cronache dal paese reale: siccome l'uomo in pochette pare che ci abbia preso gusto a non fare una pippa in giorno lavorativo per poi scatenarci l'inferno la domenica questa è la situazione:
1. il #dpcm prevede che da *domani* superiori entrino non prima delle 9.00 e vada al 75% in DAD...che si fa con il figlio grande? ci andrà a scuola? e se arriva ed è tutto chiuso? boh dalla scuola, comprensibilmente - visto che è domenica sera - - no news...
2. sia il piccolo che il grande hanno sport ma andranno? il #Dcpm è scritto talmente bene che potrebbe anche essere che uno dei due - che gare nazionali ne deve fare - vada l'altro no. Le società sportive, comprensibilmente, non hanno ancora fatto sapere
3. risultato, domani (ovvero fra meno di 24 ore) come ci si organizza noi adulti con gli impegni di lavoro e logistica varia ed eventuale?
tutto così per 60milioni di sudditi dell'uomo in pochette....in (ansiosa) attesa di un avere giorno da cittadini in cui rimandarli a casa
*di avere un giorno da cittadini in cui rimandarli a casa [edit]
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niente, a qualcuno deve essere sfuggito che quella cosa che chiamiamo welfare è di fatto un patto di solidarietà (tra gruppi sociali, classi, generazioni ecc.). Questo patto è finanziato (anche) con tasse che andrebbero spese bene e non buttate al vento.
ora gli stessi che chiedono da anni di togliere le tasse - prima ancora di chiedere che i soldi delle stesse vengano spesi meglio - chiedono contributi straordinari di solidarietà per i settori colpiti da Covid_19
ok, io sono d'accordo. ma quella cosa lì, quella solidarietà lì si chiama welfare e dovrebbe valere sempre anche quando quelli da proteggere non sono i ristoratori ma sono i precari, i poveri, i disoccupati, gli immigrati ecc.