Thread by @LuigiDeBiase

(Thread) C'è una canzone che si sente da giorni a tutto volume nelle strade di #Minsk. Si intitola Peremen (Перемен). L'autore, Viktor Tsoy, è morto esattamente trent'anni fa, il 15 agosto 1990. Anche se, come dicono i suoi fan, "Tsoy zhiv", Tsoy vive 1/n

2/n "Peremen" significa più o meno "cambiamento": non è un caso che questa canzone sia diventata l'inno delle proteste in #Bielorussia e di decine di altri movimenti di qualsiasi colore politico che hanno attraversato negli anni il mondo post sovietico

3/n Viktor Tsoy ha suonato per la prima volta Peremen nel 1986. Il testo dice:

Cambiamento! - chiedono i nostri cuori / Cambiamento! - chiedono i nostri occhi / Nelle nostre risate e nelle nostre lacrime / E nelle pulsazioni che attraversano le vene / Aspettiamo il cambiamento

4/n Per capire l'entità dell'influenza. Secondo la rivista Russkiy Reporter, Peremen è fra le dieci poesie più conosciute in Russia. Qui sotto la prima della Pravda di oggi, edizione bielorussa: in apertura le botte ai manifestanti, di spalla l'anniversario della morte di Tosy

5/n La musica di Tsoy e del suo gruppo Kino è la colonna sonora degli anni Ottanta in Unione sovietica. Musica di cortili, pianerottoli, appartamenti condivisi. La sua è l'ultima voce di Leningrado, prima che la città tornasse a chiamarsi Pietroburgo

6/n Viktor Tsoy non aveva una bella voce, ma possedeva un infinito senso della musica. Nella maggior parte dei casi le cover dei suoi pezzi sono molto meglio dell'originale. Vedi il brano "Kukushka" interpetato da Polina Gagarina per il film Sevastopol'

7/n Negli anni Ottanta Viktor Tsoy ha interpretato un paio di film che sono considerati cult, e che sarebbe bello vedere tradotti in Italia. Uno si intitola Assa. E' un giallo psichedelico girato in Crimea. L'altro, Igla (ago), cominciava con questa scena:

8/n Il brano all'inizio di Igla si intitola "Una stella chiamata Sole. Dice così:

La città ha duemila anni / Vissuti alla luce di una stella chiamata Sole / E da duemila anni è guerra / Una guerra senza motivi particolari / Un affare per i giovani / un rimedio contro le rughe

9/n "Zvezda po imeni solnce" è forse il brano più conosciuto di Viktor Tsoy. Assieme a Gruppa Krovi (Gruppo sanguigno), che parlava sottotraccia, a metà degli anni Ottanta, della guerra in Afghanistan. Qui un video con testo tradotto in inglese

10/n Viktor Tsoy, come detto, è scomparso il 15 agosto del '90 in un incidente stradale. Pochi mesi e avrebbe visto il cambiamento che cantava. Dopo la morte è uscito un album postumo, l'Album Nero, con alcuni pezzi inediti. Il mio preferito è questo, Leto

11/n "Leto" significa "estate", ed è anche il titolo del film che il regista russo Kirill Serebrennikov ha dedicato a Viktor Tsoy un paio di anni fa. Il film è uscito quando Serebrennikov era ai domiciliari per truffa. Proprio il mese scorso gli è stata concessa la libertà.

A San Pietroburgo in una cantina sull'isola Petrogradskij c'è un minuscolo locale in cui ascoltare ogni sera dell'anno le canzoni di Viktor Tsoy. A Mosca, sull'Arbat, un muro dedicato alla sua memoria. La musica di quel tempo suona ancora, oggi, nelle strade di Minsk 12/12