
...
Dobbiamo rendere comprensibile la complessità, smontando cioè quella costruzione di consenso tutta basata sulla paura e sulla divisione. Dobbiamo riuscire a contrapporre una speranza di emancipazione
12/25
che è esattamente l’opposto, e che consiste nel dare a ciascuno una risposta"
...
"C’è una mobilitazione europea che tiene insieme la giustizia sociale e la giustizia climatica, passando per la dignità del lavoro, contro lo sfruttamento e il precariato e per l’uguaglianza
14/25
nei diritti, nelle opportunità di partenza"
...
"Lo dico provocatoriamente verso Giorgia Meloni: non ci serve una premier donna se non si batte per migliorare le condizioni delle altre donne"
15/25
Se non sono di sinistra queste dichiarazioni (e dirompenti nel panorama italiano) di cosa parliamo?
Certo per una generazione come la mia post-68 e post 77 (arrivata tardi per tutto) è un
16/25
linguaggio politico anche nuovo. Ma se noi siamo cresciuti con Burroughs, Gramsci, Balestrini, Fannon, Loach, Camus ecc, Alla domanda sui suoi leader di riferimento la Schlein cita: Alexandria Ocasio-Cortez, Ayanna Pressley, Ilhan Omar, Rashida Tlaib, Jacinda Ardern,
17/25
Greta Thunberg e Vanessa Nakate.
Insomma tanta carne al fuoco nell'intervista, eppure tutti i rilanci si sono basati su 1/80o di quello che ha detto cioè sulla breve risposta alla domanda 20 di 30.
Tra l'altro Schelin non dice che paga l'esperta di amicomesichiama
18/25
ma parla di consigli di un'amica. Altri articoli hanno parlato di questa professionista, tirandone fuori le tariffe orarie costruendo l'associazione.
Prima delle conclusioni 2 cose: 1) a me Vogue non ha mai offerto un'intervista :-) ma io da neosegretaria non l'avrei fatta
19/25
perchè con l'erosione del pluralismo in italia e l'informazione monocolore, era scritto-letto-chiamato che un'intervista a Vogue per quanto buona sarebbe stata usata per ribadire che "si è un personaggio interessante ma alla fine è il solito Pd che parla al popolo ZTL"
20/25
2) nei giorni scorsi ho fatto un tweet sull'intervista ma i commenti ricevuti (da un po' di #fasciotroll la macchina social di destra si è rimessa in moto dal 25 aprile) soprattutto da tanti account di sinistra, veri, non strumentali, puntavano su "lei non è di sinistra"
21/25
Io invece puntavo su altro. Su twitter provo spesso a ragionare sulla comunicazione. E questa intervista è un caso di scuola per capire gli effetti della narrazione quando - come in Italia - l'informazione è egemonizzata da fasci, destri e neoliberisti.
22/25
Se per anni è stato applicato il metodo @GiuseppeConteIT con una ferocia diventata esponenziale con l'arrivo di Draghi. Ora la narrazione si adegua al nuovo bersaglio, quella Schelin che non può' essere trattata con la stessa ferocia ma va neutralizzata perchè inadeguata
23/25
troppo concentrata sui diritti civili, giovane fuori luogo nel duro mondo della politica, troppo internazionale e ora - colpo di quasi grazia - una vanesia fru fru che al posto di parlare agli operai (di cui chi costruisce questa narrazione se ne fotte 7/24) spende 300e
24/25
l'ora per passare dall'eskimo al trench.
Mia sintesi: sin quando M5S, PD, SI, associazionismo e chiunque abbia a cuore il progresso in questo Paese non si occuperanno dell'erosione del pluralismo e di costruire un'informazione sx saranno destinati ad essere massacrati. easy
25/25
Extra per i tanti account compagni che hanno commentato il mio primo tweet dei giorni scorsi. Non fate l'errore ormai tipico di giudicare senza aver letto (l'intervista non era ancora on line) rischiate di finire pure voi nella trappola della narrazione.
#5aprile il lavoro dell’inviato è stare in mezzo ai fatti e provare a capirli, fuori dai preconcetti. Questi giorni con il popolo di Trump mi hanno rafforzato in una convinzione: i supporter del palazzinaro sono migliori del loro idolo e incarnano un problema politico chiave
1/16
Di solito vengono descritti come cospirazionisti, bigotti, razzisti, ignoranti. Li frequento dal 2016, sono stato con loro in saloon anti covid, fiere del bestiame, “sagre” delle armi.
Non sono intellettuali del secolo breve nè neomarxisti. Ma non sono nemmeno quel basket
2/16
Of deplorables come li chiamava Hillary. Sono classe media impoverita e working class che sa che non potrà dare ai propri figli/nipoti quello che era stato dato loro dai propri genitori: l’avanzamento sociale.
È gente con cui la sinistra non riesce più a parlare da anni,
3/16
È cominciato tutto con il grido di battaglia della campagna elettorale del 2016 “Lock her up”
“Arrestatela” rivolto dai sostenitori di #Trump a Hillary Clinton.
È finita con #DonaldTrump arrestato il #4aprile di sette anni dopo
1/12
il caso giudiziario senza precedenti che vede protagonista Trump viene paragonato negli Usa a quello di Al Capone, entrambi assediati da inchieste giudiziarie di alto profilo ma incastrati per banali questioni di denaro. A un osservatore distratto la vicenda
2/12
Potrebbe ricordare il caso Lewinsky: un presidente e un’affare di letto.
L’ex-pornostar Stormy Daniels sostiene di aver fatto sesso nel 2006 con Trump, il quale nega. Ma non c’entra nulla il “buon costume” o il mentire. Esattamente come un impeachment (quello Clinton)
3/12
#23marzo Prima che uscisse in libreria, il libro di Abelow su guerra Ucraina è stato bocciato dagli opinionisti con l’elmetto per il titolo e/o la copertina😀andrebbe quindi letto fosse solo per dire no alla censura e alla pochezza del #PUB
In realtà va anche letto perché… 1/7
«Il mio obiettivo non è difendere l'invasione, ma spiegare perché è avvenuta. La maggior parte dei cittadini occidentali ha sentito una spiegazione unilaterale e semplicistica di come è nata questa guerra. Ovvero che l'Occidente è tutto buono e la Russia è tutta malvagia »
2/7
Scrive Abelow «Cerco di pareggiare quel conto. La verità può essere dolorosa, ma è comunque essenziale, perché se non diagnostichi correttamente un problema, non sarai in grado di trovare una soluzione».
3/7
#21marzo “Come con i vaccini” ha detto qualcuno peccato che si tratti di uno schema per produrre/acquistare prodotti procura-morte non salva-vita. L’Unione Europea stanzia 2 miliardi di € per munizioni all’Ucraina
Sembra solo un accordo tecnico ma…
1/8
È un passo senza ritorno nel baratro della guerra, l’Unione sinora si era limitata ad aiuti civili all’Ucraina lasciando di fatto ai singoli stati le forniture militari. Significa che UE ha irrimediabilmente perso neutralità ignorando le posizioni di buona parte degli europei
2/8
si è completamente allontanata dal manifesto di Ventotene, carta fondante del progetto europeo; si è condannata al rapporto “unico” con gli Stati Uniti anche se la sua economia ha legami fortissimi con Cina (e in parte ancora li ha con Russia), soprattutto questo è un passo
3/8
#18marzo in prima su Le Monde Diplomatique (in Italia in vendita con @ilmanifesto ) c’è un fondo che sintetizza bene quello che provo a dire da un anno, concetti che il #PUB mette al bando perché #guerra è un idolo da adorare e non può essere messa in discussione
👇estratto 1/7
Non essendo inserito (se non come bersaglio) nelle chat dei tifosi della guerra mi sono perso feste, buffet e brindisi per l’inchiesta che coinvolge Putin alla CPI. Faccio due premesse 1) che la giustizia faccia il suo corso è sempre un bene 2) come la stessa Carla Del Ponte
2/7
ricorda nel suo libro “Per la giustizia” edito da @add_editore la giustizia internazionale è politica. Non ci sono state inchieste sulle Siria di Al Assad per esempio, sulle guerre al terrore di Blair e Bush nè sull’omicida che governa l’Arabia Saudita.
Quindi della giustizia
3/7
#17marzo forse non tutti sanno che a #Roma i posti auto “concessionati” per #disabili hanno l’antifurto, una sirena che suona se qualcuno senza titolo li usa (accade sempre). È già questa l’ammissione di una sconfitta del sistema, ma la cosa è ben peggiore se si scopre che
1/4
dall’estate scorsa il contratto di manutenzione tra @comuneroma e l’azienda incaricata è scaduto. Quindi gli antifurto sono, per esempio, senza batteria o se hanno guasti sono non riparabili o se sono stati rimossi per lavori stradali non vengono reinstallati…
2/4
L’informazione locale cosa fa? Si occupa delle “guide” stradali per ciechi diventate una trappola per disabili motori tra buchi e non drenaggio dell’acqua? Si occupa dei contratti non rinnovati? No racconta la storia da libro cuore delle turista portata in braccio sulle scale
3/4