Poi cosa mi vengono a dire? Che non sarei mai stata capace di finire quella corsa. Figuriamoci vincere.
So benissimo come siamo considerate noi donne quando si tratta di motori.
So anche che se chiedi ad una bambina cosa vuole fare da grande non risponderà mai “pilota di auto”. Lo so.
Quello che voi forse non sapete, è che non bisogna mai sfidare una donna. Mai.
Sicuramente volete sapere qualcosa di me. Provvedo.
Mi chiamo Ewy Roqsvist, nata il 3 agosto 1929 in una cittadina della Svezia meridionale. Unica femmina di cinque figli in una famiglia di agricoltori. Laureata in medicina veterinaria.
Ogni volta era un salasso, anche se vincevo e scalavo tutte le classifiche.
E’ stato bellissimo vincere Campionato europeo di rally femminile e ricevere il premio direttamente dalle mani di Grace di Monaco.
Per poi finire alla Mercedes due anni dopo.
Io e la mia co-pilota Ursula Wirth.
Amica, anche lei veterinaria con la passione delle auto.
Ci facemmo notare da subito.
Come la Coupe des Dames al raduno di Monte Carlo del 1963.
Quando nel 1964, corsi con una nuova copilota, Eva Maria Falk, continuai a vincere.
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Per dimostrare alle donne che “non esistono limiti”.
Per ricordare agli uomini che una donna non va mai sfidata. Mai.