Thread by @dottorpax

Quando a marzo si parlava di investire nella didattica a distanza, in modo coordinato a livello nazionale, per garantire il recupero dei mesi persi, aiutare chi era rimasto indietro, prepararsi in caso di nuove ondate, ed evitare l'acuirsi delle disuguaglianze sociali (ma queste

paiono interessare solo su carta e se si parla di soldi, mai di opportunità formative), era tutto un disquisire di rapporto docente-allievo (spesso da gente che non ha insegnato 10 minuti della propria vita), di mancata socialità, di impossibilità di obbligare docenti di una

certa età a usare le nuove tecnologie (quando un archivio nazionale avrebbe invece aiutato in tali situazioni), et similia. Insomma, in perfetto stile italico si è preferito passare il tempo a trovare difetti alla DAD, anziché vederne il potenziale formativo e di ausilio.

Sono comparsi articoli terrificanti, che hanno giudicato la DAD inefficace, con argomenti che definire ridicoli è puro eufemismo.
Trovate un esempio in questa discussione:

https://twitter.com/dottorpax/status/1293148073309413378?s=20

Nessuno sano di mente ha mai proposto una scuola tutta online, specie dall'oggi al domani. Tutti i sostenitori della DAD hanno sottolineato le opportunità offerte, non solo come soluzione temporanea alla crisi, ma anche in ottica di miglioramento dell'offerta formativa,

senza nulla togliere, anzi!, alle lezioni in presenza, al rapporto tra docente e allievo, all'apprendimento sociale.
Comunque, alla fine della storia, il non aver pensato a queste cose quando si poteva, quando c'era tempo per creare qualcosa di utile e anche bello, avrà la solita

conseguenza: essere impreparati. Studenti e docenti lasciati a soluzioni artigianali, a volte eccellenti ma spesso inadeguate. Tempo perso, boutade con rotelle, MinCulPop 2.0.
Temo vedremo un brutto balzo nella dispersione scolastica, massima stigma del nostro sistema scolastico.