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Nuove indicazioni sulle mascherine da autorità sanitarie. Questa volta la fonte non è l'OMS, ma ECDC, "European Centre for Disease Prevention and Control", il suo omologo europeo. Qui il testo completo:

ecdc.europa.eu/sites/default/…
Si inizia indicando a chi è rivolto il documento (autorità nazionali di salute pubblica in EU+UK) e chiarendo la differenza tra mascherine sanitarie (realizzate con lo standard europeo EN 14683:2014) e quelle non sanitarie. (tipo le autoprodotte)
Le mascherine sanitarie sono raccomandate per i soggetti SINTOMATICI, in quanto i sintomi tipo tosse e starnuti mandano in giro gocce di "sputazza contaminata", tecnicamente "respiratory droplets produced by coughing or sneezing".
Fuori dai casi RACCOMANDATI, sappiamo che la trasmissione può avvenire anche da soggetti asintomatici, ma non si hanno certezze sulle modalità di questa trasmissione. Comunque una mascherina può aiutare a contenere le emissioni di saliva di infetti asintomatici.
Per prove scientifiche contraddittorie, finora non è stato raccomandato l'uso di mascherine sanitarie a persone asintomatiche che non curano infetti. Ma per pandemie gravi si può raccomandare anche senza prove di efficacia, come dice questo documento OMS: apps.who.int/iris/bitstream…
Perché per gravi pandemie si raccomanda con riserva (conditionally) qualcosa la cui efficacia non è scientificamente dimostrata? Il documento OMS citato da ECDC dice che "there is mechanistic plausibility for the potential effectiveness of this measure": può servire, male non fa.
Ma se si passa dalle mascherine sanitarie a quelle NON sanitarie, cade il principio "tanto male non fa" e ci sono dei rischi. Le mascherine caserecce hanno un basso potere filtrante e un più ALTO RISCHIO di penetrazione di malattie influenzali (ILI) rispetto al non utilizzo.
Non ci sono prove sull'efficacia delle mascherine NON SANITARIE, sia per quanto riguarda la protezione di chi le porta, sia per quanto riguarda il controllo della sorgente di infezione (source control).
Abbiamo visto gli asiatici usare le mascherine, ma non c'è nessuna prova certa del nesso causale tra l'uso delle mascherine e il contenimento dell'epidemia, perchè la mascherina è stata solo una tra tante misure adottate, e ancora non sappiamo gli effetti di tutte queste misure.
L'uso "comunitario" di mascherine può servire come mezzo per contenere le fonti di contagio, se ipotizziamo che ci sia un alto numero di positivi asintomatici, e si può considerare anche in particolari situazioni (es. trasporto pubblico) o per particolari mestieri (es. cassieri)
In ogni caso l'uso di mascherine non sanitarie è una MISURA COMPLEMENTARE, che non deve far perdere di vista le MISURE PRINCIPALI (core preventive measures): distanziamento sociale, igiene meticolosa, evitare di toccarsi il volto. E vanno usate in MODO APPROPRIATO.
AVVERTENZE: se le mascherine scarseggiano lasciatele agli operatori sanitari, non fatevi illudere dal falso senso di sicurezza delle mascherine, e se le usate male sappiate che potete AUMENTARE IL RISCHIO DI TRASMISSIONE:
Nella comunicazione pubblica è importante sottolineare che le mascherine NON GARANTISCONO PROTEZIONE CHI LE INDOSSA, ma possono introdurre una protezione PER GLI ALTRI se chi le indossa è già malato.
Le autorità sanitarie valuteranno i PRO e i CONTRO delle mascherine. PRO: sono facili da produrre, aiutano a contenere le sputazze degli infetti asintomatici che sembrano più virulente, le hanno già usate in Asia per la SARS e le associano ad un contagio minore.
CONTRO: le mascherine sanitarie scarseggiano per gli operatori sanitari, non ci sono prove scientifiche certe della loro efficacia, danno un falso senso di sicurezza, se le usi male ti puoi autocontaminare, c'è chi non le tollera e per quelle non sanitarie non ci sono standard.
CONCLUSIONI (1): le mascherine SANITARIE vanno fornite prioritariamente agli operatori sanitari. Non sappiamo quanto contribuiscano a ridurre il contagio se usate da tutti. Il loro uso potrebbe essere considerato in spazi chiusi e affollati.
CONCLUSIONI (2): Per le mascherine NON SANITARIE ci sono evidenze limitate della loro efficacia, vanno considerate come una misura complementare alle misure preventive principali legate all'igiene, vanno usate in modo appropriato.
CONCLUSIONI (3) Per raccomandare l'uso generalizzato di mascherine non sanitarie, le autorità devono considerare accuratamente la mancanza di evidenze scientifiche, la disponibilità effettiva di mascherine, le possibili controindicazioni ed effetti indesiderati.
Conclusione mia: Le indicazioni ECDC confermano quanto emerso dalle raccomandazioni OMS, ovvero che l'obbligo generalizzato di mascherine è lasciato alla decisione POLITICA del decisore nazionale e non una richiesta SANITARIA delle autorità medico/scientifiche internazionali.
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