Dal 1990 al 2015 ho lavorato nel mondo dello #sport. Metà della mia via l’ho passata dedicandomi solo a quel mestiere, iniziato in un oratorio e finito come CT della nazionale italiana maschile. Sono stato fortunato, ho avuto il privilegio di realizzare il sogno di tanti.
1/10
Per 25 anni ho dedicato ogni energia, ogni ora del giorno (e anche tantissime nottate…) alle mie squadre, come tutti coloro che allenano, indipendentemente dal livello. Ho vissuto tanti anni all’estero, ho passato stagioni o mesi consecutivi di ritiri, lontano da casa.
2/10
Quando è nato mio figlio ero in ritiro con la nazionale, ero assistente allenatore. Sono tornato, per qualche ora, l’ho visto nascere e il giorno dopo sono ripartito. Quando mia figlia ha imparato ha fare la pipì nel vasino, me l’ha mostrato via Skype.
3/10
Sono stati anni incredibili, è stato un privilegio straordinario. Rifarei tutto, davvero. E spesso mi mancano quel tipo di emozioni che sono insostituibili.
Tuttavia, all’inizio di questo post, ho commesso un errore: ho scritto: ho lavorato”, “professione”. Non è vero.
4/10
Il #lavoro sportivo non è mai esistito. Zero tutele, zero diritti, zero Inps. Milioni di uomini e donne di questo paese hanno passato la loro vita nello sport senza la dignità di essere riconosciuti come un qualsiasi lavoratore o lavoratrice. Fantasmi. Siamo stati fantasmi. 5/10
Il prossimo 1 luglio, dopo anni di battaglie, dopo il decisivo lavoro nella precedente legislatura, dopo l’ennesimo rinvio di questo Governo, entrerà in vigore una legge sul #lavorosportivo. Noi, lavoratori e lavoratrici di quel mondo la aspettiamo… da sempre.
6/10
Dovrà essere una legge giusta. Ogni giorno, nella mia Commissione, cerco di difenderla, migliorarla, garantirne la sostenibilità, ma è costantemente sotto attacco, specialmente da chi vede lo sport come un giochino o, peggio, uno strumento di malaffare. Ora basta.
7/10
Questa volta non si torna indietro. Succederà. E allora buon ultimo #1maggio da fantasmi, lavoratrici e lavoratori dello sport. Perché se c’è un senso del mio lavoro parlamentare è quello di essere lì per far sì che accada una cosa:
8/10
Che nessun ragazzo o ragazza che vuole dedicare la sua vita allo sport debba in futuro sentirsi chiedere: “Alleni? Bello! … ma di lavoro?”. Mai più.
Il 1 luglio 2023, allora, sarà un giorno bellissimo. Non permetteremo che si torni indietro.
9/10
E se scrivo questo lungo post con lo sguardo un po’ umido… non sono commosso, mi è solo entrata una goccia di pioggia negli occhi, sotto questo diluvio.
Buon #1maggio a tutte e tutti.
10/10
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Il primo contatto 28 gg fa; la foto della tua compagna di squadra uccisa perché giocavate a pallavolo senza hijab; i 20 gg nascosta a Kabul; un video al buio con gli spari di talebani che cercano porta a porta; l’unica via d’uscita è il confine; “mi uccidono”;“dobbiamo provare”…
“Stanotte ci provo”; 20h. di silenzio assoluto poi un messaggio: “Sono passata!”; I check point dove non potevi neanche respirare; “Ho paura, cosa devo fare?”
“Siamo al tie-break, non ci fermiamo si sicuro adesso”…
Il lavoro gigantesco dei nostri diplomatici; 10h in viaggio, sola, senza documenti in un Paese che non è il tuo; “Il visto c’è!”; il biglietto in mano, ma all’aeroporto la polizia ti caccia; “Ho perso il volo, sono disperata. Fai qualcosa ti prego”; “Ci riusciamo, promesso”…
Nelle ultime 48h un imponderabile caso ha fatto sì che dedicassi tutto il mio tempo ad aiutare calciatrici di #Herat, cicliste e tanti esseri umani fino al loro arrivo a #KabulAiport. Più di 70 persone sono state poi portate al sicuro dai nostri militari attraverso #AbbeyGate.
Non credo riuscirò mai descrivere queste ore che sono state fra le più incredibili della mia vita, in contatto costante con donne e uomini afghani in fuga, disperati, e con i nostri militari a #Kabul. Poi, 4h dopo l'ultimo ingresso, l'attentato. Esattamente lì.
La tragedia, la felicità. La gioia, la disperazione. I sommersi e i salvati. Non mi era mai capitato di esserci dentro così, dove un punto giusto trovato su google maps o no, un messaggio letto o no, un telefonino acceso o no, una scelta fatta o no, fa la differenza più estrema.
Ho aspettato un po’ a scrivere, speravo di aver capito male. Invece il Primo Ministro del Regno Unito, intendeva dire proprio ciò che ha detto: “Abituatevi a perdere i vostri cari”. Boris Johnson si è laureato ad Oxford con una tesi in storia antica.
È uno studioso del mondo classico, appassionato della storia e della cultura di Roma, su cui ha scritto un saggio. Ha persino proposto la reintroduzione del latino nelle scuole pubbliche inglesi.
Mr. Johnson, mi ascolti bene...
Noi siamo Enea che prende sulle spalle Anchise, il suo vecchio e paralizzato padre, per portarlo in salvo dall’incendio di Troia, che protegge il figlio Ascanio, terrorizzato e che quella Roma, che Lei tanto ama, l’ha fondata.