Thread by @molumbe

Dr Luigi #Cavanna
Oncologo
Piacenza
#coronavirus #Covid19

“Noi abbiamo osservato che la maggior parte dei pazienti che arrivano in ospedale avevano una storia di 10 - 15 - 20 giorni di febbre a casa, di malessere, di stanchezza, fino poi arrivare a disturbi respiratori”. 1/n

“Quella che i medici chiamano dispnea, quando manca l’aria, e allora si chiama il 118 e si arriva al pronto soccorso. Lì abbiamo visto che molti malati poi andavano in rianimazione e molti di loro purtroppo non ne uscivano”.
2/n

“Quindi ci siamo chiesti: perché, pur non avendo esperienze sul campo di studi randomizzati, non iniziare prima il trattamento di questa malattia, alla prima insorgenza dei sintomi? Non aspettare tardivamente. E questo dato da numeri preliminari sembra appagare”. 3/n

“Nella nostra realtà sono oramai qualche centinaio di pazienti che abbiamo trattato a domicilio, alla prima insorgenza dei sintomi, con farmaci #antivirali e #idrossiclorochina, lasciando a casa un saturimetro e controllandoli tutti i giorni in remoto dall’ospedale”. 4/n

“Di questi pazienti ho i dati preliminari: dei primi 105 pazienti solo una percentuale molto modesta è stata poi ricoverata. E molti pazienti avevano broncopolmoniti e insufficienza respiratoria e sono stati curati a domicilio, in sicurezza e continuamente monitorati”. 5/n

“Secondo me il trattamento precoce può essere la via che ci può permettere di ridurre l’accesso agli ospedali e evitare che i pazienti muoiano”.
Luigi #Cavanna, Primario Oncologia Ospedale di Piacenza
1 Aprile 2020

Anche secondo me.

“Se non cominciamo a trattare il paziente a casa, andiamo ad intasare tutte le terapie intensive. Dobbiamo avere delle linee guida precise per non fare arrivare i pazienti troppo tardi”.
Carla Vittoria Brambilla
Medico di Famiglia

Grida nel silenzio.