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Città come Leopoli, Kyiv, Odesa, Dnipro in fiamme. I morti decine, se non centinaia. Una brutale risposta a chi parla di pace, di Putin aperto a trattare e altre oscenità simili. Perché se è vero che le colpe sono solo russe, alcune responsabilità sono anche Occidentali.
La guerra lampo che sta riportando, dopo decenni, il #NagornoKarabakh sotto il controllo armeno potrà sembrare totalmente imprevista all'osservatore occidentale. Ma era ampiamente prevedibile da chi ha familiarità con questo curioso ma sanguinoso conflitto.
Intervenendo ad un incontro online dei giovani cattolici russi (meno dello 0.5% di tutta la popolazione russa), il papa argentino si è lasciato ad una sviolinata sull'eredità storica della "grande madre Russia "
Tigran era un ragazzo ucraino, di ascendenza armena e russofono che viveva a Berdyansk, città ucraina occupata dai russi dal Febbraio 2022. Dopo l'occupazione, Tigran prese pubblicamente posizioni pro-ucraina nella sua scuola. E per questo fu rapito dall'esercito russo.
In primis, la Polonia è un paese con una società civile molto più attiva e politicamente consapevole dei propri problemi di quella Italiana. Dallo sciopero delle donne #StrajkKobiet alle manifestazioni per lo Stato di Diritto. IL quasi milione di persone a Varsavia lo prova.
Il soldato ragazzino afferma di collezionare oggetti da ucraini morti, di essere pronto a staccare la testa al suo interlocutore solo perché "nazista ucraino". Il tutto con una rabbia che sconvolge Kostantin, che chiede più volte conto al cadetto dei suoi sentimenti
C'è un interessantissimo profilo che si chiama @KilledInUkraine. È un progetto che mappa le morti accertate degli ufficiali dell'esercito russo (generali, colonnelli, sergenti...etc) in Ucraina. I numeri sono impietosi. Ma le reazioni della società russa ancora peggio.
Anatoliy Shapiro nacque vicino a Kharkiv da genitori ebrei, nel 1913. Dopo un diploma da ingegnere, si aruola nell'armata rossa e diviene ufficiale. Allo scoppio della guerra parte volontario per il fronte.