C’e’ chi si e’ scandalizzato e ha accusato Mario Draghi di plagio dopo che Carlo Clericetti ha mostrato che parti del discorso di Draghi del 17 febbraio al Senato ricalcavano un editoriale di Francesco Giavazzi sul @Corriere dello scorso 30 giugno: clericetti.blogautore.repubblica.it/2021/02/18/si-… 1/n
Per facilitarvi il compito, ecco la parte rilevante del discorso di Draghi, dove ho usato colori diversi per sottolineare le frasi uguali a quelle nell’articolo di Giavazzi: 3/n
Ed ecco le parti dell’articolo di Giavazzi con le frasi corrispondenti sottolineate nello stesso colore: 4/n
Scandalo? Ma per favore! Draghi e Giavazzi si conoscono da quando erano entrambi studenti di PhD al MIT. Erano insieme al Tesoro nella prima meta’ degli anni 90, dove Giavazzi fu chiamato da Draghi. 5/n
La probabilita’ che Draghi si sia consultato con Giavazzi sul discorso che si apprestava a tenere e’ altissima. Non stupirebbe se fosse stato Giavazzi stesso a redigere quella parte (e altre) del discorso. 6/n
E’ prassi perfettamente normale che i discorsi di policymaker di altissimo livello siano scritti da consiglieri fidati che hanno piu’ tempo da dedicare allo scopo. 7/n
Data la relazione intellettuale, professionale e, probabilmente, di amicizia che li lega da decenni, non stupisce minimamente che il discorso al Senato di Draghi abbia contenuto materiale originalmente scritto da Giavazzi. 8/n
E’ triste pensare che se Conte avesse fatto lo stesso, pronunciando un discorso con frasi riprese, chesso’, da un articolo di Mariana Mazzucato, avremmo visto un polverone molto peggiore sui media—ma questo e’ un problema dei media, non di Draghi e/o Giavazzi. 9/n
Sulla sostanza, io penso ci sia solo da essere contenti che Draghi si fidi di economisti del calibro di Giavazzi, con cui sappiamo da tempo e’ in sintonia su temi cruciali, non solo riforma del fisco, ma anche altre riforme di cui il Paese ha tanto bisogno. 10/n
Infine, per quanto riguarda i riferimenti di Clericetti alla questione austerita’, mi limito a suggerire di studiare meglio e senza paraocchi ideologici. Basta leggere questo articolo senza “estrarre” senza contesto *solo le parole che convengono*: aeaweb.org/articles?id=10… 11/11
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@CarloClericetti@Corriere Prima osservazione: siccome il suo post commentava su come la visione di politica economica di Giavazzi potrebbe influenzare Draghi adesso e nel futuro prossimo, la cosa corretta da fare sarebbe comunque riferirsi a quello che Giavazzi pensa adesso. 1/n
@CarloClericetti@Corriere Seconda osservazione: possiamo anche parlare di lavori venuti prima di Alesina-Ardagna. 2/n
@CarloClericetti@Corriere Giavazzi analizzo’ la possibilita’ che stabilizzazione del debito attraverso riduzioni di spesa potesse avere effetti espansivi gia’ nel 1990 (con Marco Pagano, lavoro pubblicato nello NBER Macroeconomics Annual). 3/n
Incuriosito da un thread di @upanizza, ho letto una valanga di tweet che argomentavano che senza neoliberismo non ci sarebbe Ryanair, non ci sarebbero i voli a prezzi bassi, ma non ci sarebbero nemmeno i salari bassi che rendono tutti poveri. 1/11
A parte il fatto che trovo l’etichetta “neoliberismo” completamente inutile, sono confuso. Sembra basterebbe abolire Ryanair (o Amazon o scegliete voi il cattivo che preferite) per abolire la poverta’. Meglio del RdC, no? Dovrebbero farlo! 2/11
Io pero’ rimango perplesso.
Supponiamo che il salario che ricevo dalla panetteria industriale per cui lavoro sia due euro e che le pagnotte che mangio costino un euro. Posso comprare due pagnotte. 3/11
La prevedibilissima seconda ondata di casi di COVID-19 e’ in corso e si discute se chiudere di nuovo le scuole in Italia. Sarebbe un fallimento enorme dato il tempo che c’e’ stato per prepararsi alla situazione. Fallimento prima di tutto del governo. 1/n
Vi offro qualche riflessione da semplice genitore a Seattle, dove le scuole sono chiuse da marzo ed e’ stata presa in agosto la decisione che il nuovo anno scolastico sarebbe partito online. 2/n
E’ un anno sabbatico per me. Prima che esplodesse la crisi del virus, io e la mia famiglia pensavamo che ne avremmo passata buona parte in Italia, nel nostro rifugio tra i castagni, mandando i bambini alle scuole del paese, dove hanno gia’ tanti amici. 3/n
I read threads and tweets about the burden imposed on Italy by austerity and the “refreshing” perspective of those who want more intervention of the state in the Italian economy, and I shudder. 1/n
Here is some “fun,” first-hand experience with how the state works in Italy. 2/n
Last summer, when I was in Italy with my family, our Italian car needed to undergo an inspection to verify that it was in good conditions. 3/n
io mi accontenterei di avere uno Stato efficiente e onesto, che fornisca servizi pubblici essenziali all’altezza delle tasse che chiede di pagare, premi il merito, faccia rispettare regole chiare a tutti e non contribuisca a una cultura dove concorrenza = Il Male. 2/4
Non so se l’Italia abbia mai avuto questo tipo di Stato. Sicuramente non dagli anni 80 in avanti. Ecco, io vorrei vedere cosa potrebbe essere il nostro Paese con lo Stato che non ha (mai?) avuto prima di tornare a IRI e nazionalizzazioni varie. 3/4