Mi chiamo Violet Constance Jessop.
I miei genitori venivano dall’Irlanda ed io ero la prima di nove figli. Ero ancora piccola quando la mia vita venne segnata da due disgrazie: la tubercolosi e la morte di mio padre, un allevatore di pecore.
Per poter tirare avanti senza l’apporto di papà ritornammo in Inghilterra.
Quando anche mamma si ammalò fui costretta ad abbandonare la scuola e a cercarmi un lavoro.
Fu così che il 20 settembre 1911 salpammo da Southampton con destinazione New York. Andavamo spediti quando all’altezza dell’isola di White il botto.
Ormeggiati a fianco del gemello dell’Olympic. La White Star Line aveva investito un mucchio di soldi nella costruzione di tre transatlantici gemelli.
Dovevamo quindi riprendere il mare in fretta.
Fino al febbraio del 1912.
Quando, in mare aperto, l’Olympic rallentò improvvisamente per poi fermarsi. Rottura dell’elica e addio traversata.
Era il 12 novembre 1916 quando salpammo da Southampton con destinazione Lemnos, in Grecia.
Dopo aver fatto rifornimento a Napoli, superammo lo Stretto di Messina, per arrivare all’altezza dell’isola di Kea.
Quando una tremenda esplosione scosse la nave.
Altri invece stanno pensando come procurarsi un amuleto a forma di corno. Tranquilli. Violet tornò d imbarcarsi nel 1920 effettuando 33 traversate sull’Olympic, e 36 sul Majestic. Per poi rimanere a terra