#UnaCanzoneAlGiorno
#21giugno
Se i #Maya hanno indovinato la profezia e i conti rivisti sono giusti, ci dovremmo essere: oggi finisce il mondo.
Quindi sarà il caso di prepararsi per bene e magari procurarsi una colonna sonora per l’evento. Questa è la mia proposta.
1/7⬇️
2/7↕️
E’ un brano che parla proprio della fine del mondo, senza interpretazioni. Forse immagina una fine del mondo dovuta a guerre nucleari ma del resto è figlia del suo tempo: 1987. In realtà la genesi di questa canzone parte prima.
3/7↕️
E’ vero che colui che l’ha scritta e la canterà dirà di aver sognato tutte le situazioni raccontate nel brano, ma il sogno è figlio di un ricordo più lontano.
Michael Stipe e I #REM , ad inizio carriera, vengono invitati a una festa cool newyorchese di inizio anni ’80.
4/7↕️
Quelle feste dove tutti perdono l’aplomb davanti al buffet. Quelle che racconta mirabilmente @_DAGOSPIA_ . La star della serata è il mitologico critico musicale Lester Bangs e al buffet solo di dolci e marshmallow. Bangs ha una parola per tutti, spesso è un insulto pesante.
5/7↕️
E questa è la festa vera. Quella che Michael sogna ha solo invitati con le stesse iniziali, L e B: Lester Bangs, Lenny Bruce, Leonard Bernstein e Leonid Breznev. Tutti tranne lui. Il dolce che viene servito è il preferito di Ronald Reagan. Fuori, disastri e distruzione.
6/7↕️
Nasce così It's the End of the World as We Know It (And I Feel Fine), e i flash delle strofe sono immagini rimaste impresse nella retina di Stipe durante un frenetico zapping notturno. Il risultato non è male, così come bellissimo è l’album che la conterrà, #Document
7/7↕️
E’ addirittura profetico, specie quando parla di informazione, disastri ambientali e destra guerrafondaia al potere.
Ognuno si scelga la fine del mondo che preferisce.
#Rem
#UnaCanzoneAlGiorno
#Suoninelletere
#musica
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