Oggi all’ età di 47 anni ho avuto la mia diagnosi di #neurodivergenza: una dose di #ADHD, plusdotazione cognitiva (ma sbilanciata), un pizzico di autismo (non clinicamente rilevante) e qualche altra psicopatologia blanda passata sottotraccia. Ora vi spiego perché è importante.👇
Ho sempre percepito/saputo di essere diverso dagli altri, avevo una vita sociale entro i limiti della norma, ma non sono mai appartenuto al gruppo e ho sempre difeso la mia individualità. La scuola è sempre stata problematica:“È intelligente, se s’impegnasse sarebbe bravo”.
Sul lavoro, mi sono sempre addossato compiti ingrati, accettato troppi impegni per arrivare impiccato alle deadline con lavori (per me) insoddisfacenti risultanti da corse assurde, ma soprattutto in condizioni psicofisiche pietose, che manco John McClane in inferno di cristallo.
Poi mi è capitata da fare una revisione sistematica sull’ #ADHD e i suoi fattori di rischio. Ho riconosciuto in me sintomi e conseguenze. Ho adottato strategie specifiche e ho visto miglioramenti quindi ho deciso di andare per le vie ufficiali.
Nel pubblico c’è poco per l’#adhd nell’adulto. A Milano prendono solo sotto i 35 anni e hanno una lista d’attesa di 2 anni!!! Sono andato in privato e 1 anno dopo il primo contatto (procrastinazione!), ho fatto la mia batteria di test: sospetti confermati. E adesso?
Hai una laurea in fisica, un dottorato in statistica biomedica e sei professore associato in statistica medica, cosa t’importa della #neurodivergenza a 47 anni?
Ho necessità di fare pace col passato e con me stesso: le difficoltà che ho avuto non sono tutte mie mancanze.
Per evitare di ritrovarmici mi devo conoscere e sapermi gestire. Ora che so, posso agire. Ci sono sia terapie farmacologiche che comportamentali. Per ora mi prendo un po’ di tempo per interiorizzare e entrare nella routine del nuovo lavoro, poi deciderò la direzione.
Perché parlarne pubblicamente? 1) Ho l'#ADHD non so stare zitto!😜 2) Lo stigma per la salute mentale non deve esistere, questa patologia la considero alla stregua della mia allergia al polline. Ma se non ne parlo apertamente io che sono in sanità pubblica chi lo deve fare?
Le #neurodivergenze sono comuni, cercare un aiuto non è un’onta! La diagnostica è cambiata ed è facile esser caduti attraverso le reti, è comune anche in età adulta. la #salutementale è importante.
Oggi mi conosco un po’ meglio e mi voglio più bene, non è poco. Domani si vedrà.
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Ho cominciato le lezioni di statistica alle discipline mediche. Per introdurre l’argomento ho voluto mostrare l’importanza dei numeri per prendere decisioni corrette. Abbiamo calcolato la probabilità di prenderci il #Covid19 andando in un’ aula di 20 persone. un thread 1/15🧵
Ovviamente è un calcolo da retro del tovagliolo senza pretese di rigore, quel che si cerca è un ordine di grandezza su cui ragionare. Si prendono molti assunti MOLTO forti e si approssimano molti meccanismi complessi. Aperto a suggerimenti per migliorare senza uscir matto. 2/15
In primis si calcola la probabilità che vi sia un soggetto infetto in aula, cioè la probabilità combinata che ogni soggetto sia negativo meno 1: 1-(1-P)^N. Serve una stima della prevalenza, abbiamo l’incidenza settimanale, ma sappiamo che è sottostimata. 3/15