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Jan 3, 2023, 22 tweets

1/n
Chi ama la politica non può non appassionarsi a quanto sta avvenendo negli #USA per l'elezione del nuovo #speaker della Camera.
Kevin #McCarthy, ex leader di minoranza per il Partito Repubblicano, candidato principale alla guida della maggioranza dopo le #Midterm, sta

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giocando la partita della vita. E per ora la sta perdendo.
Rapido quadro della situazione: la maggioranza del Gop alla Camera è risicata: 222 seggi contro i 212 dei Democratici. Per diventare speaker, ovvero presidente della Camera, McCarthy ha bisogno di 218 voti. Questo

3/n
significa che può perdere per strada solo 4 voti. C'è un problema: una frangia di deputati Repubblicani radicali (non che McCarthy sia un "moderato", è pur sempre vicinissimo a Donald #Trump) composta da Andy #Biggs (Arizona), Matt #Gaetz (Florida), Bob #Good (Virginia), Matt

4/n
#Rosendale (Montana) e Ralph #Norman (South Carolina) forma il gruppo dei "Never Kevin". Non cederanno mai, sembrano averne fatto una questione personale, e per ora stanno avendo ragione. Al primo turno McCarthy ha mancato il bersaglio: una cosa del genere non accadeva da 100

5/n
anni. Di voti ne ha raccolti solo 203 sui 218 necessari: qualcosa di molto simile ad un'umiliazione per l'uomo che ha ispirato il Frank Underwood di House of Cards, per colui che fino a poche ore fa, nelle riunioni private coi deputati, affermava a petto in fuori che "questo

6/n
ruolo me lo sono meritato". In questi stessi minuti è in aula, avviato verso la sconfitta anche al secondo scrutinio. Stringe mani, diffonde sorrisi, ostenta una sicurezza di cui non può più disporre. Fosse stata una trattativa "solo" politica l'avrebbe già portata a casa,

7/n
come altre centinaia prima di questa, ma il fattore umano ha complicato maledettamente i suoi piani. Come andrà a finire? Il regolamento dice che si vota fino a quando non si forma una maggioranza. Auguri. Nel 1856 servirono due mesi e 133 votazioni (ma il mondo di oggi

8/n
farà sì che lo spettacolo termini prima).
La domanda resta sul taccuino: chi vince? Chi molla prima? McCarthy o i suoi oppositori? È la politica, è la vita, bellezza.
steadyhq.com/it/dangelodario
Continuerò ad aggiornarti, ma se apprezzi il mio lavoro tieni in vita il Blog.

9/n
Sembra si procederà a breve ad un terzo scrutinio. La CNN la mette giù così rispetto alla frangia di oppositori di #KevinMcCarthy: "Questo è un gruppo che vuole bruciarlo. Kevin ha offerto loro tutto e loro hanno detto di no. Non lo vogliono".
Semplice no?

10/n
Risultato ufficiale secondo scrutinio:
McCarthy 203
Jordan 19.

Jim Jordan è il deputato repubblicano su cui sono confluiti i voti degli estremisti del Gop. Il bello è che lo stesso Jordan aveva chiesto di votare McCarthy. Teatro dell'assurdo alla House.

11/n
Segnali inquietanti per McCarthy. Byron Donalds, deputato che lo ha sostenuto nei primi due scrutini, ha detto di essere pronto a sostenere chiunque possa chiudere la partita: "L'unica cosa che è chiara è che McCarty non ha i voti".

12/n
🚨🇺🇸 Iniziato il terzo scrutinio per l'elezione dello #Speaker. I rumours sostengono che il blocco che sostiene McCarthy potrebbe erodersi ulteriormente: a rischio sarebbero 1-2 voti. Ricordo che il magic number è fissato a quota 218.

#SpeakerVote

13/n
🚨🇺🇸McCarthy rilancia!
Ai giornalisti ha dichiarato pochi istanti fa: "Restiamo dentro fino a quando non vinciamo. I numeri cambieranno alla fine. Come? Conosco la strada".

14/n
Donalds scende dal carro di McCarthy: ha votato per Jim Jordan, il candidato prescelto dalla fronda di oppositori. Questa la situazione del terzo scrutinio in tempo reale (Jeffries è il nome dei Democratici, che non possono comunque eleggere lo speaker essendo minoranza).

15/n
Altra pessima notizia per McCarthy: anche il deputato Chip Roy, che aveva votato due volte per lui, al terzo scrutinio ha optato per Jim Jordan come #Speaker della Camera. Già due voti persi.

16/n
A notte fonda la situazione è la seguente: dopo aver perso anche il terzo scrutinio, Kevin McCarthy sta ancora trattando con i deputati della House. La Camera ha deciso di aggiornarsi a mezzogiorno di domani (in Italia saranno le 17) per un altro voto. Lo #speaker non c'è.

17/n
Gli stessi sostenitori di McCarthy iniziano finalmente ad ammettere che la partita si è fatta complicata. D'altronde qualcosa vorrà pur dire se per trovare l'ultimo precedente di elezione al primo turno che non va a buon fine bisogna tornare indietro di 100 anni, no?

18/n
Ora le strade per chiuderla a favore di McCarthy sono banalmente due. La prima porta a convincere i 20 che al 3° scrutinio hanno votato in dissenso dalla sua nomina, preferendo il deputato Jordan. La seconda suggerisce di dare vita ad un clamoroso accordo con i Democratici.

19/n
A quest'ultima ipotesi, da quanto risulta, starebbero lavorando in particolare i "moderati" del Partito Repubblicano. Ufficialmente McCarthy nega di essere interessato a quei voti. Così come i democrats dichiarano la loro indisponibilità ad aiutare l'aspirante speaker. Ma

20/n
a Washington c'è chi sussurra che alle giuste condizioni (poi bisognerà eventualmente comprendere la natura del 'do ut des'), dinanzi ad una situazione di "disperante" stallo, i Democratici potrebbero garantire l'assenza di alcuni dei propri rappresentanti per abbassare il

21/n
quorum o in alternativa astenersi per consentire la vittoria di McCarthy. Molto complicato, stiamo a vedere. Io ora vado a nanna, altrimenti domani chi ce la fa a seguire tutto?
Ah, come si diverte Nancy eh?

#Speakerofthehouse #SpeakerVote

22/n
Se avete apprezzato il mio lavoro finora vi chiedo di sostenerlo. Come? Nell'unico modo che mi consente di restare online: iscrivendovi al Blog. Vi ringrazio. steadyhq.com/it/dangelodario

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