L'annuncio di ricorso di #RWM Italia contro la decisione del Governo di revocare le licenze per missili e bombe d'aereo verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi è infondata, provocatoria e irrispettosa per le vittime civili in #Yemen
La legge 185 del 1990 prevede una serie di criteri molto chiari, così come fanno le norme internazionali, per la concessione di autorizzazioni all’export di #armamenti. L’esportazione di sistemi d’arma non è infatti considerata un “business” come tutti gli altri.
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Tra i criteri previsti dalla 185/90 figurano come principali l’impossibilità di vendere #armi verso Paesi in stato di conflitto armato, Paesi in cui siano state verificate gravi violazioni diritti umani, Paesi che eccedono nella spesa militare.
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Se negli ultimi anni e in numerose occasioni tali criteri non sono stati rispettati "de facto", ciò non significa che si possano ignorare o che l'esportazione di #armi sia garantita sempre e comunque solo a seguito di occasioni e motivazioni "commerciali".
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Proprio perché i criteri si applicano in base a situazioni che cambiano nel tempo (la produzione e le forniture militari si protraggono per periodi medio-lunghi), la stessa #Legge185 prevede la possibilità di revoca di tali licenze, come esplicitato nell’articolo 15.
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Il Governo e le autorità preposte hanno quindi tutto il diritto di decidere una revoca di licenze per #ExportArmi legandola non solo ad eventuali mutate situazioni derivanti dalle aziende, ma soprattutto a quelle relative alle tipologie di armamento e ai Paesi destinatari.
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Fin dal 2019 i criteri della #Legge185 sono stati il quadro in cui si è inserita anche la sospensione delle licenze (vecchie e nuove) di bombe d’aereo e missili verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi, decisione contro la quale l’azienda non ha avuto nulla da eccepire.
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Le aziende che operano nel settore degli armamenti si mettono volontariamente e consapevolmente all’interno di norme chiare che delimitano il raggio d’azione di un settore economico che, come già ricordato, non può essere considerato standard.
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Le aziende militari devono quindi accettare il rischio d’impresa derivante da un mutamento delle condizioni dietro le quali vengono rilasciate le licenze. La stessa #RWM ne è sempre stata consapevole come testimoniano anche i bilanci societari degli anni recenti.
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La posizione di #RWM è inconsistente e addirittura offensiva quando sostiene che “pur riconoscendo la complessità della situazione yemenita, il periodo 2019-2020 ha registrato molti passi concreti nella direzione di una stabilizzazione e pacificazione dell’area"
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#RWM parla di una "decisione del governo contraria alla verità dei fatti”, quando è invece l'azienda a ignorare la situazione in #Yemen e - vergognosamente - non curarsi della situazione drammatica della popolazione civile yemenita
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Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 @MwatanaEn ha documentato nel proprio report annuale sulla situazione dei diritti umani nello #Yemen circa 1020 incidenti di danni a civili e oggetti civili, in cui più di 900 civili sono stati uccisi e feriti
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Le parti in guerra hanno ostacolato gli aiuti umanitari, reclutato bambini soldato, occupato scuole e ospedali e attaccato operatori sanitari e umanitari. Le infrastrutture civili vitali, compresi gli ospedali e le strutture di servizio, sono state danneggiate e distrutte
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Sarebbe questa la "direzione di pacificazione e stabilizzazione" in #Yemen di cui parla #RWM per giustificare i propri affari sulla pelle dei civili yemeniti? Ma davvero si possono affermare queste cose senza un minimo di vergogna?
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Inaccettabile anche il solito "ricatto occupazionale": non è accettabile nascondersi dietro la situazione dei propri dipendenti per cercare di ottenere approvazione relativamente a un’esportazione che a nostro parere viola tutti i principi normativi e anche morali
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L'azienda #RWM ha da anni assunto appositamente lavoratori a somministrazione per il contratto con l’Arabia Saudita: il licenziamento o meno non dipende certo dalla revoca della licenza, che era da anni ampiamente prevedibile.
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Curiosi dei motivi del ricorso di #RWM Italia, considerando che la Legge 185/90 prevede all'articolo 15 la possibilità di "Sospensione o revoca delle autorizzazioni".
Basta però con il "vittimismo", perché le vere vittime sono i civili Yemeniti che muoiono sotto le bombe di RWM.
Secondo l'AD di #RWM negli ultimi due anni la situazione in #Yemen "ha registrato molti passi concreti nella direzione di una stabilizzazione e pacificazione" 😧
Incredibile e indecente data la drammatica situazione umanitaria del Paese. Vale tutto per giustificare affari armati?
Qui un quadro della situazione umanitaria in Yemen tracciato da @OxfamItalia nell'ottobre 2020
Da oggi alla Camera dei Deputati @Montecitorio le mozioni sul conflitto in corso in #Yemen e le forniture militari italiane: il Parlamento abbia coraggio di fermare le bombe "made in Italy"
Inizia ora a @Montecitorio la discussione generale sulle Mozioni presentate sulla questione dei flussi di #armi verso il conflitto in #Yemen. Il primo a prendere la parola è @NFratoianni per illustrare il testo 1-00198 > camera.it/leg18/995?sezi…
Viene ora ricordata la complicità delle bombe italiane sul drammatico conflitto in #Yemen, e le prescrizioni della Legge 185/90 che impedirebbero la vendita e l'invio di #armi verso Paesi coinvolti in conflitto armato e in cui i diritti umani siano violati.