Un po’ in ritardo perché sono in giro per Milano, ma ecco #unacanzonealgiorno di oggi. 👇🏻
( proposito, amici milanesi, stasera c’è la presentazione di #suoninelletere al Ride, 19,30, non mancate!)
Suzanne guarda dalla finestra un gruppo di bambini giocare. Erano tutti gioiosi. Tutti tranne uno, che sembrava estraneo al gruppo. Decide che Luka può essere il nome giusto per questo essere delicato, che sembra diverso dagli altri. ⬇️
⬆️Un po’ le ricorda lei da piccola. Quando a 9 anni scoprì che Ed, lo scrittore portoricano che lei aveva sempre chiamato papà, era in realtà solo il compagno di sua madre. Niente sangue ispanico, dunque, nel suo sangue. Eppure era cresciuta in quella comunità…⬇️
⬆️Tanto a New York puoi essere quello che vuoi. E Suzanne studia danza nella scuola di Saranno Famosi. Ma la sua passione è la musica. Scrive poesie, che poi diventano canzoni. All’inizio le cose non vanno tanto bene.⬇️
⬆️Una sera vede sul palco Lou Reed e rimane folgorata. Lo siamo stati tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di vedere un suo concerto. Capisce che si possono scrivere canzoni di successo anche parlando degli ultimi, di temi lontani da cuore sole e amore.⬇️
⬆️E allora racconta la storia di Luka, un bambino che vive al secondo piano e che è maltrattato dai genitori. La scrive in prima persona, come se fosse Luka stesso a raccontarla. La sussurra quasi in un disco che si chiama Solitude Standing e tutto il mondo si accorge di lei. ⬇️
⬆️Solo anni dopo confessò che la canzone era molto autobiografica, ma in fondo ce ne eravamo accorti. L’importante è che Luka abbia avuto voce e forza per raccontare quello che gli stavano facendo.
#UnaCanzoneAlGiorno #6ottobre
Ci sono delle canzoni che riemergono chissà da dove ogni volta che servono. Tutti ne abbiamo almeno una. Oggi vi svelo la mia, e con l’occasione ripropongo una canzone e un cantautore che non possono essere dimenticati.
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La storia della canzone è nota, perchè Pierangelo l’ha raccontata più volte. Fu la reazione alle parole di un discografico, che gli chiedeva di scrivere canzoni più facili, più popolari. Lui scrisse questa, la portò alla casa discografica, e tutti apprezzarono.⬇️
⬆️ Tutti tranne uno, ovviamente, che forse per questo poco dopo si licenziò. Anche il pubblico apprezzò, decretando su tutta la linea la vittoria di Pierangelo Bertoli da Sassuolo. Vale per la musica, per la sua vita, ma si applica facilmente ad ogni ambito della vita di tutti.⬇️
#UnaCanzoneAlGiorno #4ottobre
Erano più o meno 15 anni che non venivo a Milano.
Ma cosa ho fatto in tutto questo tempo?
Cose, ma in nessuna c’è più entrata Milano.
Prima di smettere di colpo, ci venivo spesso.
I miei lunghi viaggi in treno avevano una colonna sonora fissa.⬇️
⬆️Una canzone che ho talmente amato che per un periodo è stata la suoneria del mio telefono. Non saprei come spiegarlo, ma questa canzone fotografava esattamente la stessa Milano che vedevo io. Del resto l’ha scattata un romano, che ci veniva partendo dal mio stesso quartiere.⬇️
⬆️Quindi con il pregiudizio di chi ancora ama ripetere che la cosa più bella di Milano è il treno per Roma, anche se ormai ci crede sempre meno.
Allora riguardiamo questa fotografia che Alex Britti ha adagiato su questa meravigliosa chitarra slide.⬇️
#UnaCanzoneAlGiorno #2ottobre
Un giorno Alice arrivò ad un bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull'albero.
- "Che strada devo prendere?" chiese.
La risposta fu una domanda:
- "Dove vuoi andare?"
-"Non lo so", rispose Alice.
"Allora, - disse lo Stregatto - non ha importanza”⬇️
⬆️No, non deve essere andata proprio così quando Alice incontrò lo Stegatto, che per l’occasione aveva le fattezze di un giovane Franco Battiato. Anche Alice, a dire il vero, non aveva proprio le fattezze di quella persa nel paese delle meraviglie. ⬇️
⬆️Certo, era (ed è!) bellissima, ma tutt’altro che sprovveduta. Già due album, con un certo successo, ma non aveva ancora trovato la sua strada. Furono lo Stregatto/Battiato, il Cappellaio Matto Giusto Pio e la Lepre Marzolina Angelo Carrara a indicargliela. ⬇️
C’è un momento nella vita in cui tutto ruota intorno ad una domanda, composta da una sola parola. Perchè?
Ed è difficile trovare una risposta quando già la domanda non è chiara.
Ad Anne da Aberdeen accade vicino ai 40 anni.
Perchè? Anzi, Why?
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⬆️Aveva sognato di fare la cantante, era diventata un’artista, un’icona riconosciuta in tutto il mondo. Insieme a Dave nel 1980 era fuggita dalla band, The Tourists, per provare a mischiare il loro amore con un nuovo progetto artistico. L’amore era presto finito, l’arte no.⬇️
⬆️E furono successi, di quelli che ancora oggi si cantano e ballano, e tante icone diverse: Anne, che nel frattempo per tutti è Annie, è l’immagine simbolo degli anni ’80: androgina, luccicante, bellissima, gioiosa ma con una venatura malinconica, nella voce e negli occhi.⬇️
#UnaCanzoneAlGiorno #20luglio
Oggi parliamo di un record. Uno vero, di quelli che finiscono sul Guinness dei Primati, se ti ricordi di chiamare un notaio. E’ il 6 ottobre 1990, Teatro dell'Elfo, Milano. Il palco è attrezzato con cucina, letto, divano. Si comincia mezzogiorno.⬇️
⬆️La sfida è quella di cantare la stessa canzone, senza interruzioni, per il più lungo tempo possibile. La canzone scelta è semplicissima: due accordi. Si chiama Ti Amo ed è una variante di una canzone che parla del rapporto conflittuale tra giovani uomini e giovani donne. ⬇️
⬆️Nel ruolo dell’uomo, accomodante e focalizzato su un solo obiettivo, Rocco Tanica. Nel ruolo della donna, volubile e contraddittoria, Stefano Belisari, in arte Elio. A sostenerli in questa follia svariati musicisti e ospiti, tipo Mauro Pagani, Ligabue ed Eugenio Finardi.⬇️
#UnaCanzoneAlGiorno #19luglio
All’alba degli anni ’70 la band aveva bisogno di cambiare strada. Perchè di strada, in ogni senso, ne aveva fatta tanta negli ultimi anni.
Erano partiti come Warlocks ma poi dovettero cambiare: un gruppo con questo nome esisteva già. ➡️
⬅️A dire il vero il nome si liberò presto, perchè anche quegli altri decisero di cambiarlo, e scelsero Velvet Underground.
Ma Jerry, Bob, Ron, Phil e Bill avevano estratto a caso due parole da un vecchio vocabolario. Era venuto fuori Grateful e Dead. ➡️
⬅️Il “morto riconoscente" con la sua psichedelia aveva conquistato la Summer of Love di San Francisco, una stagione irripetibile.
Dunque meglio cambiare. Tornare alle radici: al rock, al folk, al blues, al cantautorato. Un po’ come facevano gli amici Crosby Still & Nash.➡️