Thread by @JohannesBuckler

Non ero certo diversa dalle altre donne.
Però, malgrado la vita non certo facile, avrei voluto preservare se non la giovinezza almeno un minimo di bellezza.
Sapevo che non era possibile, perché tutti invecchiamo.
Quello che allora non potevo immaginare era il come.

Sì, perché bella ero bella. Da giovane.
Mi chiamo Mary Ann Bevan e sono nata a Londra il 20 dicembre del 1874 da una famiglia povera e numerosa. Una delle otto figlie. Per questo avevo dovuto cominciare presto a lavorare.
Trovando un posto come infermiera.

Avevo ventinove anni quando incontrai Thomas Bevan. Lui faceva il fiorista e tra noi fu subito amore a prima vista.
Eravamo felici insieme. Una vita normale. Quando cominciai ad avere problemi di salute. Cominciai a soffrire di forti mal di testa e dolori muscolari.

Avevo un sogno. Diventare madre e avere la possibilità di aiutare le persone. Ma i problemi di salute non mi abbandonavano. Cominciai a sentire che qualcosa stava accadendo al mio corpo. A cominciare dal viso, che cresceva e si distorceva. Stavo perdendo il mio solito aspetto.

I medici non potevano fare nulla. E il mio viso cominciò piano piano ad allungarsi. Stavo perdendo tutti miei tratti femminili. Le ossa si allungavano insieme agli organi interni.
Gli anni passavano e io diventavo sempre più brutta.

Ma la tragedia più grande fu la perdita di mio marito. Dopo undici anni di matrimonio. Così rimasi sola a crescere quattro figli. Da quel momento la mia vita non fu più la stessa. Oltre al dolore dovevo sorbirmi anche gli insulti e gli scherni della gente.

Dopo 11 anni di matrimonio ora ero una vedova con 4 figli. Senza soldi. A causa della mia malattia persi anche il lavoro. Nessun diritto. Ma avevo i miei figli da mantenere e cominciai ad accettare qualsiasi lavoretto che mi permettesse di sfamarli.
Poi anche quelli svanirono.

Poi un giorno lessi di quel concorso. C’era una grossa somma di denaro per la vincitrice. Per chi fosse stata votata come “La donna più brutta del mondo”.
Nessuna donna può pensare di essere tanto brutta, ma pensai ai miei figli.
Con quei soldi li avrei potuti sfamare.

Partecipai. E vinsi. La cosa più difficile fu leggere tutte quelle brutte cose su di me sui giornali. Era una cosa umiliante e degradante associare il mio nome e cognome alla donna più brutta del mondo.
Sopportai tutto per amore dei miei figli.

La cosa non finì lì. Mi invitarono negli USA per apparire in uno show dove persone “strane” si facevano vedere con lo scopo di far ridere la gente. Era qualcosa di crudele indossare abiti fatti apposta per essere ridicolizzati.
Superai anche quello per il bene dei miei figli.

Diventai la più famosa del gruppo. E tutti mi volevano. Dovevo guadagnare soldi alla svelta perché i medici mi avevano detto che non potevo guarire e che col tempo sarei peggiorata.
Sono morta nel 1933 a 59 anni.
Ho chiesto ai miei figli si seppellirmi in Inghilterra.

La malattia di Mary Ann è chiamata “acromegalia”. Una malattia dovuta a un tumore benigno della ghiandola ipofisaria responsabile dell’eccessiva e prolungata secrezione di ormone della crescita.
Oggi la medicina consente a molti pazienti un ritorno alla vita normale.

Questa è la storia di Mary Ann Bevan, una donna malata che diventò un fenomeno da baraccone per poter sfamare i suoi figli.
Allora, per tutti, “la donna più brutta del mondo”.
Oggi, per tutti noi, “la donna più bella e più coraggiosa del mondo”.