Thread by @carlogubi

Alcuni dati di realtà per quelli che vogliono ragionare di Piazza Alimonda e Carlo Giuliani: La pistola era già puntata quando Giuliani non aveva ancora toccato l'estintore.

2) Chi si è assunto la responsabilità di aver sparato a dichiarato a caldo di aver sparato alla cieca e non per difendersi da un estintore.

L'estintore (impugnato DOPO che la pistola era stata puntata sui manifestanti) era a quattro metri, come hanno dimostrato la foto di Marco D'Auria e l'incidente probatorio, e non sotto la camionetta come suggerisce la foto schiacciata dal teleobiettivo.

Dato che il rapporto di causa ed effetto tra l'estintore e uno sparo alla cieca è smentito dai fatti da 19 anni, vi chiedo nel vostro interesse: smettetela di fare la figura degli ignoranti fascisti giustificando la morte di un ragazzo con un estintore. E fatevi delle domande.

Se davanti a questi dati di realtà sei in grado di capire che l'estintore non c'entra nulla con quei fatti, dopo 19 anni ti propongo di ragionare su altre informazioni, raccolte in video dalla famiglia Giuliani:

carlogiuliani.it/multimedia/test

Nelle foto della scientifica c'è un sasso sporco di sangue che in foto precedenti era pulito e in altra posizione, ma "sparisce" nella foto in cui un carabiniere si avvicina al corpo di Giuliani, dove viene fotografata una ferita e una lacerazione ossea consistente sulla fronte.

Quando arrivano le telecamere di Canale 5, il Vicequestore Adriano Lauro improvvisa una sceneggiata, incolpando un manifestante: "l'hai ucciso tu con il tuo sasso". Qui il video e le prime dichiarazioni di Lauro.

Perché il fotografo Eligio Paoni, presente in Piazza Alimonda, viene picchiato, malmenato e minacciato, con la distruzione dei suoi rullini e dei suoi apparecchi fotografici? Questa violenza reale è più accettabile della violenza ipotetica di un estintore?

Perché le indagini sulla morte di Carlo Giuliani vengono archiviate con una ordinanza che nega le leggi della fisica e fa viaggiare il suono con la stessa velocità della luce per giustificare il fantomatico rimbalzo del proiettile che ha ucciso Giuliani su un calcinaccio volante?

Perché a Genova la piazza è gestita da reduci della Somalia e da gente che dichiara serenamente di adottare con i manifestanti per la gestione dell'ordine pubblico il medesimo atteggiamento utilizzato in scenari di guerra?

osservatoriorepressione.info/dalla-somalia-…

carlogiuliani.it/archives/pillo…

Di fronte a questi dati di realtà puoi decidere se chiedere verità e giustizia allo Stato, se ignorarli o se impegnarti perchè in Italia non ci siano più ragazzi uccisi, violenza di strada, e menzogne di stato. Fai quel che vuoi, ma non umiliarti con altre scemenze sull'estintore

Se pensi che trovarsi davanti un ragazzo di 165 cm con un estintore in mano dia il diritto di sparare, chiediti come reagire verso chi infierisce sul corpo di un moribondo, picchia fotografi inermi, distrugge apparecchi fotografici e improvvisa depistaggi mal riusciti.

Fin qui ho elencato solo una parte di tutti i misteri e gli orrori di Piazza Alimonda. Se vuoi scoprire quanto può essere manipolata una giustizia e finta una democrazia quando cominciano a parlare le pistole e i manganelli, vai su carlogiuliani.it

carlogiuliani.it/archives/pillo…

Altre informazioni sul G8 del 2001, sulle violenze della Diaz e di Bolzaneto, sul Genoa Social Forum e sui retroscena di quella grande stagione di partecipazione sociale li trovi nel libro "Genova, Nome per Nome" che ho reso disponibile in rete.

web.giornalismi.info/gubi/articoli/…

Dal 2001 i dati di realtà ci danno ragione: a Genova avevamo ragione sulle migrazioni, sulla finanza predatoria, sulla difesa dell'ambiente e della pace, sui rischi dell'economia globalizzata. Poi abbiamo avuto ragione anche su Piazza Alimonda, Diaz, Bolzaneto e la repressione.

Puoi negare o ridicolizzare quelle ragioni, ma di fronte alla storia, alla cronaca, ai dati di realtà e alle conseguenze devastanti delle politiche che abbiamo cercato di combattere, chi protestava a Genova era nel giusto, e aveva torto chi ha represso nel sangue quella protesta.