In un paese minimamente decente la questione della cura degli anziani sarebbe tra le priorità della politica. Un terzo della popolazione italiana ha più di 65 anni, eppure non esiste un sistema per l'accudimento degli anziani. Lo stato se ne lava le mani, così le
famiglie devono prosciugare i loro risparmi per pagare badanti che fanno un lavoro logorante, precario, spesso senza tutele. Fardelli di cura che passano dalle spalle delle figlie a quelle delle badanti, da donna a donna, con gli anni che passano per tutte. E spesso
donne di 70 anni si trovano a non riuscire più a prendersi cura dei genitori di 90, e allora assumono badanti di 60. E gli acciacchi, e il logoramento, e la vecchiaia rendono l'ultima età della vita un incubo per tutti*. L'unica 'idea' che é venuta allo stato é stata di
trasformare le case di cura - già business paramafioso per tanti - in luoghi di sterminio da Covid.
Ma non deve essere per forza così. Tutta questa sofferenza non è parte della vita. É una scelta politica fatta perché ci sono donne su cui si può scaricare il problema, che sono
Ma non deve essere per forza così. Tutta questa sofferenza non è parte della vita. É una scelta politica fatta perché ci sono donne su cui si può scaricare il problema, che sono
disposte a spendere tutto quello che hanno per un po' di sollievo. Lo stato maschilista ci vede come bestie sacrificali che per gli altri devono dare tutto il loro sangue. Ogni goccia di energia e salute e ogni risparmio accumulato in anni di lavoro. Donne che per accudire
gli anziani - i loro genitori o quelli di altri - si consumano più in fretta di loro, ingoiando psicofarmaci come caramelle, con le ernie e l'artrosi e la sciatica a forza di sollevarli. Perché non stiamo prendendo a sassate i politici per questo?
