Thread by @MariuzzoAndrea

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Fare ricerca significa doversi giustificare, perché si chiede di studiare coi soldi degli altri.
Per certe discipline è più facile, come per la medicina. Perché fare ricerca? Per salvare vite e migliorarne la qualità.
Ma non è sempre stato così.

Per 2000 anni la medicina non ha curato praticamente nessuno, e molte delle pratiche che effettivamente avevano qualche successo (chirurgia, ortopedia) erano a stento considerate medicina.
E i medici giustificavano se stessi in altro modo:

Perpetuavano una tradizione culturale secolare che aiutava a trovare il proprio posto nel mondo; offrivano pratiche e stili di vita rassicuranti; con la loro sola presenza davano l'idea che comunque andasse si stesse tentando il possibile.

Tradizionalmente, c'è un momento piuttosto preciso in cui la medicina ha potuto iniziare a giustificarsi coi risultati: quando intorno al 1800 Jenner inocula l'agente patogeno di un vaiolo attenuato, quello VACCINO, per immunizzare da quello "serio"

Prima si moriva per una malattia e poi quella malattia non si prendeva più, LETTERALMENTE, al punto che oggi di vaiolo non si ammala più NESSUNO. E da allora questo atteggiamento ci sta facendo sconfiggere malattie per cui prima se si moriva, si moriva e basta

Morali della favola?
1) Il sapere non è sempre uguale se stesso. Un ambito di studio che oggi sarebbe considerato così inutile da veder messa in discussione la sua esistenza nel panorama dei finanziamenti oggi ci tiene in vita;

2) Tutto questo è cominciato con una pratica, quella vaccinale, che oggi una minoranza rumorosa e molto strutturata sta mettendo a rischio.

Ricordiamocene. Di entrambe le cose.

*a se stesso

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