Il progressismo liberal: "la furia del distruggere".
L'ideologia per cui i nostri padri sarebbero dei cojoni superstiziosi mentre i nostri miliardari openminded degli illuminati grazie alla scienza obiettiva.
La borghesia al potere è stata la più grande disgrazia dell'umanità.
Dalla società forgiata dal pensiero di Platone e Aristotele, alla società distanziale costruita sotto la spinta del calcolo, del profitto, dell'efficienza.
Dal Partenone e dalle cattedrali gotiche, al nulla totale in ogni campo, al relativismo e al nichilismo totale di oggi.
Il progresso della tecnica ha sostituito il progresso dello spirito e delle arti, l'accumulazione ha sfregiato i paesaggi, ovvero il progresso capitalistico ha distrutto tutto ciò per cui vale la pena vivere.
Il progresso materiale di pochissimi è stato il regresso di tutti.
In breve: sostituire il filosofo e il mistico con l'usuraio - oggi chiamato IA - non è stata una scelta geniale.
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Per chi non ha ancora capito che la mondializzazione non sarà l'americanizzazione del pianeta, ma la sua cinesizzazione, ricordo questa perla del noto maoistamarxistaleninista David Rockefeller, il padrino delle meraviglie della globalizzazione:
“Whatever the price of the Chinese Revolution, it has obviously succeeded, not only in producing more efficient and dedicated administration, but also in fostering a high morale and cummunity propose. The social experiment in China under Chairman Mao's leadership is one of the
most important and successful in human history.” (David Rockefeller, New York Times, 1973)
Se vi chiedete perché l'URSS diede sempre una spinta progressiva al mondo, mentre la Cina vive coi soldi nostri, be', la risposta ce l'hanno i banchieri da almeno mezzo secolo.
Non è che gli interessi della comunità prevalgano su quelli dei singoli, semplicemente succede che l'esistenza della comunità è la condizione di esistenza anche dei diritti dei singoli. Quando questi però vengono sacrificati oltre una certa misura lo stesso legame comunitario
viene meno: non c'è una formula matematica, le scelte sono rimesse alla prudenza dei politici. Ma proprio perché il bilanciamento si basa su valutazioni con un inevitabile ampio margine di opinabilità, è bisognoso di tutte le informazioni e i ragionamenti possibili; va quindi
sempre salvaguardata - stando con Kant - "la libertà della penna", cioè la possibilità di criticare. Per questo motivo un provvedimento come quello di radiare i medici critici sarebbe assolutamente inaccettabile anche se l'emergenza ci fosse davvero (nel qual caso però
«Per il loro tipo di cultura, qazi, ulama e pandit erano, da tempo immemorabile, gli elementi più conservatori dell'intera società indiana. Sintomaticamente, nel corso
della storia indiana,
praticamente ogni monarca innovatore si era scontrato con il loro tradizionalismo e, nonostante alcuni ritorni di fiamma (ad esempio sotto Aurangzeb nel caso degli ulama) , il loro potere era stato continuamente eroso e ridimensionato (anche se aveva
la tendenza a riprendere
quota nei periodi di crisi, in cui il potere politico
era in difficoltà) .
Ora, per la prima volta da tempo immemorabile, un potere imperiale in ascesa si rivolse a questa classe di eruditi per averne indicazioni sui contenuti delle leggi. Di conseguenza, le autorità inglesi
"È estremamente fuorviante confondere le persone sane asintomatiche, positive al tampone, con i “contagiati” (che per definizione devono essere malati).
"Se l’asintomatico viene considerato fonte di contagio, questo significa che scuole, aziende e altri centri di aggregazione verranno tutti chiusi e messi in quarantena, poiché i tamponi a tappeto effettuati sulle persone sane danno spesso falsi positivi,
fornendo una falsa immagine di diffusione della patologia, quando invece l’unica cosa che si sta diffondendo è la resistenza anticorpale alla malattia stessa."
Se avessero chiamato come al solito "complottista" chiunque cercasse la politica all'interno del frame naturalistico dei media, ci sarebbe stato comunque dibattito, la derisione non sarebbe stata sufficiente di fronte all'abominio.
"Negazionista" è un salto in avanti: porta ogni antagonismo a doversi smarcare di fronte
1-a un argomento fantoccio (nessuno crede che non si sia isolato un virus con tal genoma e sintomatologia)
2- a essere tacciati di non credere ai dati fattuali come i nazisti dell'Illinois
con tutto il relativo portato emotivo;
3- dall'accusa di ignoranza de La Scienza obiettiva e assoluta;
4- dal divismo dei medici che non capiscono la differenza tra campione statisticamente significativo e i pazienti del loro reparto