“Senti bello, ma dove hai imparato strategia? A un corso per corrispondenza?”
Si trattenne.
E allora il Duce continuò.
“Benito, ti avevo già avvisato durante l’incontro scorso al Brennero di non prendere iniziative. Sei di coccio, vedo”. Poi continuò.
Come dici? E’ stato Ciano? Con il beneplacito del conte Jacomoni vicerè dell’Albania e del generale Visconti Prasca?”. Certo, come no.
E allora perché hai dichiarato “Do le dimissioni da italiano se qualcuno trova difficoltà a battersi con i Greci?”
Sicuramente piccolo, pensò il Duce.
Aveva predisposto tutto nei minimi dettagli. La Grecia sarebbe stata sua in pochi giorni, senza colpo ferire. E così Hitler avrebbe dovuto riconoscere la grande potenza italiana.
Ciano guardò fuori dalla finestra la neve che stava scendendo copiosa su Roma.
“Chissà i nostro poveri soldati in Grecia”, disse Ciano.
“Meglio se i deboli muoiono. Rimarranno solo quelli forti. E si migliorerà la razza italiana”, rispose il Duce.