Nuovi dati Istat sulla mortalità. Tra gennaio e novembre ci sono stati 79.446 decessi in più della media 2015-19 (+13,5%). Isolando il periodo tra marzo e novembre i decessi in più sono 88.943 (+19.3%). Gli ultimi giorni di novembre sono ancora provvisori.
Guardando alla seconda ondata, a ottobre ci sono 7.867 decessi in eccesso, mentre a novembre 25.925. La variazione percentuale di novembre è anche peggio di marzo: 50,4% vs 48,2%. I decessi in eccesso a novembre sono meno rispetto a marzo, ma anche la media 2015-19 era minore.
I decessi accertati per Covid-19 non spiegano tutto l'eccesso di mortalità, come a marzo e aprile. È probabile che ci siamo di nuovo persi un tot di decessi, ma potremo dirlo con certezza solo quando usciranno i dati per causa di morte (nel 2022).
A differenza della prima ondata, la seconda ha colpito meno la Lombardia. Il Piemonte a novembre registra un raddoppio dei decessi rispetto alla media 2015-19, in Valle d'Aosta la variazione è del 142%.
Fino a 60 anni le variazioni sono quasi nulle. Ma poi crescono e over gli over 70 sono particolarmente colpiti. A novembre i decessi tra i 70-79enni crescono del 52%, quelli tra 80-89enni del 54% e quelli degli over 90 del 57%.
Quando poi a marzo ci saranno tutti i dati del 2020 scriverò qualcosa di un po' più approfondito
Comunque, tutti i dati sono qui: istat.it/it/archivio/24…. Io ho usato il quinto file del 3 febbraio (ma non si riesce più ad aprire con Excel, troppo grande).
Negli ultimi due grafici c'è un piccolo errore nel sottotitolo. Non è la differenza 2020 e 2015, ma la differenza tra 2020 e media 2015-19.
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@EasyInve@OpencovidM La tesi dell'articolo è che ci sarebbero delle persone guarite che però sono contate nel calcolo di Rt a causa del campo non compilato di "inizio sintomi".
Ma questo non torna con il funzionamento di Rt.
@EasyInve@OpencovidM Il calcolo di Rt è basato sui casi sintomatici per data di inizio sintomi. Per essere considerati sintomatici serve una data di inizio sintomi. Se quindi quella non c'è, come dice il Corriere, in automatico si viene esclusi dal calcolo.
@EasyInve@OpencovidM Gli unici che vengono esclusi sono gli asintomatici e coloro che erano guariti clinicamente già quando gli è stato fatto il tampone.
La spiegazione di oggi di Fontana è una cosa delirante. Non ha alcun senso e non parla di errori.
La Lombardia non è poi nuova a fare cose strane con i dati. Ogni tanto muovono i casi spostandone decine/centinaia a giorni prima, altre volte ne spariscono a migliaia.
Grafico della distribuzione dei casi per data di prelievo e con ritardi di notifica. Si vede come il 25/12, il 26/12, il 31/12 e il 6/01 siano stati delle sorte di domeniche (si fanno pochi tamponi e quindi si trovano pochi positivi).
Nei giorni dopo le festività ci sono delle giornate con molti casi, ma è probabile che fossero ritardi di diagnosi. Queste unite ai ritardi di notifica hanno probabilmente dato l'idea di una crescita dei casi non del tutto reale.
Motivo per cui i dati diffusi giornalmente (per data di notifica) vanno sempre trattati con una certa cautela e non usati per rilanciate teorie su "terze ondate" o calcoli di Rt.
L'analisi del rischio è basata su 21 indicatori, 16 dei quali obbligatori. Ci sono due algoritmi che restituiscono la probabilità di diffusione e l'impatto che questa avrà su ospedali e soggetti a rischio. Questi due si combinano e si ottiene il rischio.
Questo è il primo algoritmo. Rispondiamo alle domande.
Domanda 1: Sì
Domanda 2: Sì (indicatori 3.1 in peggioramento, 3.4 in miglioramento, Rt>1 e aumento focolai)
Domande 3: No.
Siamo a 972.099 prime dosi somministrate, 86mila in più di quante ne risultavano ieri mattina. La Lombardia ieri ha notificato quasi 21mila vaccinazioni. VdA, Bolzano, ER, Piemonte e FVG sono sopra il 2% di persone vaccinate con la prima dose.
Popolazione vaccinata con prima dose per fascia di età