DIGITAL SERVICES ACT: l'arma della UE per controllare l'informazione e #censurare il dissenso
"La censura la esige e la esercita il potente, che non vuole essere ostacolato nei propri piani o attività da obiezioni e proteste, bensì essere soltanto obbedito" (J. W. Goethe)
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Il centro di comunicazione strategico NATO #StratCom viene presentato al pubblico come un think tank con mandato formale di "comprendere e utilizzare metodi che affrontano le sfide nell'ambiente informativo" che i paesi NATO dovrebbero adottare.
Ad inaugurare StratCom, presenti i presidenti di Lituania, Lettonia e il senatore americano John #McCain.
Tuttavia, ammette lo staff di Stratcom, che il loro obiettivo principale sia la guerra dell'informazione... (e che) StratCom non sia peró una stazione di spionaggio.
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Ma nel seguente articolo, viene anche specificato che StratCom sia una struttura militare con status di organizzazione militare internazionale, "punto focale per competenza nel campo della comunicazione strategica... e operazioni psicologiche".
Nei #TwitterFiles #20 denominati "Il cartello dell'informazione", troviamo peró tracce della partecipazione di NATO StratCom a conferenze assieme al Centro per l'analisi politica europea, il Carnegie Endowment, etc., definiti "Un grande club".
I Twitter Files #20 "Il cartello dell'informazione", in effetti fanno emergere "una strana alleanza di accademici, giornalisti, agenti dell'intelligence, personale militare, burocrati governativi, lavoratori di ONG e altro ancora".
East Stratcom Task Force del Servizio di Azione Esterna dell'Ue contro la disinformazione russa, assieme al sito web EUvsDisinfo, sono progetti di sensibilizzazione dell'Ue per quanto riguarda la "disinformazione".
L'East Stratcom è in stretto contatto con gli Stati membri UE, NATO, OSCE e Consiglio d'Europa. Di particolare importanza è "NATO StratCom". Secondo il Federal Foreign Office "i contatti vengono mantenuti per scopi tecnici e scambio di informazioni".
Renee #DiResta, la pseudo-esperta di disinformazione che ha supervisionato il falso rapporto del Senato sui bot russi, lavorando con agenti che hanno usato tattiche "russe" per fare "ballare" le elezioni del 2017 in Alabama, è un (ex?) agente CIA?.
Renée DiResta si presenta attualmente come responsabile di ricerca tecnica presso lo Stanford Internet Observatory, un programma interdisciplinare di ricerca, insegnamento e impegno politico per lo studio delle tecnologie dell'informazione.
Risulta però "abbastanza chiaro che tutta questa retorica (contro la disinformazione) sia solo una copertura per un più ampio sforzo di censura da parte del governo degli Stati Uniti".
In un intervento del 2020, promosso dallo stesso Stanford Internet Observatory, (👉🏼), Renee DiResta viene presentata come persona che in passato ha lavorato per la CIA.
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Pochi minuti dopo avere preso la parola, sará la stessa DiResta a rivelare pubblicamente di avere avuto nella settimana precedente un incontro in Olanda con apparati della NATO.
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Lo stesso NED, "vetrina legale della CIA", si avvale degli studi elaborati da Renee DiResta, presentandola quale "ospite di primo piano".
"DiResta è una donna dell'industria della disinformazione, una costellazione di ONG finanziate dalla NATO e dal Dipartimento di Stato USA, che censurano verità, fatti e narrazioni scomode con il pretesto della cosiddetta 'disinformazione'".
Nel 2018, in una lettera aperta il presidente della Commissione europea e l'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza europea, vengono invitati a triplicare la capacità del gruppo STRATCOM dotandolo di un budget di milioni di euro.
Tra i firmatari di questa lettera aperta, scritta dal GEORGIA`S REFORMS ASSOCIATES (un Think Tank multiprofilo della Georgia), appare il nome di Joel #Harding, quale esperto indipendente di guerra dell'informazione proveniente dagli Stati Uniti.
Joel Harding ha aiutato i centri di eccellenza NATO STRATCOM (COE) in Lettonia a decollare, mentre stava aiutando a istituire il ministero dell'informazione ucraino. Ha scritto la politica dell'informazione dell'Ucraina nel 2015-2016.
"Un’altra costante sono le porte girevoli fra agenzie di spionaggio, piattaforme social, media finanziati dal Ned, ambasciate Usa, think tank filo-Nato, industrie della Difesa, fondazioni filo-Usa, e governi occidentali".
Quella del Censorship-Industrial Complex (CIC) è in realtà la storia del crollo della fiducia del pubblico negli esperti e nelle istituzioni, e di come questi hanno reagito, cercando di unire la loro influenza rimanente in un monopolio politico.
BUFALE_NET E IL SIMBOLO NAZIONALISTA DI ZELENSKY: NON CAPISCONO IL "FACT" MA FANNO IL "CHECKING"
Bufale_net ha dichiarato fake la vicenda del simbolo nazionalista sulla maglia di Zelensky.
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Bufale_net, la versione fallita di Open, per cui prima "lavorava" il nostro genio David Puente, che fortunatamente non si è ancora infilata nel programma di fact-checking di Facebook, e che probabilmente non ci riuscirà mai, per quanto fanno pietà.
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Anche loro, come Angrisani, non capiscono (o fanno finta di non capire) che la questione centrale non è il tridente in sé quanto la spada nel tridente, simbolo usato unicamente dai nazionalisti ucraini.
🇷🇸 "Il giorno in cui non sarò più il Presidente del partito!"
Vučić ha promesso che annuncerà le sue dimissioni da leader del Partito Progressista Serbo al potere e annuncerà un cambio nel Governo in un grande comizio il 26 maggio.
"Tra pochi giorni non sarò più il Presidente di un partito politico. Spiegherò tutto alla gente in questo grande congresso. Non ci sarà un 'Maidan' a Belgrado, cercherò sempre di unire le persone".
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"Invito tutti a venire il 26 maggio e poi farò appello all'unità, ma non accetterò una Serbia di politici odiosi, frustrati e senza successo, leader di partiti politici che non riescono a vincere le elezioni".
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Questo tweet del Primo Ministro estone, se scritto da un qualunque Cancelliere tedesco eletto dopo la seconda guerra mondiale, avrebbe causato enormi problemi al proprio governo. Ma "Viviamo strani giorni"...
Quindi vediamo a quale evento storico si riferiva #KajaKallas.
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Il bombardamento di Tallinn si riferisce agli attacchi aerei subiti dalla cittá di Tallinn durante la seconda guerra mondiale, ad opera (sia dalla Luftwaffe della Germania nazista che) dalle forze di aviazione dell'Armata Rossa.
"La premier dell’Estonia, paese già entrato nella NATO, condanna i bombardamenti russi del 1944. Non è che preferiva la vittoria dei biondi e ariani delle SS?
Qualcuno le ricordi i bombardamenti americani e inglesi su Italia e ancor più Germania".
"Gli Stati Uniti invadono sfacciatamente i deboli e i piccoli stati come l'Afghanistan, l'Iraq, la Siria, che causano la morte o rifugiati di migliaia di civili innocenti, gli Stati Uniti dovrebbero sedersi sul banco degli imputati, non dire agli altri cosa fare."
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Cosí il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, sull'importanza del "diritto internazionale" per l'Occidente.
"Negli ultimi anni, gli Stati Uniti si sono ritirati da 17 organizzazioni e accordi internazionali. Gli americani intercettano e rubano indiscriminatamente informazioni, compreso i loro alleati del G7".
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Il governo degli Stati Uniti è stato scosso da una fuga di documenti sensibili del Pentagono, sede del Dipartimento della difesa, che includono aggiornamenti di intelligence e briefing all'organo che riunisce i capi delle forze armate.
Il materiale è stato pubblicato per la prima volta su Discord qualche settimana fa, prima che alcune delle informazioni riservate venissero riprese sui canali russi di Telegram e poi su Twitter.
🇺🇸 SENATORE SCHMITT: "AMMINISTRAZIONE BIDEN HA COLLUSO CON LE PIATTAFORME SOCIAL, CDC E NIH PER CENSURARE INFORMAZIONI VERE"
Il senatore Eric Schmitt del Missouri, ex procuratore generale dello Stato, testimonia su ciò che ha scoperto.
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E ciò che ha scoperto dalla sua causa contro gli sforzi dell'amministratore Biden, è stata la negazione dei diritti del Primo Emendamento ai propri critici:
"Biden e il suo team hanno colluso con i social media per censurare informazioni vere su una scala mai vista prima".
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"L'FBI ha impiantato informazioni false per ingannare i social media nel censurare il laptop di Hunter Biden. L'FBI ha avuto un tasso di successo del 50% nel censurare le informazioni".