Erano arrivati in tanti da tutta Italia, con ogni mezzo. Si cercava un posto in macchina, un passaggio (’a Mauro, che c’è ’n posto?). Era il 18 settembre 1977, al parco Ferrari, ed erano mezzo milione, c’è chi dice di più.
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2/7↕️
Sono lì per il discorso conclusivo della festa de L’Unità nazionale del segretario del Pci Enrico Berlinguer.
Ah, dimenticavo: siamo qui, a Modena. In quel comizio del leader del più grande partito comunista dell’Europa occidentale ci sarà l’apertura al compromesso storico.
3/7↕️
Esperienza politica che durerà poco, e che segnerà il lento declino del Pci.
Dunque quel comizio, con tutta quella gente, sarà l’apice di quella storia politica e rimarrà indelebile nella memoria di chi c’era.
4/7↕️
Antonello c’era. Scrive una canzone, non sappiamo esattamente in che momento (uscirà nel 1979, nell’album Buona Domenica), ma raccoglie tutti i segni premonitori di quell’evento.
5/7↕️
Modena, quella canzone che paragona la vita a “Coca cola fredda nella gola”, è l’eco di quell’arena, la voglia di scappare via lontano. La disillusione. Un’analisi, anzi un’autoanalisi, come si usava dire tra compagni, forse troppo severa. Fatta ancora a caldo.
6/7↕️
“Con i nostri sorrisi tristi, a parlarci ancora di noi/E non c'è niente da scoprire, niente da salvare/Nelle nostre parole.”
A rendere ancor più memorabile, se vogliamo irresistibilmente amara questa canzone, ci si mette il graffio del Gato.
7/7⬆️
Quel sax straziante di Barbieri la avvolge e le regala un vestito inconfondibile, oggi ancora più godibile perchè la drammaticità politica del momento si è sbiadita col tempo.
#UnaCanzoneAlGiorno #23novembre
1️⃣Nel romanzo Vita d'artista di Carlo Cassola il protagonista è uno scultore, dietro al quale molti hanno visto Guttuso e altri artisti del periodo (siamo nella seconda metà dei ’70). Anche l’artista di oggi è una scultrice.
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2️⃣Oltre ad essere una cantante, ovviamente. E dunque il senso del suo essere artista, le emozioni che prova e che cerca di mettere nella sua arte non li rappresenta con una scultura, ma con una canzone. Si presta meglio e raggiunge più persone.
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3️⃣Una passeggiata notturna, solitaria, piena di sensazioni e spunto per riflettere sul fuoco che brucia dentro. Esprimersi prima come necessità personale che come ricerca dell’approvazione degli altri. Un equilibrio sempre precario tra euforia e profonda malinconia.
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#UnaCanzoneAlGiorno #22novembre
1️⃣Vi ricordate il finale di Mars Attacks di Tim Burton? Dopo l’invasione aliena, la pochezza della classe dirigente che avrebbe dovuto contrastarla, la gente comune che trova il modo di salvare l’umanità, tutto torna idilliaco. Lo so, è un film.⬇️
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Ma un film divertente, necessario di questi tempi. Quindi usiamo la canzone benaugurante che chiude il film, perchè mette allegria, come la faccia del cantante che la canta dal 1965, sempre con lo stesso effetto.
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3️⃣
E’ il secondo singolo del gallese Tom Jones, che la intercetta mentre era destinata ad essere cantata da Sandy Show e la incide con il suo vocione. Conquista prima l’Inghilterra poi gli Stati Uniti, e da allora non passerà più di moda.
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#UnaCanzoneAlGiorno #21novembre
1️⃣La canzone scelta oggi spiega in parte lo scarso successo di questa rubrica e il mio essere geneticamente e fottutamente (nel senso che me ne fotto) di nicchia. Perchè l’album nel quale è contenuta questa canzone io l’ho amato perdutamente.
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2️⃣
Al punto che per scegliere una sola canzone da questo disco ci ho messo ore. E ho fatto la scelta più popolare.
Questo disco esce nel #1993, subito dopo il festival di #Sanremo, il primo che ho seguito da inviato.
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3️⃣Lei era tra le nuove proposte. Ci arrivò dopo anni di gavetta, di palchi, di dischi da corista. E non dischi qualunque. Quelli di Dalla, degli Stadio, di De Gregori. Infatti quella canzone l’aveva già cantata a Radio Rai, nel mezzo di un concerto di Dalla.
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#UnaCanzoneAlGiorno #20novembre
1️⃣Contrariamente a quanto si possa pensare, l’adagio ”Roma non è stata costruita in un giorno” non ha origini italiane, e men che meno antiche quanto l’impero romano. Appare nella raccolta di poesie Proverbe au Vilain, in Francia nel 1190.
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2️⃣E’ una pubblicazione simile al calendario di frate indovino, con poesie francesi medievali seguite da un proverbio o da un detto popolare e dalla frase "O così dice il contadino". In lingua inglese apparve in una pubblicazione del 1500, che trasse in inganno anche la regina.⬇️
3️⃣Elisabetta (Prima, non l’attuale, anche se potrebbe sembrare) citò la frase tradotta in latino in un discorso a Cambridge nel 1563, pensando ad una origine risalente all’antica Roma. La band di oggi la canta in inglese, e senza fronzoli la utilizza nel modo giusto.
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0️⃣Qualcuno mi ha detto che questa rubrica (#UnaCanzoneAlGiorno) è troppo di nicchia. Non mi pare, ma per tutta risposta oggi entriamo con tutti e 280 caratteri per volta in una nicchia vera. E vediamo di allargarla.⬇️
⬆️ #UnaCanzoneAlGiorno #19novembre
1️⃣Mario Caserini è uno dei primi registi del cinema italiano. E’ ancora il cinema muto, e a lui si deve uno dei capolavori del periodo. E’ del 1913, ed è anche il primo film di un’attrice destinata a diventare una diva, Lyda Borelli.
2️⃣Si intitola Ma l'amor mio non muore ed è la melodrammatica storia di Elsa Holbein, figlia di un alto militare e cantante di successo che non potrà coronare il suo amore con un principe per via di un passato di torbidi intrighi marziali.
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#UnaCanzoneAlGiorno #18novembre
1️⃣Hadj Brahim è lontano dalla sua Algeria, a Parigi. Fa il musicista e nel suo paese è abbastanza noto. E’ il portabandiera del raï, genere di musica araba molto contaminato con i suoni spagnoli e francesi, con testi molto libertini. E’ in fuga.⬇️
2️⃣Per anni ha suonato la sua musica nei luoghi turistici della costa, ma di passaggi in radio neanche a parlarne. Troppo audaci i suoi testi, specie su temi come la liberazione delle donne dalle limitazioni delle leggi islamiche. Ma i problemi sono arrivati dopo.
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3️⃣A metà degli anni ottanta il governo algerino decide di valorizzare il festival della musica raï che si teneva in forma semiclandestina a Orano, la città natale di Hadj Brahim, che di cognome fa Khaled e in arte aggiunge Cheb, il giovane. Il festival ha una vasta eco.
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