Thread by @MariuzzoAndrea

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Comincia sempre così: identificazione.
Le leggi razziali italiane del 1938 cominciano, si può dire, con un censimento. E da questi risultati Giovanni Gentile, direttore della Scuola Normale, non è tranquillo, anche se potevano andare peggio

Quella scuola di cui era l'allievo più illustre, in cui aveva trovato a suo tempo una seconda famiglia e che dal 1928 era diventata la sua fortezza, il modello di come poteva essere la cultura italiana sotto la sua guida mentre il regime smontava pezzo per pezzo...

...quello che aveva costruito nel 1923, aveva sempre ospitato studenti ebrei (piuttosto, da quando ci aveva messo mano lui erano sparite le studentesse, ma questa è un'altra storia). Per caso, o forse per miracolo, ciò non avveniva nel 1938. Nella Scuola Normale storica...

...quella delle discipline "pure", Lettere e Scienze. Ma per volere di Gentile erano sorti da qualche anno altri due collegi, quello per gli studenti di Giurisprudenza e Scienze corporative, il "Mussolini" (nome che ha garantito sempre buoni finanziamenti), e il Collegio medico

Qui gli studenti ebrei c'erano, uno per collegio. E poi c'era quel lettore di Tedesco trentenne, Paul Oskar Kristeller, sempre così gentile, per cui era prevista la perdita del posto e anche di più. Lui era ebreo straniero, per lui c'era l'espulsione, e per lui...

...tornare al suo paese significava tornare in Germania, dove non lo avrebbero accolto a braccia aperte, anzi, Gentile temeva, da quello che gli aveva raccontato pure con un qualche entusiasmo giovanile Cantimori, che lassù per gli ebrei sarebbe andata sempre peggio

Gentile, chiariamo, alla "razza" non ci crede. Usa questa parola tra virgolette, il che, negli anni Trenta, ha implicazioni teoriche che spesso non accetta nemmeno chi si oppone esplicitamente a politiche razziste. Ma Gentile è anche fascista, fiero di esserlo soprattutto...

quando il regime è in difficoltà o fa cose con cui lui non è d'accordo. Per lui il fascismo E' la nazione, opporvisi esplicitamente significa darsi al marricidio e perdere la propria identità, diventare dei sabotatori, né più, né meno. Quello che si può fare...

...di fronte alle leggi razziali, è salvare gli individui che hanno mostrato col loro spirito di servizio di meritare l'impegno ad personam, e non si sa se nella sua mente Gentile pensa che questo sia sufficiente, o spera che da lì si possa arrivare a mettere in discussione tutto

Com'è, come non è, Kristeller si sistema in modo relativamente facile. Prima che arrivi l'espulsione, visto che ha ancora il passaporto con cui è venuto in Italia, lo si manda il più lontano possibile, in America, pieno di lettere di raccomandazione di pregio...

...per tutti i dipartimenti umanistici d'oltreoceano. Il ragazzo là si rifarà una vita, e che vita, ma quello che per lui ha fatto il direttore della Normale non lo scorderà mai, e ricambierà il favore come ha imparato dai colleghi americani
biblio.sns.it/en/collezioni/…

Restano gli studenti: a Legge Giorgio Fuà, figlio di un agiato medico, e a Medicina Bruno Bassani, da poco rimasto orfano ma anche lui benestante (suo cugino Giorgio ce lo avrebbe fatto sapere più avanti). L'università possono continuare a farla senza problemi perché gli ebrei...

...non possono più iscriversi, ma possono finire i corsi inizati. Ma tutte le borse e i posti di studio a rinnovo annuale (come quello alla Normale, che ogni anno va confermato coi risultati) non possono essere rinnovati. Che fare per loro? Resta la strada della discriminazione

Perché ebrei che si sono illustrati andando al di là dei limiti della loro razza possono essere esentati dalle politiche razziste, e così le loro famiglie. Alla fine i discriminati saranno pochissimi, ma qualche pezza d'appoggio per questi due c'è

I loro padri hanno fatto la Grande guerra servendo il paese con onore e venendo decorati, e questo è uno dei possibili criteri. Poi, viste le famiglie, magari si potrebbero oliare gli ingranaggi giusti, chissà...
Ma serve anche un ministro dell'Educazione nazionale disponibile

E Bottai non lo è. Con Gentile ha vecchi rapporti di collaborazione, le scienze corporative pisane le hanno fatte nascere loro quasi dal nulla, ma i tempi sono cambiati. Gentile non è più così influente, anzi deve lui a Bottai il fatto di essere ancora alla testa della Normale...

...dopo che De Vecchi lo aveva sostituito praticamente per dispetto. E il corporativismo, via, non tira più tanto. In Italia l'economia si gestisce con l'intervento diretto dello Stato, ormai, e per forgiare la nuova classe dirigente serve una bella battaglia antiborghese...

...come possono essere appunto le leggi razziali, di cui Bottai si fa solerte promotore.
Così, quando da Pisa arrivano gli incartamenti su Fuà e Bassani, Bottai forse nemmeno li legge, e intima a Gentile di obbedire alle leggi senza rompere le palle.

Anche Fuà e Bassani, per fortuna, sopravviveranno, il primo in Svizzera, dove studierà economia diventando uno dei maggiori intellettuali di gestione dell'Italia repubblicana, e uno in Argentina, da cui poi tornerà per esercitare la professione medica a Milano

Gentile, sappiamo come è finito, e se devo scegliere un personaggio storico a cui non saprei se fare una statua o abbatterla, direi lui. Forse, un'aula alla Normale ci potrebbe anche stare, oltre alla discussa e un po' pilatesca targa all'università

Le sue, però, non furono le uniche reazioni all'espulsione dei due studenti ebrei dai collegi della Normale. Se ne interessò anche il federale di Lucca, perché nel concorso per il Collegio medico appena svolto il figlio di suoi conoscenti era idoneo, ma primo dei non ammessi...

...visto che si è liberato un posto, scrive alla segreteria della Normale e a Bottai stesso, non si potrebbe fare qualcosa?
Per la cronaca quel qualcosa si farà, e il ragazzo entrerà. Perchè quando bisogna combattere per una causa noi italiani siamo csosì, non ci ferma nessuno

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