Dario D'Angelo Profile picture
Blog indipendente su https://t.co/IDoeAdl7G2. Politica e geopolitica: la “casa dei retroscena”. Per iscriversi: https://t.co/zTrt2SCq9d

Sep 15, 2022, 16 tweets

E PUTIN DISSE A TRUMP: "ISRAELE DOVREBBE CHIAMARSI COL TUO NOME, DONALD"

1/n
Volete fare un giro sulle montagne russe, letteralmente?
Perché questa è la sensazione provata da coloro che hanno vissuto da vicino la presidenza #Trump, da quanti hanno potuto osservare un presidente

2/n
🇺🇸 alle prese con quella che "The Divider - #Trump in the White House 2017-2021", descrive come "una cotta da scolaretto" nei confronti di Vladimir #Putin.
Oltre 300 interviste originali, diari privati, e-mail, chat e altri documenti: sono alcune delle fonti su cui si basa

3/n
il libro in uscita la prossima settimana scritto a quattro mani da Peter Baker e Susan Glasser, marito e moglie, rispettivamente corrispondente capo del "New York Times" alla Casa Bianca e penna del "New Yorker". Materiale incendiario, come emerso dalle anticipazioni.

4/n
Tra gli episodi che meglio descrivono quella che il NYT definisce "la scioccante deferenza" di #Trump nei confronti di #Putin vi è forse quello avvenuto al #G20 di #Osaka nel 2019.
Al culmine di uno scambio teso, in cui il leader del Cremlino si vantava di aver costruito dei

5/n
missili ipersonici prima di tutti, anche prima degli USA, Donald #Trump gonfiò il petto puntando sul proprio ego, come d'abitudine.
Raccontò che la sua popolarità al di fuori degli States era tale che la Polonia aveva pensato di intitolargli una base militare 🇺🇸 permanente

6/n
(sogno di Varsavia, dita negli occhi per #Mosca), l'ormai celeberrimo "Fort #Trump", e che #Israele aveva appena annunciato un nuovo insediamento, "le alture di Trump", per ringraziarlo di aver riconosciuto la sovranità 🇮🇱 sulle alture del Golan.
La risposta di #Putin fu

7/n
secca, pungente: "Forse dovrebbero semplicemente dare il tuo nome a #Israele, Donald".
Gli assistenti del presidente, scrivono gli autori del libro, non potevano fare a meno di notare che la cotta di #Trump non era ricambiata. A differenza di altri autocrati, da Xi Jinping a

8/n
Erdogan, che in diverse occasioni avevano usato l'arma della lusinga per portare #Trump dalla propria parte, #Putin appariva disinteressato all'omologo americano: "Era una strada a senso unico. Trump sembrava inspiegabilmente ansioso di ottenere l'approvazione del leader 🇷🇺,

9/n
ma non l'ha mai avuta".
Donald ha tentato per tutto il periodo trascorso alla Casa Bianca. E ha continuato anche dopo.
Come quando ha elogiato #Putin definendo "geniali" e "molto astute" le mosse che hanno condotto all'invasione 🇺🇦.
Il libro, peraltro, sempre a proposito di

10/n
#Trump e #Israele fornisce una chiave di lettura per larga parte inedita sul ruolo nell'amministrazione USA di Jared #Kushner, il genero (marito di Ivanka) dell'ex presidente, nonché vero regista di uno dei più grandi risultati ottenuti da Trump in politica estera: gli

11/n
Accordi di Abramo, che hanno portato alla normalizzazione dei rapporti tra Israele e alcuni stati arabi.
Dopo tutta la fatica per raggiungere un'intesa tra le parti, a mettere a repentaglio l'accordo fu infatti la moglie di #Trump, Melania.

12/n
Il luogo scelto per la firma degli accordi, il South Lawn della Casa Bianca, era infatti sotto la "giurisdizione" della First Lady, che si diceva "preoccupata per l'erba" e per lo stress a cui il prato sarebbe stato sottoposto da parte dei molti presenti alla cerimonia.

13/n
Cito gli autori: "#Kushner e il suo team sono rimasti sbalorditi. Dopo tutte le delicate contrattazioni per unire israeliani e arabi risolvendo parte della più grande battaglia geopolitica del mondo, l'ultimo ostacolo (...) sarebbe stato proprio il manto erboso?".

14/n
#Kushner si appellò allora al suocero, ottenendone l'appoggio, ma Melania non si piegò ancora, spiegando che rizollare il prato sarebbe costato troppo. Per Jared non vi fu altro da fare che chiedere: "How much?".
Risposta:"80mila dollari".
"Nessun problema, pago io".

15/n
Per la cronaca, dopo la cerimonia il prato è apparso in buone condizioni, e non ha richiesto l'intervento del genero di #Trump.
Certo a #Kushner non farà però piacere sapere che il suocero, nonostante i risultati raggiunti, andasse in giro a dire di lui: "Tutti ciò che gli

16/16
interessa è il suo pubblico liberal di New York. Non sono la mia gente".
Già, forse la sua gente sta a Mosca.

steadyhq.com/it/dangelodario

Questo Blog rischia di chiudere. Senza un buon numero di iscritti non avrò scelta. Se vuoi salvarlo, sali a bordo. Ti ringrazio.

Share this Scrolly Tale with your friends.

A Scrolly Tale is a new way to read Twitter threads with a more visually immersive experience.
Discover more beautiful Scrolly Tales like this.

Keep scrolling