Io però cominciai a pensarla diversamente.
Da quella sera di Natale del 1977.
A Roma rimasi due stagioni. Due anni splendidi, anche senza essere titolare.
Per la loro rieducazione.
E quello che mi faceva più rabbia, il mio impegno coi disabili.
Mi accusavano di scarsa professionalità.
E la mia carriera sarebbe finita lì, se non fosse stato per lui…
Il ricavato di 700 mila lire non fu un granchè, ma era già qualcosina.
Lui prima di tornare a Milano mi diede un assegno. Con gli occhi lucidi.
Come i miei e di Raffaella quando vedemmo la cifra. 70 milioni (settanta milioni).
Non ci potevamo credere.