@CarloClericetti@Corriere Prima osservazione: siccome il suo post commentava su come la visione di politica economica di Giavazzi potrebbe influenzare Draghi adesso e nel futuro prossimo, la cosa corretta da fare sarebbe comunque riferirsi a quello che Giavazzi pensa adesso. 1/n
@CarloClericetti@Corriere Seconda osservazione: possiamo anche parlare di lavori venuti prima di Alesina-Ardagna. 2/n
@CarloClericetti@Corriere Giavazzi analizzo’ la possibilita’ che stabilizzazione del debito attraverso riduzioni di spesa potesse avere effetti espansivi gia’ nel 1990 (con Marco Pagano, lavoro pubblicato nello NBER Macroeconomics Annual). 3/n
@CarloClericetti@Corriere Il paper si limitava a studiare i casi di Danimarca e Irlanda, indicando la possibilita’ di effetti differenti dalla conventional wisdom keynesiana, ma senza sostenere alcuna generalita’. 4/n
@CarloClericetti@Corriere Giavazzi e Pagano studiarono piu’ casi in un paper del 1996 nella Swedish Economic Policy Review, documentando la *possibilita’* di effetti non-keynesiani di vari tipi di politiche fiscali, ma di nuovo senza alcuna pretesa di trarre implicazioni normative generali. 5/n
@CarloClericetti@Corriere Terza osservazione: veniamo ad Alesina e Ardagna. In realta’, hanno pubblicato tre articoli rilevanti: nel 1998 in Economic Policy, nel 2010 in Tax Policy and the Economy e nel 2013 nello stesso outlet. 6/n
@CarloClericetti@Corriere Il paper del 1998 studia episodi di stabilizzazione del debito, documenta la possibilita’ di effetti non-keynesiani e si chiede quali sono le circostanze in cui e’ piu’ probabile che si verifichino. 7/n
@CarloClericetti@Corriere Un risultato importante di quel paper e’ che Alesina e Ardagna non trovano alcun episodio di effetto espansivo della stabilizzazione del debito se questa e’ ottenuta aumentando le tasse. 8/n
@CarloClericetti@Corriere Il paper del 2010 studia non solo episodi di stabilizzazione del debito ma anche episodi in cui l’obiettivo dell'azione di politica fiscale era stimolare l’economia (stabilizzazione del debito e stimolo all’economia sono obiettivi diversi, anche se lei li mischia). 9/n
@CarloClericetti@Corriere Per quanto riguarda la stabilizzazione del debito (o fiscal adjustment, che e’ il caso rilevante se stiamo discutendo di austerita’), ecco cosa dicono Alesina e Ardagna 2010: 10/n
@CarloClericetti@Corriere “[fiscal adjustments] based on spending cuts and no tax increases are more likely to reduce deficits and debt over GDP ratios than those based on tax increases”. Mi sembra del tutto consistente con Alesina-Favero-Giavazzi 2019. 11/n
@CarloClericetti@Corriere Qui invece Alesina-Ardagna 2013: “spending-based fiscal adjustments have caused smaller recessions than tax-based fiscal adjustments. […] expansionary fiscal adjustments are possible”. Di nuovo, interamente consistente con Alesina-Favero-Giavazzi 2019. 12/n
@CarloClericetti@Corriere Per quanto mi riguarda, la conclusione centrale dell’agenda di ricerca di Alesina e Giavazzi sul tema stabilizzazione del debito e’ sempre stata che, se si deve fare, e’ meglio farla tagliando la spesa che alzando le tasse. 13/n
@CarloClericetti@Corriere Il fatto che, in certi casi, la stabilizzazione del debito via taglio di spesa abbia prodotto espansione e’ interessante, merita di essere studiato e capito, ma e’ lungi da essere il punto centrale. 14/n
@CarloClericetti@Corriere In ogni caso, anche se la posizione di Alesina-Giavazzi-Favero 2019 fosse una “parziale retromarcia”, sarebbe la posizione rilevante per pensare a quali consigli potrebbe dare Giavazzi a Draghi adesso. 15/n
@CarloClericetti@Corriere Per cui, dire “Questa tesi che i tagli alla spesa pubblica e alle tasse fanno crescere di più” non e’ buona approssimazione. E’ caricatura sbagliata di parecchio, a prescindere da destra o sinistra. E l’ironia su “confusione mentale” e’ puro cattivo gusto. 16/n
@CarloClericetti@Corriere Per quanto riguarda la comprensione di economia, a me sembra lei quello confuso. 16/16
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C’e’ chi si e’ scandalizzato e ha accusato Mario Draghi di plagio dopo che Carlo Clericetti ha mostrato che parti del discorso di Draghi del 17 febbraio al Senato ricalcavano un editoriale di Francesco Giavazzi sul @Corriere dello scorso 30 giugno: clericetti.blogautore.repubblica.it/2021/02/18/si-… 1/n
Per facilitarvi il compito, ecco la parte rilevante del discorso di Draghi, dove ho usato colori diversi per sottolineare le frasi uguali a quelle nell’articolo di Giavazzi: 3/n
Incuriosito da un thread di @upanizza, ho letto una valanga di tweet che argomentavano che senza neoliberismo non ci sarebbe Ryanair, non ci sarebbero i voli a prezzi bassi, ma non ci sarebbero nemmeno i salari bassi che rendono tutti poveri. 1/11
A parte il fatto che trovo l’etichetta “neoliberismo” completamente inutile, sono confuso. Sembra basterebbe abolire Ryanair (o Amazon o scegliete voi il cattivo che preferite) per abolire la poverta’. Meglio del RdC, no? Dovrebbero farlo! 2/11
Io pero’ rimango perplesso.
Supponiamo che il salario che ricevo dalla panetteria industriale per cui lavoro sia due euro e che le pagnotte che mangio costino un euro. Posso comprare due pagnotte. 3/11
La prevedibilissima seconda ondata di casi di COVID-19 e’ in corso e si discute se chiudere di nuovo le scuole in Italia. Sarebbe un fallimento enorme dato il tempo che c’e’ stato per prepararsi alla situazione. Fallimento prima di tutto del governo. 1/n
Vi offro qualche riflessione da semplice genitore a Seattle, dove le scuole sono chiuse da marzo ed e’ stata presa in agosto la decisione che il nuovo anno scolastico sarebbe partito online. 2/n
E’ un anno sabbatico per me. Prima che esplodesse la crisi del virus, io e la mia famiglia pensavamo che ne avremmo passata buona parte in Italia, nel nostro rifugio tra i castagni, mandando i bambini alle scuole del paese, dove hanno gia’ tanti amici. 3/n
I read threads and tweets about the burden imposed on Italy by austerity and the “refreshing” perspective of those who want more intervention of the state in the Italian economy, and I shudder. 1/n
Here is some “fun,” first-hand experience with how the state works in Italy. 2/n
Last summer, when I was in Italy with my family, our Italian car needed to undergo an inspection to verify that it was in good conditions. 3/n
io mi accontenterei di avere uno Stato efficiente e onesto, che fornisca servizi pubblici essenziali all’altezza delle tasse che chiede di pagare, premi il merito, faccia rispettare regole chiare a tutti e non contribuisca a una cultura dove concorrenza = Il Male. 2/4
Non so se l’Italia abbia mai avuto questo tipo di Stato. Sicuramente non dagli anni 80 in avanti. Ecco, io vorrei vedere cosa potrebbe essere il nostro Paese con lo Stato che non ha (mai?) avuto prima di tornare a IRI e nazionalizzazioni varie. 3/4