Perché io a dottore, ci volevo sempre giocare.
Papà mi aveva però trasmesso qualcosa di veramente importante, quello sì.
A Castelplanio, dove ero nato ero tutto casa e parrocchia. Alle discoteche preferivo l’organo della Chiesa di San Sebastiano.
Amavo suonare il pianoforte.
Quel 28 febbraio del 2003.
L’uomo che salvò il mondo dal contagio donando la sua stessa vita.
«L’uomo giusto nel luogo giusto e nel momento giusto. Una coincidenza sorprendente, miracolosa per l’umanità».