Giovedì 15 ottobre @BepiColombo farà il suo primo flyby intorno a Venere, il secondo dei 9 flyby della sua missione. I flyby servono normalmente per accelerare i satelliti attraverso un "effetto fionda" e risparmiare propellente, (1/4)
ma nel caso di BepiColombo serviranno invece a rallentarlo abbastanza da poter infine entrare in orbita intorno a Mercurio anziché essere catturato dall'attrazione gravitazionale del Sole. (2/4)
Le operazioni di frenata sono così dispendiose che è necessario più propellente per andare nell'orbita di Mercurio che in quella del ben più lontano Plutone. (3/4)
Il satellite approfitterà del flyby per studiare l'atmosfera di Venere e indagare sulla recente scoperta di fosfina che potrebbe indicare tracce di vita biologica: Bepi potrebbe permettere di capire se la presenza di fosfina sia invece dovuta ad attività vulcanica. (4/4)
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Capita spesso che le teorie scientifiche incontrino resistenza perché appaiono in contraddizione con le osservazioni individuali di buon senso. Per es.
"Ci dicono che le razze non esistono, ma non ci vuole una laurea per capire che un islandese è diverso da un nigeriano." (1/)
"Ci dicono che c'è il riscaldamento globale, ma a casa mia a ottobre non ha mai fatto così freddo."
"Se ci lasciassero scavare il letto dei fiumi come facevano una volta, non ci sarebbero tutte queste alluvioni." (2/)
In tutti questi casi, tra l'altro, gli scienziati e gli intellettuali in generale sono sospettati di avere fatto una scelta ideologica buonista/ambientalista/di sinistra, contraria all'evidenza. (3/)
In questi giorni sono stati firmati contratti importanti per diverse missioni spaziali: (1/)
- la stazione spaziale cislunare (che ha cambiato nome varie volte e adesso si chiama LOP-G), per cui Thales Alenia Space sarà prime contractor del modulo iHAB (contratto appena firmato) e dovrebbe essere sottocontrattore del modulo Esprit (firma attesa entro fine anno); (2/)
- la missione internazionale Mars Sample Return, di cui Thales Alenia Space costruirà e integrerà diverse parti per conto di Airbus e Leonardo costruirà i bracci robotici; (3/)
L'incarico di direttore generale dell'ESA è uno dei più strategici per la ricerca e l'industria spaziale.
L'attuale direttore generale dell'ESA, il tedesco Johann-Dietrich Wörner, terminerà il mandato nel 2021 e non si ricandiderà. (1/4)
L'Italia è storicamente il terzo contribuente dell'ESA dopo Germania e Francia e il predecessore di Wörner era un francese, perciò l'Italia avrebbe sulla carta delle buone chance di ottenere l'incarico. (2/4)
Il governo italiano ha candidato a suo tempo l'astrofisica Simonetta di Pippo, che ha un ottimo curriculum con posizioni all'ESA e alle Nazioni Unite, ma ora è comparsa anche la candidatura di Roberto Battiston, ex presidente dell'ASI. (3/4)