Thread by @_Nico_Piro_

#20giugno a 2 settimane dal suo inizio la controffensiva ucraina è fallita e viene messa in pausa, presumibilmente per l’enorme costo di vite umane a fronte di nessun risultato. Questo non significa che la guerra sia persama che la guerra non è una soluzione.
In dettaglio
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A 2 settimane si continua a combattere in una zona che doveva essere semplicemente una “no man’s land” (oggi fa figo chiamarla grey zone) insomma un cuscinetto tra le due linee del fronte. Molto ma molto lontano (10/15km) dalle fortificazioni russe. Cosa significa?
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Faccio una premessa, ho atteso due settimane per avere dati
“Consolidati” ma non cambio idea sul fatto che sappiamo poco o nulla di questa guerra. Quindi non scrivo sul marmo. Provo ad approssimarmi alla possibile realtà dei fatti.
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È possibile che i russi abbiano messo in piedi una gigantesca operazione che fatico a chiamare diversiva, un grande inganno. Simulando che la terra di nessuno fosse tale, invece era pesantemente minata e presidiata da unità (carne da cannone) nascoste in fattorie e grappoli
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di alberi. All’avanzare della fanteria meccanizzata ucraina, hanno fatto scattare una trappola grazie alla superiorità di artiglieria e aeree (elicotteri d’attacco). Per questo non mi sono appassionato alla cronaca di preso e due ore dopo perso villaggio x o y. Nè all’alza
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bandiera su un grappolo di case abbandonate da mesi e spacciate come “riconquistate” (psyops e basta). Si tratta di reciproci movimenti tattici senza sbocco strategico. L’obiettivo ucraino era chiaro sfondare le linee nemiche e creare un cuneo per usare poi la viabilità civile
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Per puntare su Melitopol e su Berdiansk per tagliare il corridoio di terra Rostov-Mariupol-Crimea rendendo la penisola (già a corto d’acqua dopo l’esplosione della diga) non mantenibile.
Ps: la grafica è artigianale 🙂
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L’obiettivo è per ora fallito e di gran lunga. Quello che preoccupa non è peró la sconfitta che in questo tipo di conflitto è di per sè temporanea (è una guerra in stallo) ma come è maturata. Vengono usati tra i migliori carri e mezzi di fanteria meccanizzata occidentali con
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Personale addestrato in occidente. Vuol dire che il modello strategico è sbagliato. Per mesi (accade anche in Afghanistan nel 2001 con il concetto di economia di guerra) si è battuto sui limiti del modello sovietico e su come (già da anni) le forze ucraine venissero riformate
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Per decentralizzare le decisioni e per basarle sulla mobilità. Ho scritto dozzine di volte che ha funzionato fino all’estate scorsa. Poi i russi si sono adattati e hanno usato (che brutta parola visto che è stato un massacro) la battaglia di Bakmut per cambiare lo stile tattico
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della guerra mentre impegnavano gli ucraini e costruivano indisturbati più a sud le fortificazioni che stanno tornando utili ora. Siamo ormai in una guerra d’attrito dove la
Mobilità non conta e in prospettiva russia ha dalla sua il fattore demografico
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nytimes.com/2023/06/17/wor…

Nello specifico (l’ho giá scritto) pare incredibile che si sia discusso per un anno degli F16 (velivoli per i quali ucraina non ha piste, piloti nè tecnici o ricambi) e non di elicotteri d’attacco che si stanno dimostrando cruciali (di nuovo chiedi all’Isaf in Afghanistan) per
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fermare le colonne ucraine ma che sarebbero stati decisivi per difenderne l’avanzata soprattutto considerando le capacità di volo a bassa quota dimostrate dagli ucraini negli anni.
Cosa accadrà ora. Mi ripeto: le guerra sono affari complessi basati su un principio semplice
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quello dell’adattamento. I russi dopo un fine estate/autunno fallimentare si sono adattati. Lo faranno anche gli ucraini. Presumibilmente l’occidente fornirà missili a lungo raggio per le batterie HIMARS così da poter colpire obiettivi sulla cosa del mar d’Azov e persino
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in Russia. Del resto gli ucraini avevano fatto la differenza nei primi mesi di conflitto con l’utilizzo (a tratti geniali nella sua semplicità) dei droni turchi e di droni commerciali, poi i russi (con quelli iraniani i rinunciando alla loro ciofeca Orlan) hanno rimontato
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innovando ulteriormente questo nuovo campo dell’arte della guerra. ADATTAMENTO.
Il mio timore resta quello che, proprio per il sopracitato fattore demografico prima o poi, in un quadro di lunga guerra, con formule contractor (per evitare di attivare
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nytimes.com/2023/06/19/wor…

lo schema Nato) l’Occidente sia costretto a mandare truppe in uno scenario di guerra totale che mette i brividi e ci avvicina all’apocalisse nucleare.
Preciso per i polemizzatori a gettone: non sto dicendo che l’Ucraina ha perso e la Russia ha vinto. La controffensiva è
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fallita nel suo modello tattico e va modificata, non sarà questione breve ma c’è ancora una finestra estiva da sfruttare per adattarsi e ripartire (mentre ci racconteranno di insignificanti villaggi liberi come fossero teste di ponte). Delle perdite non sappiamo nulla ma
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nei manuali c’è scritto che chi attacca un avversario “fortificato” deve avere un rapporto di 3 a 1 in termini di truppe, non avere ulteriori perdite per l’Ucraina nel breve termine è vitale anche perchè parliamo di truppe addestrate durante l’inverno in occidente che
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non puoi sostituire dalla sera alla mattina con il reclutamento. Giusto o sbagliato quello che ho tentato di descrivere, ho la certezza di una cosa che ripeto dalla fine del marzo 2022, questa guerra non ha soluzione sul campo di battaglia ma con la diplomazia.
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Tiriamola fuori dall’armadio, togliamole il cellophane e mettiamola al lavoro fermando questa follia. Dico anche a chi sinceramente crede nella guerra come soluzione: quanto altro tempo volete dare al conflitto per dimostrarci che è una soluzione? 20 anni come in Afghanistan?
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È davvero questo un modo per aiutate l’Ucraina e il suo popolo? Per salvaguardare gli equilibri e la sicurezza globali?
Davvero? Io la penso diversamente. Forse avete ragione voi ma la vita agli “eroici” caduti chi la restituirà? Le medaglie?

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Al tweet 7 non economia di guerra ma economia di forza. Rettifica