«Il turista ha la memoria corta, si interessa poco della politica locale e quello che gli viene venduto è un paese dalla storia millenaria ma senza presente e contraddizioni». #Thailandia: c’è una via d’uscita dal turismo di massa? dinamopress.it/news/thailandi…
Sono stato anche io in Thailandia questa estate. Premetto che ho viaggiato solo 15 giorni con la mia compagna e mio figlio di tre anni, quindi con poche occasioni di addentrarmi nel cuore e nelle complessità del paese
Ma frequentando i classici luoghi turistici, ho avuto proprio questa sensazioni, di un paese “venduto” all’industria del turismo, tutto pulito, tutto quasi perfetto e sicuro, ad uso e consumo dei milioni di turisti che arrivano ogni anno.
Di grandi metropoli ne ho viste parecchie, dal “mostro” Città del Messico, a Managua, Lima e La Paz. Avevo paura di Bangkok e invece mi è parsa una città completamente diversa e sicura, effetto che nessun’altra città mi ha mai fatto
Non dico che sia sicura, ma che la sensazione è questa: una società fortemente controllata, almeno a Bangkok, dove non sono ammesse “eresie” o uscite dagli schemi.
Probabilmente questa sensazione è data dal rigido controllo militare e, azzardo, anche dalla cultura buddista.
In generale, la sensazione è di un paese che “nasconde” le sue contraddizioni, la povertà o le lotte sociali (che non ho visto) sotto il tappeto puntando tutto su un paese a misura di turista.
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#Olimpiadi | Era l’inizio del 2006 e, a poche settimane dai Giochi invernali di Torino, la fiaccola olimpica passò per Venezia.
Alla notizia, i Centri Sociali del Nord Est si prepararono a contestare non tanto i giochi in sé ma quello che erano diventati, che rappresentavano
perché quella fiaccola non rappresentava - e continua a non rappresentare - più lo sport, non rappresentava più i valori a cui il barone de Coubertin faceva riferimento quando reintrodusse le Olimpiadi a fine Ottocento.
Allora come oggi, le Olimpiadi sono diventatevun carrozzone devastante per la natura una sorta di grande opera in salsa sportiva. Rappresentano lo sport come business, le stesse logiche estrattiviste che portano a devastare i territori, a sfruttare le persone e le risorse.
Quanto ignobili e ridicoli sono i fasci e i commentatori da social scandalosamente indignati per “l’inaccettabile rifiuto antidemocratico” del Presidente dell’ANPI di Viterbo di stringere la mano al noto critico d’arte?
Ci sono diversi motivi per cui il gesto del Presidente dell’ANPI è legittimo ed eticamente - e democraticamente- corretto:
Dal punto di vista umano, VS è una persona maleducata, scorretta, irrispettosa, offensiva e si sa, chi semina vento - prima o poi - raccoglie tempesta.
Dal punto di vista politico, sarebbe sufficiente citare le sue stesse parole (di VS) che mistificano la Storia e la realtà per qualificarlo e per capire e appoggiare il gesto del Presidente dell’ANPI di Viterbo.
«Dobbiamo tornare a raccontare la Resistenza per quello che è stata realmente. Una guerra civile contro gli italiani che rimangono fedeli al fascismo, una guerra di classe contro le componenti più reazionarie della società, una guerra contro gli occupanti tedeschi
per la liberazione della nazione, una guerra di genere per la liberazione della donna dalle strutture patriarcali della società, una guerra per la democrazia reale, fatta di partecipazione diretta delle masse popolari alla vita politica del paese.
Se vogliamo fermare questa nuova
Della vicenda che ha coinvolto il rugbista della Nazionale e del Benetton Cherif Traoré, a cui un compagno di squadra ha regalato una banana marcia, ciò che mi ha più colpito è stata questa frase della denuncia di Cherif:
«Oltre al fatto di reputare il gesto offensivo, la cosa che mi ha fatto più male è stato vedere la maggior parte dei miei compagni presenti ridere. Come se tutto fosse normale».
Risate. Normale.
È inquietante, lo so ma è così, e il rugby non è il paese delle favole, è inserito in questa società e gli atleti del Benetton in una realtà come Treviso, notoriamente non troppo aperta alle differenze culturali.
#Peru | Dopo 14 giorni, primo rimpasto di governo per la presidente Boluarte che nomina primo ministro Otárola, l’ex ministro della difesa responsabile dei 27 morti della repressione di queste settimane. ojo-publico.com/ultimas-notici…
#Peru | Intanto continuano le mobilitazioni: ad Andahuaylas moltitudinaria marcia per chiedere elezioni anticipate.
#Peru | Persistono anche i blocchi stradali: manifestanti hanno infatti chiuso la via che collega Cusco e Sicuani all’altezza del distretto di San Pedro.
#Peru | Nel frattempo il Congresso ha approvato il riesame del voto sul progetto di riforma costituzionale che propone di anticipare le elezioni generali e di tenerle nel dicembre 2023: 94 voti a favore, 25 contrari e 5 astenuti.
#Peru | Sul tema delle elezioni anticipate si è espresso anche l’organo del Sistema Elettorale dichiarando che, al fine di riportare la pace nel paese, è pronto ad organizzare le elezioni in breve tempo.