Con questo coronavirus dovremo convivere ancora per un po', ho pensato quindi di listare alcuni profili che vi consiglio di seguire (secondo il mio personalissimo canone).
La lista è aperta e verrà rimpolpata nel tempo.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete consigli.
1/n
Il virologo @RobertoBurioni e @MedicalFactsIT per mille motivi, fra tutti essere stato il primo in Italia a segnalare la pericolosità del virus 8 gennaio 2020.
La Scienza è posta prima di tutto e, con essa, il suo essere fallibile e doversi mettere sempre in discussione.
2/n
L'epidemiologo @ProfLopalco per avere indicazioni sull'evoluzione della pandemia, per avere consigli su come comportarsi (dalla gestione dei DPI ai comportamenti individuali), per sentire una voce autorevole senza false speranze.
3/n
Il ricercatore di @ispionline@emmevilla uno tra i pochissimi ad interpretare i dati in maniera approfondita e senza preconcetti.
Se cercate qualcuno che non usi i dati per dimostrare una ipotesi ma che voglia derivare una considerazione dai dati, Matteo è la persona giusta.
4/n
Il presidente della fondazione @GIMBE@Cartabellotta perché in grado di mappare la situazione in Italia con cura, perché è una mente libera con la schiena dritta, perché è medico, perché non si tira mai indietro, perché non parla mai senza una ragione.
5/n
Il cofondatore di @you_trend@lorepregliasco perché sempre aggiornato con notizie dell'ultimo secondo, perché non si sottrae al confronto, perché è professionista moderato e non in cerca di facile visibilità.
6/n
Il medico ed autore scientifico @EricTopol per informazioni sulle ultime scoperte scientifiche. Se dice una cosa, non si tratta di una sparata ma si tratta di qualcosa con solide basi scientifiche, nel bene e nel male.
7/n
La psicologa @colvieux perché è mente eclettica finissima, in grado di spaziare dall'ambito umanistico all'ambito scientifico, mantenendo lucidità ed autonomia intellettuale. Se cercate qualcuno che vi fornisca spunti di interesse ad ogni tweet, seguitela.
8/n
Il fisico @f_ronchetti perché non piega la Scienza di fronte a nulla.
Se cercate qualcuno che sappia parlare di argomenti di incredibile complessità rendendoli fruibili a chiunque abbia la voglia dai capire, è la persona giusta.
9/n
Il debunker @DavidPuente perché parla con solide argomentazioni e per questo si attira l'odio, e spesso le minacce, delle fasce più ignorantemente antiscientifiche della popolazione.
10/n
Il meteorologo e climatologo del CNR @Giulio_Firenze perché sa unire argomenti, concetti, contenuti ad una delicatissima modalità espositiva. Mai fuori dalle righe e sempre piacevole.
Inoltre ci fornisce insights su argomenti extra-coronavirus, il che ogni tanto non guasta.
11/n
Il @nytimes perché se c'è qualcosa di cui si ha bisogno come l'aria è buona ed approfondita informazione.
Molti articoli fuori da paywall e visibili a tutti il che, se lo paragoniamo ad alcune testate nostrane, sembra incredibile (e lo è).
12/n
@MedBunker per amor di verità, nel bene e nel male.
Spunti e interessanti, dettagli tecnici, prove, studi. Se volete facili rassicurazioni, passate oltre.
13/n
La dottoressa @ilariacapua in quanto tra i massimi esperti mondiali per capire quanto la zoonosi ci riguardi con effetti enormi.
Hanno provato a zittirla in ogni modo, fortunatamente la sua forza è incrollabile quanto la sua professionalità.
14/n
Per descrivere prof @RobertoBurioni ai pochi che non lo conoscono, prendo in prestito una frase del mio amico Arturo.
“Nelle persone di capacità limitate la modestia è semplice onestà, ma in chi possiede un grande talento è ipocrisia”
L'infettivologo @MassimoGalli51 perchè oltre a dire quello che pensa, sempre, aveva urlato a gran voce la necessità di mantenere la zona rossa a Codogno e, invece, al momento del lockdown quella zona rossa è stata tolta.
Aveva anche avvisato sulla battaglia di Milano.
18/n
Ho sentito nuovamente che il COVID-19 è una esagerazione, che i morti ci son sempre stati solo che ora se ne parla di più...
Torno su Eurostat ma in forma grafica.
Quanti erano i morti nel 2016-2019 (media) e come sono nel 2020?
Settimane 9-26 (marzo-giugno).
1/n
Quanti morti in più o in meno, tra media 2016-2019 e 2020, ci sono stati in quel periodo?
2/n
Per dare una idea della latenza dei risultati rispetto alle decisioni prese, il lockdown è partito ad inizio di settimana 11. Si è ritornati alla normalità nella settimana 20: sono servite 9 settimane.
Non voglio sminuire la pericolosità del virus, chi mi conosce sa che sono di tutt'altra sponda 🙃
Fatta questa premessa, come si spiega il fatto che a livello mondiale il numero giornaliero di casi aumenta costantemente mentre il numero di morti diminuisce costantemente?
1/n
Da bieco osservatore dei numeri, questa cosa pare avere un match con quello che dice @azangrillo (non solo lui) quando afferma che le evidenze cliniche, soprattutto quelle gravi, stanno calando rispetto ai casi totali.
Il virus sparisce? No, anzi aumenta (mondialmente).
2/n
Ma pur con maggiori infetti rilevati, quelli che muoiono sono in valore assoluto sempre meno e, in proporzione, ancora meno.
Una possibile interpretazione potrebbe essere: prima si testavano prevalentemente gravi e sintomatici, oggi si allarga la pletora anche agli altri.
3/n
@GIMBE ha recentemente pubblicato un grafico che indica la percentuale di tamponi diagnostici positivi (sotto).
Alcuni hanno commentato dicendo "Ovvio che le Regioni più colpite siano in alto".
È davvero così "ovvio"? Non esattamente.
1/n
Mi prendo la libertà di commentare questo grafico, ringraziando @Cartabellotta per averci fornito una indicazione a mio avviso utilissima.
Correggetemi, come sempre, per errori o indicazioni di sorta.
2/n
Semplifichiamo lo scenario e immaginiamo che ci siano solo due Regioni e che la situazione sia "statica", senza variare nel tempo:
- regione "lieve": 5milioni di abitanti, 25mila contagiati in totale
- regione "grave": 10milioni di abitanti, 500mila contagiati in totale
3/n
Recenti scambi con @emmevilla e @Cartabellotta hanno fatto nascere in me la voglia di capire l'altro lato della medaglia, quanto i test sierologici possano essere utili nell'identificare gli "immuni" (ammesso che si scopra prima o poi che chi è guarito è davvero immune).
1/15
Leggo spesso di accuratezza dei test sierologici ma non leggo dell'importanza della diffusione del virus per poter valutare realmente l'efficacia del test.
@emmevilla e @Cartabellotta invece sottolineano spesso questo aspetto, colgo l'occasione per unirmi alle loro voci.
2/15
Immaginiamo un test efficace al 95% (non male, no?), questo significa che:
- su una persona che ha avuto il virus, si ha il 95% di probabilità che il test sia positivo;
- su una persona che non ha avuto il virus, si ha il 95% di probabilità che il test sia negativo.