Su protezione/lockdown selettivo degli anziani: un thread di risposta doveroso per chiarire dove siamo in accordo - quasi su tutto - e disaccordo - su un punto, ma importante.

(Conto che @emmevilla mi corregga se ho mal interpretato la sua posizione.)
1) Iniziamo con le basi su cui siamo tutti d'accordo:

Le persone più fragili e a rischio vanno protette il più possibile, attraverso tutte le misure di prudenza ragionevoli, come mascherine, rigoroso distanziamento fisico (non sociale), supporto (servizi/tempi/spazi dedicati).
Chi interagisce con persone fragili deve proteggersi ed essere protetto a sua volta.

E piu' casi ci sono, piu' questa protezione diventa importante. Riduce il loro rischio e anche il carico sul SSN.
E aiuta ad evitare, rimandare, alleggerire ed accorciare un eventuale lockdown.
2) "Abbiamo voluto discuterne perché non è vero che se ne sia parlato molto. A nostro avviso, non lo si è fatto abbastanza."
La comunicazione é molto importante.
La scienza é unanime sull'importanza della protezione dei più fragili.
Questo é stato spiegato bene ai cittadini?
@emmevilla e altri dicono di no.
Se c'é questa percezione, é per definizione corretta!

Gli anziani e i soggetti a rischio vanno protetti, ed é dovere di tutti (individuale e istituzionale).
Quindi é importante e urgente che la comunicazione pubblica ne parli e spieghi come fare.
E nella misura in cui le proposte di "lockdown selettivo" erano un modo per attrarre attenzione sul problema, sperando che si implementassero almeno le forme basiche di protezione che dovrebbero già esserci..
beh, non concordo affatto sul modo, ma approvo pienamente il messaggio.
3) Il disaccordo é sul fatto che un lockdown selettivo serva a qualcosa.
Ci sono varie ragioni per cui é un approccio con diminishing returns. Epidemiologiche (agisce su ospedalizzati, ma poco su Rt) e pratiche (buona protezione é fattibile, isolamento serio molto + difficile).
Di conseguenza, AFAIK nessun modello con parametri realistici supporta lockdown selettivi al posto di lockdown globale.
Non vuol dire che non sia possibile, ma che il consenso scientifico oggi é questo (son 2 cose diverse). Legittimo proporre modelli seri che dicano diversamente.
Alla domanda "quali alternative", non ho risposte ovvie.

É come chiedersi se frenare o sterzare andando contro un muro:
frenare é semplice e funziona, le alternative sono complesse, funzionano in casi particolari e potrebbero fallire.
Rallentare e fermarsi prima é la soluzione.
Fine del thread.

Mi spiace se a volte i toni sono piú vivaci del dovuto. Ammetto che la frustrazione prende spesso il sopravvento. Sono mesi che vorremmo vedere fatti e soluzioni anche parziali anziché teoria e discussioni.
Ma questo non é certo colpa di @emmevilla, ovviamente!

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30 Oct
Pare che molti economisti (rispettabili, a quanto ne so) stiano recentemente proponendo l'idea di distanziare fisicamente gli anziani dal resto della popolazione causa COVID.

Un thread.

Spoiler: gli epidemiologi non sono così stupidi o ingenui come evidentemente li pensate. 1/
L'idea é semplice:
visto che gli over 50 o 60 o 70 costituiscono la maggior parte dei morti e ricoverati per COVID, chiudiamoli tutti in casa per evitare che si infettino, e usiamo le risorse del SSN per gli altri, che nel frattempo si infetteranno ma con minori conseguenze.

2/
Per chi se le fosse perse, esempi di queste proposte sono qui:
ispionline.it/it/pubblicazio…
e qui:
lavoce.info/archives/70177…
3/
Read 24 tweets
24 Oct
Il rapporto costi/benefici del tampone dopo la notifica dipende molto dall'efficienza del sistema.

Per riassumere l'idea in parole povere: il tampone sarebbe svantaggioso sia se il sistema fosse molto efficiente (poco utile) che se fosse molto inefficiente (troppo costoso). 1/5
Per chiarire:
Costi = quarantena (costo umano ed economico), tamponi (risorsa finita)
Benefici = contagi prevenuti

Il tampone a tutti i contatti serve a ridurre i costi (quarantena dei contatti) e a fermare contagi nella generazione successiva. 2/5
Ma al contempo, aggiunge costi (quarantena dei contatti dei contatti, per cui un tampone non sarebbe disponibile, sostanzialmente per il paradosso di San Pietroburgo).

3/5
Read 5 tweets
8 Sep
Understanding timing of COVID-19 transmission is key to inform good models and to choose appropriate interventions and public health policies.
We made an effort to estimate it accurately from transmission data.
A thread.
1/

(medrxiv.org/content/10.110…, not yet peer-reviewed)
For symptomatic individuals, transmission is actually driven by onset of symptoms:
individuals with late symptoms tend to transmit later,
and individuals with early symptoms tend to transmit earlier...
2/
...but infectiousness increases gradually after infection, peaking precisely around onset of symptoms.
Hence, individuals with longer incubation periods are also infectious for a longer period before symptoms!
3/
Read 6 tweets

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