Senza materie prime, nafta, pezzi di ricambio, munizioni, siluri e attrezzature. E l'impossibilità
di ricevere aiuti dall’Italia.
In brutte condizioni, certo, ma a bordo c'erano marinai straordinari.
Potevano raggiungere in relativa sicurezza le coste dell’Arabia Saudita o dello Yemen,
neutrali, almeno nominalmente.
Ma tutti gli equipaggi si erano rifiutati.
Suez. Si doveva navigare di notte per evitare la Royal Navy e la RAF che, dopo la distruzione di quasi tutta l'aviazione italiana, dominava i cieli dell'Africa Orientale.
E c’ero io.
Eravamo troppi, c’erano feriti, e non c'era posto per tutti