1/ Si sente spesso parlare di idrogeno come possibile sostituto dei combustibili fossili verso la transizione ecologica e la decarbonizzazione. Nel #PNRR si parla di promuovere e sviluppare la filiera dell'idrogeno.
È la strada giusta? 👇👇👇
2/ L’idrogeno (H) è l’elemento più semplice e più comune in natura. Come tutti sanno, un atomo di ossigeno e due atomi di idrogeno si legano saldamente per formare la molecola dell’acqua dandole le sue peculiari proprietà.
3/ La reazione chimica che lega l’idrogeno all’ossigeno rilascia una grande quantità di energia proprio perché la molecola d’acqua (stato finale) è molto stabile. L’idrogeno è quindi altamente infiammabile.
4/ L’idrogeno può essere bruciato in due modi: in modo esplosivo controllato (combustione interna) o per mezzo di una cella a combustibile. Un veicolo a idrogeno utilizza uno di questi due modi per generare la potenza necessaria al trasporto.
5/ I motori a reazione dei razzi usati per i lanci spaziali sono un esempio di motore a idrogeno a combustione interna. La NASA usava motori per idrogeno mettere in orbita gli Space Shuttle.
6/ Per la mobilità tradizionale (automobili, camion, treni) un motore a reazione però non è particolarmente adatto. In questi casi si punta sulla cella a combustibile ossia una reazione elettrochimica tra le molecole H2 e O2.
7/ Nella cella a combustibile idrogeno (H2) e ossigeno (O2) vengono fatti reagire lentamente producendo acqua (H2O, uno scarto in questo caso) ed energia elettrica, che trasformata in energia meccanica fornisce la potenza per il trasporto.
8/ Esistono già diversi veicoli che funzionano a idrogeno, in diverse forme e con diversi costi. L’idea sembra promettente, e varie aziende automobilistiche hanno investito nello lo sviluppo di automobili alimentate a idrogeno.
9/ Ma le celle a combustibile sono fragili e costose e occorre ancora molta ricerca per renderle più economiche e resistenti agli urti e alle vibrazioni che potrebbero subire in strada: fughe di idrogeno sono estremante pericolose.
10/ Si possono utilizzare metalli rari (come il platino) come catalizzatori, innalzando efficienza a scapito del costo e della capacità di produzione. Sembra promettete l’uso di nikel-stagno che però porrebbe più problemi di smaltimento.
11/ Un altro problema delle celle combustibile a idrogeno è il congelamento. Il vapore acqueo prodotto internamente alla cella congela a temperature inferiori agli zero gradi Celsius, impedendo al motore di accendersi.
12/ Inoltre, l’aumento di volume dovuto al congelamento dell’acqua spaccherebbe la cella ma, dopo la partenza, il calore generato dal motore stesso mantiene il vapore acqueo allo stato gassoso.
13/ L’idrogeno poi non è presente in natura in forma libera come i combustibili fossili che utilizziamo al momento. Va prodotto e trasportato attraverso complesse infrastrutture per renderlo accessibile alla popolazione.
14/ Quindi il costo (in termini di CO2) di produzione e di trasporto dell'idrogeno va tenuto in considerazione nel bilancio dei gas serra e delle emissioni inquinanti per i sistemi di auto-trazione basati sull’idrogeno.
15/ Il motore a idrogeno stesso non produce CO2 o altri gas inquinanti (tossici) ma alcuni processi produzione dell’idrogeno emettono allo stato attuale più CO2 e gas inquinanti di quanto non facciano le automobili a idrocarburi.
16/ Circa l'88% dell’idrogeno è ottenuto da processi di reforming, che utilizzano combustibili fossili (idrogeno “nero”). Circa il 40% è prodotto da reforming del metano (CH4) che libera in atmosfera 9 kg di CO2 per 1 kg di H2 prodotto.
17/ Se l’anidride carbonica, invece di essere liberata in atmosfera, viene catturata e reimmessa stabilmente nel giacimento da cui si estrae il metano (se ne riesce a catturare circa il 90%), allora l’idrogeno viene definito “blu”.
18/ L’idrogeno “verde” e “viola” sono entrambi ricavati dall'elettrolisi dell’acqua, nel primo caso alimentando gli impianti con energia rinnovabile, nel secondo con energia nucleare.
19/ Perciò idrogeno verde e viola sono completamente de-carbonizzati (cioè per la loro produzione non viene immessa in atmosfera anidride carbonica), mentre l'idrogeno blu lo è al 90%.
20/ Attualmente il 40% dell’idrogeno prodotto proviene dal metano (processo STM, Steam Methane Recovery), il 30% da idrocarburi (benzina), il 18% dal carbone (tramite gassificazione) e solo circa il 4% per cento da elettrolisi dell’acqua.
21/ Il costo di produzione di H2 nero da combustibili fossili è circa 1,25-2,5 $/kg, con notevole produzione di CO2 (da valutare come costo) ma risulta nettamente più conveniente rispetto a H2 da rinnovabili, valutato (Germania) intorno a 7-8 euro/kg.
22/ Dato il basso peso specifico, servono più di 3 m3 di idrogeno per avere la stessa energia di un m3 di metano quindi le tecnologie per il trasporto, la conservazione e la compressione dell’idrogeno sono ancora inefficienti e inquinanti.
23/ Esiste un problema ulteriore nell’utilizzo generalizzato di idrogeno come combustibile. Anche se avessimo un modo economico per produrre e trasportare idrogeno pulito (non-nero), l’emissione di vapore acqueo nella reazione tra H2 e O2 è ineliminabile.
24/ Sulla Terra il vapore acqueo è responsabile (almeno) del 70% dell’effetto serra. Quindi l’immissione in atmosfera di enormi quantità di vapore acqueo, seppur non inquinante nel senso di non-tossico, porrebbe problemi non banali per il riscaldamento globale.
25/ Come sempre accade e specialmente quando di parla di tematiche che implicano l’interazione tra sistemi iper-complessi (economia e ambiente) non ci sono soluzioni semplici e sacri Graal. Per questo occorre spingere la ricerca al massimo grado e ragionare senza preconcetti.

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11 Dec 20
1/ Per la fusione i due nuclei devono collidere con energia sufficiente a vincere la repulsione elettrostatica tra loro. Le reazioni più favorevoli combinano nuclei di (H:idrogeno, D:deuterio, T:trizio) per produrre tipicamente 4He (elio-4:ppnn).
2/ L'3He viene prodotto solo nella reazione D+D, ma potrebbe essere usato anche come reagente. La differenza tra 3He e 4He non è solo "chimica". L'3He ha un momento magnetico (spin 1/2) ed è un fermione mentre l'4He ha spin zero ed è un bosone.
3/ In pratica 3He sente i campi magnetici. L'3He in natura viene prodotto prevalentemente dal sole. Dato che il pianeta Terra ha una magnetosfera l'3He viene deviato e non riesce a depositarsi sulla superficie del nostro pianeta. Quindi è un elemento rarissimo.
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6 Dec 20
1/ Visto che avete apprezzato la biografia di #Boltzmann e la sua ferrea convinzione che la materia fosse composta di atomi e che il comportamento di questi fosse descrivibile con metodi statistici vale la pena continuare e capire meglio il concetto di entropia.
2/ Chiameremo sistema una certa quantità di materia o una porzione di spazio su cui si può agire fisicamente (per esempio meccanicamente). Un sistema è delimitato da confini (pareti). Tutto all’esterno del sistema e in grado di interagire con esso viene chiamato “ambiente”.
3/ Troviamo 2 tipi di sistemi: CHIUSI (impermeabili al passaggio della materia) e APERTI. Se le pareti del sistema, oltre ad essere impermeabili alla materia, impediscono anche lo scambio di ogni forma di energia, si ha un sistema ISOLATO. L’Universo è un sistema isolato.
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5 Dec 20
1/ Ludwig Boltzmann studiò alle scuole superiori a Linz, dove il padre, impiegato, aveva trasferito la famiglia, poi all’Università di Vienna, dove ottenne il dottorato nel 1866 con una tesi sulla teoria cinetica dei gas. Nel 1869 ottenne la cattedra di fisica teorica a Graz.
2/ Nel 1872 pubblica il primo dei suoi lavori sulla meccanica statistica, dove dimostra la distribuzione di Maxwell per le velocità delle molecole di un gas e introduce una funzione legata all’entropia, ponendo le basi meccaniche del secondo principio della termodinamica.
3/ Infatti, nel 1859 il matematico e fisico scozzese James Clerk Maxwell aveva ipotizzato che le molecole dei gas avessero volume trascurabile rispetto a quello del recipiente in cui erano contenute e che interagissero tra loro senza variazioni di energia.
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25 Nov 20
Il settore 4-5 di #LHC è il primo settore dell'acceleratore a raggiungere la temperatura di operazione di 1.9 K (−271.3 °C) grazie al raffreddamento con elio superfluido. 👇👇👇
2/ Il Large Hadron Collider (#LHC) è il più grande apparato criogenico al mondo e uno dei luoghi più freddi della Terra. Tutti i magneti di LHC sono in realtà elettromagneti - magneti in cui il campo magnetico è prodotto dal flusso di una corrente elettrica.
3/ I magneti principali di #LHC funzionano a una temperatura di 1,9 K (-271,3 ° C), più fredda dei 2,7 K (-270,5 ° C) dello spazio esterno. Il sistema criogenico di LHC richiede 40000 guarnizioni per tubi a tenuta stagna.
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17 Oct 20
1/ Oggi ripropongo una vecchia storia che però spiega molto bene cosa sia una crescita esponenziale. La storia racconta di una partita di scacchi: probabilmente solo una delle tante leggende sulla diffusione del gioco degli scacchi nell’antico Egitto. ⬇️⬇️⬇️
2/ Il gioco degli scacchi è molto antico e non si sa con precisione chi l’abbia inventato, forse i cinesi alcune migliaia di anni fa o potrebbe aver avuto origine in India.
3/ Comunque sia, con il progredire degli scambi commerciali il gioco degli scacchi raggiunse la Persia, dove divenne ben presto molto popolare e dove i pezzi acquisirono le forme ben definite che conosciamo.
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19 Sep 20
1/ Ho potuto leggere alcune parti del libro di Gunter Pauli. E' difficile trovare un solo periodo che non sia invalidato da una qualche disciplina scientifica conosciuta.
2/ Ne riporto qui uno in cui si fa una distinzione mai formulata prima né da Maxwell, né da Einstein, né da Feynman: quella tra onde elettromagnetiche naturali e artificiali. Secondo l'ottimo Gunter le seconde sarebbero polarizzate e quindi "cattive" mentre le prime no.
3/ La distinzione tra onde EM naturali e artificiali non ha alcun senso scientifico. E’ come dire che ci sono elettroni naturali o artificiali. Tutte le frequenze EM conosciute sono prodotte in continuazione da processi naturali terrestri o astronomici.
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